Il coraggio di una donna
31 Marzo 2015 Share

Il coraggio di una donna

Il 13 settembre 1993 Yasser Arafat, capo dell’Olp, e Yitzhak Rabin, primo ministro israeliano, si stringono la mano presso la Casa Bianca. È un incontro storico frutto di un difficile processo di pace di cui è protagonista una donna palestinese: Hanan Ashrawi.

Hanan nasce a Nablus l’8 ottobre 1946 in una famiglia cristiana agiata. La famiglia Ashrawi riesce a lasciare Nablus prima del 1948 e si sposta prima a Tiberiade, poi a Ramallah. Casa Ashrawi offre grandi opportunità di arricchimento culturale e politico in un ambiente attento al rispetto dell’uguaglianza tra uomini e donne. Inoltre in casa si tengono le riunioni di formazione dell’Olp e le riunioni del partito socialista che provocano l’arresto del padre.

Hanan frequenta l’Università Americana di Beirut e si laurea in letteratura inglese: a Beirut, dopo la guerra del ‘67 ha inizio la sua attività politica sotto la guida di Jihan Helou, affiliata a Fatah e organizzatrice della resistenza. Hanan lavora nei campi profughi, impara a scavare trincee per poi passare ad una lotta di tipo più intellettuale. Viene eletta capo dell’Unione Generale degli Studenti Palestinesi e nel ‘69, in una riunione, conosce Arafat. Nel ’70 si trasferisce in Virginia grazie a una borsa di studio e dà libero sfogo al suo attivismo. È solo dagli Usa che Hanan può ricongiungersi telefonicamente con la sua famiglia dato che Israele impedisce qualsiasi contatto tra paesi arabi e Territori Occupati. Di ritorno dalla Virginia ottiene un permesso per ricongiungersi con la famiglia a Ramallah e diventa docente all’Università di Bir Zeit, continua la sua attività politica ed è coinvolta nei primi processi. Nel 1975 si sposa con Emile Ashrawi, un artista che dedica la sua vita alla difesa dei diritti umani e alla lotta di liberazione non violenta.

L’invasione israeliana del Libano (’82), i massacri di Sabra e Chatila e le violenze perpetrate da falangisti e israeliani nei confronti dei palestinesi, l’espulsione dell’Olp dal Libano e l’Intifada avvicinano la pace. Nel 1988 le università vengono chiuse e Hanan si dedica all’attività sovversiva delle lezioni clandestine. Nello stesso anno nella trasmissione televisiva Nightline di Ted Koppel si avanza l’ipotesi di un incontro tra palestinesi e israeliani. I diversi partiti palestinesi rifiutano di mandare delegati a un incontro con gli israeliani perciò la discussione ha inizio a Gerusalemme tra tre autonomi palestinesi, tra cui Hanan Ashrawi e quattro israeliani. Subito dopo viene formata una commissione politica a cui partecipa anche Zahira Kamal.

La volontà di costruire la pace viene rafforzata dalla Dichiarazione di Indipendenza palestinese avvenuta ad Algeri il 15 novembre 1988 che riconosce la soluzione dei due stati. Hanan in veste di rappresentante del popolo palestinese avvia un dialogo col Dipartimento di Stato americano per migliorare i rapporti tra USA e Olp.

Il 2 agosto 1990 l’Iraq invade il Kuwait. Hanan ottiene l’incarico di scrivere memorandum per i membri della comunità internazionale e di incontrare la comunità diplomatica a Gerusalemme per scongiurare una guerra nella regione. Essa sollecita anche l’Olp ad adottare la soluzione pacifista. Lo scoppio della Guerra del Golfo ha conseguenze disastrose per i palestinesi ma apre anche la strada al desiderio di pace americano. Il primo colloquio col Segretario di Stato americano Baker si ha il 12 marzo 1991. Seguono numerosi incontri: Hanan si occupa sempre dei dettagli più spinosi dei possibili accordi di pace.

Alla Conferenza di Madrid del 30 ottobre 1991 (la prima conferenza ufficiale) Hanan può partecipare solo in qualità di portavoce in quanto Israele non vuole trattare con rappresentanti del popolo palestinese in possesso di una carta di identità di Gerusalemme. Hanan prepara il discorso da leggere: “… Mentre parliamo le decine di migliaia che sono stati feriti o resi permanentemente inabili stanno soffrendo. Lasciate che la pace sani le loro ferite. Mentre parliamo, gli occhi di migliaia di profughi palestinesi, deportati e sradicati dal 1967 ci perseguitano perché l’esilio è un destino crudele. Riportateli a casa, hanno diritto di tornare. Mentre parliamo il silenzio delle case demolite riecheggia attraverso i corridoi fin nelle nostre menti. Dobbiamo ricostruire le nostre case nel nostro libero stato…”.

Dopo diversi incontri si sviluppano segretamente le conversazioni di Oslo. Grazie al lavoro di Hanan, Arafat riesce a trattare direttamente con il Segretario di Stato americano Christopher: un grande risultato. L’Olp diventa protagonista degli accordi di pace.

Il 13 settembre 1993 deve avvenire l’accettazione della Dichiarazione dei Princìpi. La delegazione però si accorge pochi minuti prima della cerimonia che la Dichiarazione è stata modificata e che essa non prevede il riconoscimento dell’Olp quale interlocutore. Hanan si fa dare una copia del documento e lo modifica. Dopo istanti critici gli israeliani accettano di firmare il documento modificato. La forza e il coraggio di una donna palestinese vengono premiati. J☺

 

eoc

eoc