i vespasiani
6 Marzo 2010 Share

i vespasiani

 

Le elezioni amministrative si avvicinano anche nei Comuni del cratere. I sindaci e commissari si premurano di informare le loro comunità su tutte le cose buone che hanno fatto insieme al Presidente Commissario Iorio che non ci stancheremo mai di ringraziare per tutti i soldi che ci ha fatto avere in questi sette anni di post-terremoto. Per quanto riguarda la fase della ricostruzione per la sola classe A, le abitazioni maggiormente danneggiate, il Commissario ci ha fatto sapere che già il 20% delle case hanno usufruito del finanziamento pubblico. Noi abbiamo  fatto un poco di conti e, terremoto dell’Abruzzo permettendo, secondo le previsioni più rosee, fra circa trenta anni completeremo i lavori di ricostruzione; poi, naturalmente, ci sarà da sistemare le classi B, C, D, E ed altro, per i quali il Governo Berlusconi non ha previsto neanche i soldi finti stanziati per l’Aquila. In compenso, per i colleghi abruzzesi, il Premier ha previsto un grande evento mediatico nel quale  chiedere ai grandi della terra di sborsare qualche euro evitando in questo modo di chiedere l’elemosina nelle forme classiche. L’evento spettacolare sarà quello già visto in occasione delle premiazioni del lotto; tutto si svolgerà nel più classico dei modi: i “fortunati” riceveranno dai capi di stato e di governo un grande assegno consegnato al  nanopresidente che per l’occasione si esibirà coi trampoli. La cerimonia sarà trasmessa in mondovisione cosicché tutti vedranno quanto è grande il nostro presidente. Intanto il tempo passerà  e dopo il grande caldo, già a settembre in Abruzzo farà tanto freddo; le casette di legno non saranno pronte e gli sfollati, ancora sotto le tende,  quando qualche giornalista avrà il coraggio di raccogliere la loro inevitabile protesta, sentiranno nuovamente parlare di Comunisti che si addestrano sulle montagne della Maiella. A questi partigiani che a volte si scandalizzano per l’aggettivo “ingeneroso” che  viene loro rivolto dal Capo del governo, consiglierei di sottoscrivere l’articolo con un nome solo: Comunista, perché se essere comunista significa essere dalla parte di chi non ha forza e non ha voce,  allora è un obbligo per tutti i giornalisti onesti esserlo.

Stiamo consegnando ai nostri figli una società dove gli arroganti dettano legge. Un tempo c’era nel nostro paese una sparuta minoranza che pensava agli immigrati come un pericolo da ributtare a mare e non aveva il coraggio di dirlo, non per paura, ma solo perché se ne vergognava. Oggi la moderna destra italiana dei La Russa e Gasparri insieme a Bossi e Berlusconi, è riuscita a dare diritto di cittadinanza a questo che è il più infame dei pensieri: riportare nel loro Paese dei perseguitati che scappano per salvare la pelle. Il Governo della destra non è schierato a fianco delle vittime, sta invece coi carnefici, nulla di nuovo per chi non è smemorato. Purtroppo il 60% degli italiani, in un paese a maggioranza cattolica, condivide l’operato del Governo e la Chiesa cattolica di che cosa si occupa? Che fa? È venuta meno la ragione sociale dell’azienda? Ho visto tanti credenti portare pane e acqua alla povera Eluana che chiedeva di morire, non ho visto fare altrettanto con i poveri immigrati che chiedevano di vivere. E gli intellettuali che cosa fanno? Si iscrivono tutti al partito di Bruno Vespa? L’unica modifica che il cattolico Vespa, amico dei Papi, ha suggerito ai suoi amici di destra sul decreto sicurezza, quello contro gli immigrati, è di affrancare dal reato di clandestinità le lavoratrici non in regola che si occupano della cura delle persone, le “badanti”. Questo suggerimento è sostenuto da un principio molto caro a Vespa e ai Vespasiani, vale a dire che non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.  ☺

 

eoc

eoc