“Quando il passero afferra guardingo l’insetto da terra, allora la provvidenza ha capito che il suo scopo è realizzato. Senza scopo nulla manda che l’ignoranza non comprenda” scrisse in Sera d’estate il poeta inglese John Clare (1793-1864). Simbolo della fertilità fin da quando Saffo, con una sua citazione, li fece entrare tra gli uccelli che conducevano il carro della dea Afrodite, i passeri furono considerati (erroneamente) per lungo tempo cibo afrodisiaco. Secondo il Vangelo dello Pseudo Matteo: Gesù plasmò dodici passeri con il fango e picchiando una mano contro l’altra ordinò loro “Andate e volate per la terra e per tutto il mondo, e vivete”. Ma diversamente dalle colombe, quei dodici passeri non hanno ispirato artisti che li raffigurassero su mosaici e affreschi forse poiché considerati anche animali sensuali, lussuriosi e come emblema dell’intemperanza del linguaggio.
In Italia esistono diverse specie di passeri e la consistenza della loro popolazione è ancora poco studiata in alcuni territori come il Molise. Da pochi anni è stato infatti scoperto che la Passera d’Italia (Passer italiae) è una specie endemica italiana (vive solo sul nostro territorio) e che quindi non appartiene a quella europea (Passera europea) che nel nostro Paese è presente solo sulle Alpi. La Passera d’Italia è molto comune nelle città, nei paesi e nelle campagne abitate e nidifica in cavità come sottotetti, grondaie e nidi artificiali. Il maschio e la femmina adulti hanno una colorazione diversa, pesano dai 25 ai 35 grammi e misurano 15 centimetri di lunghezza (dalla testa alla coda). La femmina è bruno-screziata superiormente e bianco-grigiastra inferiormente mentre il maschio si distingue da essa poiché possiede dorso e vertice della testa color castano con guance bianche che contrastano con il nero esteso dalla gola alla parte alta del petto e con il nero del becco e della stria oculare.
La Passera mattugia (Passer montanus), più piccola (14 centimetri) e più snella (16,5-22 grammi), è molto meno comune in città poiché predilige le aree periferiche e le aree rurali. I maschi e le femmine di questa specie hanno una colorazione simile: le parti superiori come il dorso e il vertice della testa sono marroni ma possiedono un collarino bianco e una macchia nera sulle guance bianche. Entrambe caratteristiche che la distinguono dalla specie precedente oltre al disegno nero della gola che è in questa specie è meno esteso.
La LIPU ha avviato una Campagna Nazionale denominata SOS Passeri poiché: “Fino a qualche anno fa i passeri erano specie molto comuni. Ora sta avvenendo esattamente il contrario: in particolare la Passera d’Italia, la Passera europea e la Passera mattugia stanno scomparendo dalle nostre campagne e dalle nostre città. La popolazione di Passera d’Italia sta diminuendo a velocità preoccupante ma ciò che allarma di più gli studiosi è che questa specie non sarebbe mai dovuta diventare una specie a rischio”, dichiara Danilo Mainardi Presidente onorario della LIPU e Etologo.
È possibile aiutare i passeri e gli altri uccelli fornendo rifugio, cibo appropriato e luoghi per la nidificazione seguendo alcuni piccoli consigli:
– non potare le piante e non effettuare le ristrutturazioni dei tetti e delle facciate della casa tra marzo e agosto quando gli uccelli costruiscono i nidi e allevano la prole;
– evitare di irrorare le piante con pesticidi chimici;
– coltivare nel giardino piante che in inverno sono fonte di cibo e riparo come Sambuco, Biancospino, Edera, Rosa selvatica, Sorbo degli uccellatori, Betulla e Ontano;
– in inverno installare una mangiatoia sempre fornita di semi (grano, miglio, canapa, avena, girasole, ecc.) per aiutarli a superare il freddo evitando di dare pane, formaggi e altro tipo di cibo che non si trova in natura. La mangiatoia va lasciata vuota da metà marzo ad inizio ottobre;
– in estate lasciare crescere le erbe più alte in un angolo del giardino (20-30 cm) sfalciando solo al termine dell’estate e mettere un abbeveratoio con acqua sempre pulita e poco profonda (esempio un sottovaso per le piante);
– installare nidi artificiali per favorire la nidificazione (per informazioni o acquisti www.lipu.it).
Partecipare alla Campagna SOS Passeri è semplice basta segnalare tutte le osservazioni su queste specie su un modulo appositamente predisposto e disponibile al sito www.lipu.it dove troverete anche utili informazioni sul riconoscimento delle due specie e cosa fare per proteggerle ed evitarne il declino. Per chi desidera saperne di più è possibile ordinare la guida “I Passeri” contattando l’Emporio LIPU sullo stesso sito.
Anche i passeri hanno bisogno del tuo aiuto… partecipa alla Campagna SOS Passeri e facciamo in modo che questa specie continui a vivere nei nostri ambienti! ☺
crfs.casacalenda@lipu.it
“Quando il passero afferra guardingo l’insetto da terra, allora la provvidenza ha capito che il suo scopo è realizzato. Senza scopo nulla manda che l’ignoranza non comprenda” scrisse in Sera d’estate il poeta inglese John Clare (1793-1864). Simbolo della fertilità fin da quando Saffo, con una sua citazione, li fece entrare tra gli uccelli che conducevano il carro della dea Afrodite, i passeri furono considerati (erroneamente) per lungo tempo cibo afrodisiaco. Secondo il Vangelo dello Pseudo Matteo: Gesù plasmò dodici passeri con il fango e picchiando una mano contro l’altra ordinò loro “Andate e volate per la terra e per tutto il mondo, e vivete”. Ma diversamente dalle colombe, quei dodici passeri non hanno ispirato artisti che li raffigurassero su mosaici e affreschi forse poiché considerati anche animali sensuali, lussuriosi e come emblema dell’intemperanza del linguaggio.
In Italia esistono diverse specie di passeri e la consistenza della loro popolazione è ancora poco studiata in alcuni territori come il Molise. Da pochi anni è stato infatti scoperto che la Passera d’Italia (Passer italiae) è una specie endemica italiana (vive solo sul nostro territorio) e che quindi non appartiene a quella europea (Passera europea) che nel nostro Paese è presente solo sulle Alpi. La Passera d’Italia è molto comune nelle città, nei paesi e nelle campagne abitate e nidifica in cavità come sottotetti, grondaie e nidi artificiali. Il maschio e la femmina adulti hanno una colorazione diversa, pesano dai 25 ai 35 grammi e misurano 15 centimetri di lunghezza (dalla testa alla coda). La femmina è bruno-screziata superiormente e bianco-grigiastra inferiormente mentre il maschio si distingue da essa poiché possiede dorso e vertice della testa color castano con guance bianche che contrastano con il nero esteso dalla gola alla parte alta del petto e con il nero del becco e della stria oculare.
La Passera mattugia (Passer montanus), più piccola (14 centimetri) e più snella (16,5-22 grammi), è molto meno comune in città poiché predilige le aree periferiche e le aree rurali. I maschi e le femmine di questa specie hanno una colorazione simile: le parti superiori come il dorso e il vertice della testa sono marroni ma possiedono un collarino bianco e una macchia nera sulle guance bianche. Entrambe caratteristiche che la distinguono dalla specie precedente oltre al disegno nero della gola che è in questa specie è meno esteso.
La LIPU ha avviato una Campagna Nazionale denominata SOS Passeri poiché: “Fino a qualche anno fa i passeri erano specie molto comuni. Ora sta avvenendo esattamente il contrario: in particolare la Passera d’Italia, la Passera europea e la Passera mattugia stanno scomparendo dalle nostre campagne e dalle nostre città. La popolazione di Passera d’Italia sta diminuendo a velocità preoccupante ma ciò che allarma di più gli studiosi è che questa specie non sarebbe mai dovuta diventare una specie a rischio”, dichiara Danilo Mainardi Presidente onorario della LIPU e Etologo.
È possibile aiutare i passeri e gli altri uccelli fornendo rifugio, cibo appropriato e luoghi per la nidificazione seguendo alcuni piccoli consigli:
– non potare le piante e non effettuare le ristrutturazioni dei tetti e delle facciate della casa tra marzo e agosto quando gli uccelli costruiscono i nidi e allevano la prole;
– evitare di irrorare le piante con pesticidi chimici;
– coltivare nel giardino piante che in inverno sono fonte di cibo e riparo come Sambuco, Biancospino, Edera, Rosa selvatica, Sorbo degli uccellatori, Betulla e Ontano;
– in inverno installare una mangiatoia sempre fornita di semi (grano, miglio, canapa, avena, girasole, ecc.) per aiutarli a superare il freddo evitando di dare pane, formaggi e altro tipo di cibo che non si trova in natura. La mangiatoia va lasciata vuota da metà marzo ad inizio ottobre;
– in estate lasciare crescere le erbe più alte in un angolo del giardino (20-30 cm) sfalciando solo al termine dell’estate e mettere un abbeveratoio con acqua sempre pulita e poco profonda (esempio un sottovaso per le piante);
– installare nidi artificiali per favorire la nidificazione (per informazioni o acquisti www.lipu.it).
Partecipare alla Campagna SOS Passeri è semplice basta segnalare tutte le osservazioni su queste specie su un modulo appositamente predisposto e disponibile al sito www.lipu.it dove troverete anche utili informazioni sul riconoscimento delle due specie e cosa fare per proteggerle ed evitarne il declino. Per chi desidera saperne di più è possibile ordinare la guida “I Passeri” contattando l’Emporio LIPU sullo stesso sito.
Anche i passeri hanno bisogno del tuo aiuto… partecipa alla Campagna SOS Passeri e facciamo in modo che questa specie continui a vivere nei nostri ambienti! ☺
“Quando il passero afferra guardingo l’insetto da terra, allora la provvidenza ha capito che il suo scopo è realizzato. Senza scopo nulla manda che l’ignoranza non comprenda” scrisse in Sera d’estate il poeta inglese John Clare (1793-1864). Simbolo della fertilità fin da quando Saffo, con una sua citazione, li fece entrare tra gli uccelli che conducevano il carro della dea Afrodite, i passeri furono considerati (erroneamente) per lungo tempo cibo afrodisiaco. Secondo il Vangelo dello Pseudo Matteo: Gesù plasmò dodici passeri con il fango e picchiando una mano contro l’altra ordinò loro “Andate e volate per la terra e per tutto il mondo, e vivete”. Ma diversamente dalle colombe, quei dodici passeri non hanno ispirato artisti che li raffigurassero su mosaici e affreschi forse poiché considerati anche animali sensuali, lussuriosi e come emblema dell’intemperanza del linguaggio.
In Italia esistono diverse specie di passeri e la consistenza della loro popolazione è ancora poco studiata in alcuni territori come il Molise. Da pochi anni è stato infatti scoperto che la Passera d’Italia (Passer italiae) è una specie endemica italiana (vive solo sul nostro territorio) e che quindi non appartiene a quella europea (Passera europea) che nel nostro Paese è presente solo sulle Alpi. La Passera d’Italia è molto comune nelle città, nei paesi e nelle campagne abitate e nidifica in cavità come sottotetti, grondaie e nidi artificiali. Il maschio e la femmina adulti hanno una colorazione diversa, pesano dai 25 ai 35 grammi e misurano 15 centimetri di lunghezza (dalla testa alla coda). La femmina è bruno-screziata superiormente e bianco-grigiastra inferiormente mentre il maschio si distingue da essa poiché possiede dorso e vertice della testa color castano con guance bianche che contrastano con il nero esteso dalla gola alla parte alta del petto e con il nero del becco e della stria oculare.
La Passera mattugia (Passer montanus), più piccola (14 centimetri) e più snella (16,5-22 grammi), è molto meno comune in città poiché predilige le aree periferiche e le aree rurali. I maschi e le femmine di questa specie hanno una colorazione simile: le parti superiori come il dorso e il vertice della testa sono marroni ma possiedono un collarino bianco e una macchia nera sulle guance bianche. Entrambe caratteristiche che la distinguono dalla specie precedente oltre al disegno nero della gola che è in questa specie è meno esteso.
La LIPU ha avviato una Campagna Nazionale denominata SOS Passeri poiché: “Fino a qualche anno fa i passeri erano specie molto comuni. Ora sta avvenendo esattamente il contrario: in particolare la Passera d’Italia, la Passera europea e la Passera mattugia stanno scomparendo dalle nostre campagne e dalle nostre città. La popolazione di Passera d’Italia sta diminuendo a velocità preoccupante ma ciò che allarma di più gli studiosi è che questa specie non sarebbe mai dovuta diventare una specie a rischio”, dichiara Danilo Mainardi Presidente onorario della LIPU e Etologo.
È possibile aiutare i passeri e gli altri uccelli fornendo rifugio, cibo appropriato e luoghi per la nidificazione seguendo alcuni piccoli consigli:
– non potare le piante e non effettuare le ristrutturazioni dei tetti e delle facciate della casa tra marzo e agosto quando gli uccelli costruiscono i nidi e allevano la prole;
– evitare di irrorare le piante con pesticidi chimici;
– coltivare nel giardino piante che in inverno sono fonte di cibo e riparo come Sambuco, Biancospino, Edera, Rosa selvatica, Sorbo degli uccellatori, Betulla e Ontano;
– in inverno installare una mangiatoia sempre fornita di semi (grano, miglio, canapa, avena, girasole, ecc.) per aiutarli a superare il freddo evitando di dare pane, formaggi e altro tipo di cibo che non si trova in natura. La mangiatoia va lasciata vuota da metà marzo ad inizio ottobre;
– in estate lasciare crescere le erbe più alte in un angolo del giardino (20-30 cm) sfalciando solo al termine dell’estate e mettere un abbeveratoio con acqua sempre pulita e poco profonda (esempio un sottovaso per le piante);
– installare nidi artificiali per favorire la nidificazione (per informazioni o acquisti www.lipu.it).
Partecipare alla Campagna SOS Passeri è semplice basta segnalare tutte le osservazioni su queste specie su un modulo appositamente predisposto e disponibile al sito www.lipu.it dove troverete anche utili informazioni sul riconoscimento delle due specie e cosa fare per proteggerle ed evitarne il declino. Per chi desidera saperne di più è possibile ordinare la guida “I Passeri” contattando l’Emporio LIPU sullo stesso sito.
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