dallo spigolo sinistro
19 Aprile 2010 Share

dallo spigolo sinistro

 

L’ex-Senatore e neo-Governatore ci ha accolto col faccione allegro delle grandi occasioni e volgendo lo sguardo verso i banchi dell’opposizione ha proferito parole di apprezzamento sul voto popolare. Il Centro-Sinistra voleva il cambiamento ed è stato accontentato tant’è che dieci consiglieri su dodici della minoranza sono nuovi. Il Centro-Destra chiedeva la conferma e l’ha avuta nella stragrande maggioranza dei suoi componenti che restano gli stessi della precedente legislatura. Michele Iorio, gongolava mentre pronunciava queste parole, ammirato dai quattro esterni chiamati in giunta e osservato dai due più due che gli facevano corona come si conviene ad un moderno monarca del terzo millennio. Le facce dei primi eletti, nelle fila della maggioranza, confuse nei banchi del Consiglio, erano più nitide di una cartolina illustrata. Non c’è che dire, archiviate le elezioni con una sonora batosta agli avversari, in questa legislatura il neo-Presidente non ha più bisogno di amuleti contro la sua maggioranza. Patriciello è in Europa, Di Giandomenico a Termoli, Vitagliano l’ha ripescato, De Matteis, Picciano e Chieffo in panchina, Molinaro aspetta, Pallante e Di Rocco sono fuori così come il bluff delle dimissioni da consigliere è bastato a scompaginare altre aspettative.

La previdenza del Governatore non conosce limiti. Ha pensato in caso di neve, o di calamità che pure possono accadere al di qua di Castelpetroso, di farsi una Giunta con la maggioranza dei membri di Isernia pronta a deliberare in caso di emergenza anche dagli uffici della Fontana Fraterna. E con l’elezione di Pietracupa alla Presidenza del Consiglio ha completato lo spostamento del baricentro politico regionale tra il Vandra  e il Volturno. Un autentico capolavoro realizzato con quella maestria di cui sono capaci solo i democristiani all’apice del potere, a volte aiutati dalle circostanze, altre dalla sorte o dagli errori clamorosi della coalizione avversa. Avere la forza politica di mettere tra parentesi 3.800 voti di Antonio Chieffo e sostituirlo in Giunta con Emilio Orlando, senza colpo ferire, non è cosa di poco conto. E’ il messaggio alla nazione di un esponente politico che ha chiarito a tutti che a parlare sono in tanti ma a decidere ce n’è solo uno. Patti chiari e amicizia lunga.

La minoranza si è limitata a risolvere le incombenze di rito di una seduta di primo insediamento dove il tutto si è condensato nelle votazioni per l’ufficio di Presidenza, nella costituzione dei gruppi politici e delle commissioni consiliari permanenti. Poche ore sotto i flash dei fotografi, circondati da diverse telecamere e osservati da una moltitudine di occhi giunti in aula per l’occasione e che speriamo continuino a seguire sempre così numerosi le prossime sedute. Non so chi ha disposto le postazioni ma sta di fatto che mi è stato assegnato anche fisicamente l’angolo più acuto e a sinistra del Consiglio contrapposto nell’altro emisfero ad Enrico Gentile, segretario regionale di A.N. Probabilmente qualcuno ha voluto recintare il perimetro e gli servivano due testimoni chiaramente individuabili. Con tutte le fughe ed i cambi di casacca che avvengono è difficile essere sempre aggiornati sul partito preciso a cui appartiene una figura politica alle diverse ore della giornata.

Tra me e me, invece, riflettevo su come potevo rendermi utile da dentro il Palazzo come subito mi ha apostrofato Don Antonio. Da quello spigolo sinistro, alle prese con procedure che dopo 38 giorni dalle elezioni ai consiglieri neo-eletti ancora non vengono messi a disposizione i locali e i mezzi di lavoro per esercitare la loro funzione, come faccio ad aiutare i ri-licenziati della SOTEA, gli operai alle prese con la mobilità in scadenza della Fonderghisa, dell’Itam e La Molisana. In che modo, con altri, mi posso battere per scongiurare la colonizzazione eolica della regione? E la paura di quella nube sprigionata a Termoli? E un’altra turbogas a Venafro? E se la Regione non ricapitalizza lo Zuccherificio?  E gli sgravi contributivi e fiscali per i comuni del cratere? E i tanti operai in bilico da quelli di Villa Italia, ai Forestali a quelli di Guacci o dei Cantieri Navali?  I pensieri più disparati mi si affastellavano in testa. Miliardi di debiti nella sanità e se ti devi fare una visita o un esame ci sono attese incredibili con lo stesso medico che invece a pagamento è immediatamente disponibile. E per gli anziani si riuscirà a fare un piano meno ostentato e più concreto. Le case famiglia e le attività per chi ha disturbi mentali, le residenze sanitarie assistite, l’inserimento lavorativo dei diversamente abili, lo sfruttamento indiscriminato delle cooperative o delle società che fanno pulimento o assistenza sociale. E chi abita in una casa di legno o chi una casa dignitosa non l’ha mai avuta oppure la sogna per sposarsi. E quei lavoratori caduti nel mattatoio dei cantieri o delle aziende poco inclini a rispettare le norme di sicurezza. Che fine hanno fatto quei loro familiari? Cosa può fare in loro soccorso una società civile che non si nasconde dietro l’ipocrisia che la colpa è del destino? I treni vecchi e insicuri, le strade di una volta e nemmeno riparate, il territorio sventrato da opere inutili fatte più a misura di studi tecnici che della popolazione. Le scuole senza sicurezza, i giovani con laurea o senza che non trovano lavoro, la droga che imperversa ovunque e la criminalità organizzata che cerca nuovi spazi per ampliare i propri confini.

Che si può fare, di utile e di concreto, da dentro il Palazzo perché prima gli ultimi e poi tutti gli altri cittadini possano vivere meglio? Ce la farà la politica ad innalzarsi sopra le miserie umane e prendere il volo con una rinnovata progettualità capace di attrarre le migliori energie suscitando nuovo entusiasmo e tanta passione civile? Per quanto altro tempo dobbiamo discutere di contenitori politici, di ipotesi astratte e di alchimie lontane anziché concentrarci per fare un rigoroso lavoro come Centro-Sinistra? Che fa il Governo Nazionale per il Molise, come sono amministrati gli Enti dove L’Unione è al governo? Quale raccordo si stabilisce tra un progetto credibile di uno sviluppo sostenibile regionale e l’azione praticata quotidianamente nel Parlamento, nei Ministeri, in minoranza alla Regione e in vari comuni ma in maggioranza da tante altre parti? C’è un luogo per discutere con efficacia tutti insieme, partiti dell’Unione e eletti, e definire l’agenda di un percorso condiviso fatto di responsabilità e di coerenza? O ognuno si coltiva il proprio pezzo di propaganda senza rispetto per le scelte assunte unitariamente?

Trovo qualche imbarazzo di fronte al primo atto compiuto dal Presidente Iorio in questa nuova legislatura e cioè la firma col Ministro dei lavori pubblici degli accordi propedeutici alla realizzazione dell’autostrada Termoli-S.Vittore. Mi pare che in campagna elettorale il nostro candidato Roberto Ruta si è a lungo soffermato sulla parte del programma di tutta L’Unione in cui si evidenziava l’esigenza di una superstrada a quattro corsie da appaltare per lotti funzionali senza trentacinque caselli e altri costi per l’utenza. Non ho fatto in tempo a insediarmi come consigliere che un punto dirimente del programma del Centro-Sinistra è stato cestinato dal Governo Nazionale  che ha fatto proprio sulla questione il programma elettorale di Michele Iorio.

Al di là dell’autostrada futuribile o dell’altrettanto futuribile superstrada si pone una questione di credibilità del Centro-Sinistra regionale nel suo inefficace rapporto con il Governo Nazionale. O non ci si capisce, o qualcuno non gode di considerazione oppure c’è chi fa di testa propria. In ogni caso non è una cosa seria, perché se si intende proseguire così ho l’impressione che il Governatore potrà proporre nel nuovo Statuto Regionale l’inserimento della clausola del passaggio ereditario della carica ai suoi discendenti, così come avviene democraticamente in tutte le Monarchie moderne. ☺

 

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