Nei primi sei mesi di quest’anno, al Presidente Iorio, non tutto è andato per il verso giusto. Qualcuno si è stancato di lui: non mi riferisco agli elettori destrorsi, che ancora lo amano, né ai suoi oppositori che hanno avuto per lui sempre un occhio di riguardo, ma a quelli che un tempo erano i suoi protettori, quasi degli angeli custodi. Nei primi cinque anni di governatorato, l’uomo di Berlusconi nel Molise, ha esercitato poteri che nessun politico si è mai sognato di avere: ha distribuito danari pubblici a suo piacimento; ha dispensato promozioni a politici inconcludenti; per il “bene” della comunità ha indebitato la nostra regione a più non posso, tutto è andato per il verso giusto.
Oggi il nostro Re Mida riceve, dai suoi, solo sonori schiaffoni: il capo del suo partito sceglie di essere il rappresentante dei molisani in parlamento, lasciando a casa il giovane “Bartali”; il Ministro Tremonti decide di revocare il provvedimento, fortemente voluto dall’ex ministro Di Pietro, che prevede agevolazioni fiscali a favore dei terremotati del Molise; il Partito del Popolo delle Libertà oltre a candidare nelle sue liste il proprietario del quotidiano Nuovo Molise Oggi, noto oppositore del governatore, accoglie tra le sue fila anche l’europarlamentare Aldo Patriciello, di cui tutto si può dire, tranne che è amico di Iorio; il senatore Di Giacomo che si aspetta da Berlusconi un incarico governativo, riceve invece, dal Presidente del Senato, un “pacato” invito a scegliere se restare a fare l’assessore alla sanità nella sua regione o invece restare a Palazzo Madama: strano che la stessa cosa non sia ancora avvenuta anche per la parlamentare molisana nonché consigliere regionale -forse per le donne non si applica la Costituzione; la Corte Costituzionale ha dichiarato poco tempo fa la incostituzionalità della legge regionale che prevede l’istituzione del sottosegretario alla Presidenza della Giunta, caparbiamente voluta dal governatore del Molise; le giornaliste di Exit, nella seguitissima puntata sugli sprechi del terremoto, hanno letteralmente denudato il governatore che è apparso ai telespettatori con un pisellino piccolo piccolo, per rendere l’idea un po’ come Forattini disegnava il presidente Spadolini. Il suo ufficio stampa, con a capo giornalisti di grande esperienza, lautamente pagati dai cittadini molisani, altro non sono riusciti a dire che quelli della rete televisiva La7, hanno attirato il Presidente in una imboscata abilmente preparata: “Presidente, ma quando li ha assunti, non glielo ha spiegato che li aveva messi lì proprio perché le evitassero cattivi incontri? O sono abituati a trattare solo con gli zerbini del posto?”. Dopo quella vicenda ci saremmo aspettati che i nostri soldi fossero spesi per difendere l’immagine della regione e l’operato del suo Presidente, ma siccome nulla è successo, o il Presidente è indifendibile o chi viene pagato per questo non è in grado di farlo: in ogni caso qualcuno dovrebbe andare a casa.
Le cronache regionali sempre più spesso parlano di un complotto ordito contro Iorio e a pensar male spesso ci si azzecca. Questa volta però non sono i soliti disfattisti dell’opposizione, gli autori della trama, né i Comunisti – di quelli si è perso anche lo spettro – e neppure la stampa spazzatura. La vicenda questa volta è più preoccupante del solito: qualcuno a Roma non vuole più bene al nostro Presidente, stanco delle sue inefficienze, delle sue amicizie bipartisan, dei risultati elettorali non in linea con le percentuali nazionali. Il Presidente Gasparri, nella nota puntata di Exit, invece di difendere il governatore molisano, coglie l’occasione per denunciare, anche lui, le inefficienze della giunta presieduta da Iorio nelle vicende del terremoto: tutti e due sanno che l’esecutivo non ha avuto alcun ruolo nella conduzione del post terremoto, come dire “non sei stato catastrofico solo con la gestione commissariale ma anche con l’azione di governo regionale”; il che non è poco se detto da uno che quasi sempre parla a nome di Berlusconi. ☺
Nei primi sei mesi di quest’anno, al Presidente Iorio, non tutto è andato per il verso giusto. Qualcuno si è stancato di lui: non mi riferisco agli elettori destrorsi, che ancora lo amano, né ai suoi oppositori che hanno avuto per lui sempre un occhio di riguardo, ma a quelli che un tempo erano i suoi protettori, quasi degli angeli custodi. Nei primi cinque anni di governatorato, l’uomo di Berlusconi nel Molise, ha esercitato poteri che nessun politico si è mai sognato di avere: ha distribuito danari pubblici a suo piacimento; ha dispensato promozioni a politici inconcludenti; per il “bene” della comunità ha indebitato la nostra regione a più non posso, tutto è andato per il verso giusto.
Oggi il nostro Re Mida riceve, dai suoi, solo sonori schiaffoni: il capo del suo partito sceglie di essere il rappresentante dei molisani in parlamento, lasciando a casa il giovane “Bartali”; il Ministro Tremonti decide di revocare il provvedimento, fortemente voluto dall’ex ministro Di Pietro, che prevede agevolazioni fiscali a favore dei terremotati del Molise; il Partito del Popolo delle Libertà oltre a candidare nelle sue liste il proprietario del quotidiano Nuovo Molise Oggi, noto oppositore del governatore, accoglie tra le sue fila anche l’europarlamentare Aldo Patriciello, di cui tutto si può dire, tranne che è amico di Iorio; il senatore Di Giacomo che si aspetta da Berlusconi un incarico governativo, riceve invece, dal Presidente del Senato, un “pacato” invito a scegliere se restare a fare l’assessore alla sanità nella sua regione o invece restare a Palazzo Madama: strano che la stessa cosa non sia ancora avvenuta anche per la parlamentare molisana nonché consigliere regionale -forse per le donne non si applica la Costituzione; la Corte Costituzionale ha dichiarato poco tempo fa la incostituzionalità della legge regionale che prevede l’istituzione del sottosegretario alla Presidenza della Giunta, caparbiamente voluta dal governatore del Molise; le giornaliste di Exit, nella seguitissima puntata sugli sprechi del terremoto, hanno letteralmente denudato il governatore che è apparso ai telespettatori con un pisellino piccolo piccolo, per rendere l’idea un po’ come Forattini disegnava il presidente Spadolini. Il suo ufficio stampa, con a capo giornalisti di grande esperienza, lautamente pagati dai cittadini molisani, altro non sono riusciti a dire che quelli della rete televisiva La7, hanno attirato il Presidente in una imboscata abilmente preparata: “Presidente, ma quando li ha assunti, non glielo ha spiegato che li aveva messi lì proprio perché le evitassero cattivi incontri? O sono abituati a trattare solo con gli zerbini del posto?”. Dopo quella vicenda ci saremmo aspettati che i nostri soldi fossero spesi per difendere l’immagine della regione e l’operato del suo Presidente, ma siccome nulla è successo, o il Presidente è indifendibile o chi viene pagato per questo non è in grado di farlo: in ogni caso qualcuno dovrebbe andare a casa.
Le cronache regionali sempre più spesso parlano di un complotto ordito contro Iorio e a pensar male spesso ci si azzecca. Questa volta però non sono i soliti disfattisti dell’opposizione, gli autori della trama, né i Comunisti – di quelli si è perso anche lo spettro – e neppure la stampa spazzatura. La vicenda questa volta è più preoccupante del solito: qualcuno a Roma non vuole più bene al nostro Presidente, stanco delle sue inefficienze, delle sue amicizie bipartisan, dei risultati elettorali non in linea con le percentuali nazionali. Il Presidente Gasparri, nella nota puntata di Exit, invece di difendere il governatore molisano, coglie l’occasione per denunciare, anche lui, le inefficienze della giunta presieduta da Iorio nelle vicende del terremoto: tutti e due sanno che l’esecutivo non ha avuto alcun ruolo nella conduzione del post terremoto, come dire “non sei stato catastrofico solo con la gestione commissariale ma anche con l’azione di governo regionale”; il che non è poco se detto da uno che quasi sempre parla a nome di Berlusconi. ☺
Nei primi sei mesi di quest’anno, al Presidente Iorio, non tutto è andato per il verso giusto. Qualcuno si è stancato di lui: non mi riferisco agli elettori destrorsi, che ancora lo amano, né ai suoi oppositori che hanno avuto per lui sempre un occhio di riguardo, ma a quelli che un tempo erano i suoi protettori, quasi degli angeli custodi. Nei primi cinque anni di governatorato, l’uomo di Berlusconi nel Molise, ha esercitato poteri che nessun politico si è mai sognato di avere: ha distribuito danari pubblici a suo piacimento; ha dispensato promozioni a politici inconcludenti; per il “bene” della comunità ha indebitato la nostra regione a più non posso, tutto è andato per il verso giusto.
Oggi il nostro Re Mida riceve, dai suoi, solo sonori schiaffoni: il capo del suo partito sceglie di essere il rappresentante dei molisani in parlamento, lasciando a casa il giovane “Bartali”; il Ministro Tremonti decide di revocare il provvedimento, fortemente voluto dall’ex ministro Di Pietro, che prevede agevolazioni fiscali a favore dei terremotati del Molise; il Partito del Popolo delle Libertà oltre a candidare nelle sue liste il proprietario del quotidiano Nuovo Molise Oggi, noto oppositore del governatore, accoglie tra le sue fila anche l’europarlamentare Aldo Patriciello, di cui tutto si può dire, tranne che è amico di Iorio; il senatore Di Giacomo che si aspetta da Berlusconi un incarico governativo, riceve invece, dal Presidente del Senato, un “pacato” invito a scegliere se restare a fare l’assessore alla sanità nella sua regione o invece restare a Palazzo Madama: strano che la stessa cosa non sia ancora avvenuta anche per la parlamentare molisana nonché consigliere regionale -forse per le donne non si applica la Costituzione; la Corte Costituzionale ha dichiarato poco tempo fa la incostituzionalità della legge regionale che prevede l’istituzione del sottosegretario alla Presidenza della Giunta, caparbiamente voluta dal governatore del Molise; le giornaliste di Exit, nella seguitissima puntata sugli sprechi del terremoto, hanno letteralmente denudato il governatore che è apparso ai telespettatori con un pisellino piccolo piccolo, per rendere l’idea un po’ come Forattini disegnava il presidente Spadolini. Il suo ufficio stampa, con a capo giornalisti di grande esperienza, lautamente pagati dai cittadini molisani, altro non sono riusciti a dire che quelli della rete televisiva La7, hanno attirato il Presidente in una imboscata abilmente preparata: “Presidente, ma quando li ha assunti, non glielo ha spiegato che li aveva messi lì proprio perché le evitassero cattivi incontri? O sono abituati a trattare solo con gli zerbini del posto?”. Dopo quella vicenda ci saremmo aspettati che i nostri soldi fossero spesi per difendere l’immagine della regione e l’operato del suo Presidente, ma siccome nulla è successo, o il Presidente è indifendibile o chi viene pagato per questo non è in grado di farlo: in ogni caso qualcuno dovrebbe andare a casa.
Le cronache regionali sempre più spesso parlano di un complotto ordito contro Iorio e a pensar male spesso ci si azzecca. Questa volta però non sono i soliti disfattisti dell’opposizione, gli autori della trama, né i Comunisti – di quelli si è perso anche lo spettro – e neppure la stampa spazzatura. La vicenda questa volta è più preoccupante del solito: qualcuno a Roma non vuole più bene al nostro Presidente, stanco delle sue inefficienze, delle sue amicizie bipartisan, dei risultati elettorali non in linea con le percentuali nazionali. Il Presidente Gasparri, nella nota puntata di Exit, invece di difendere il governatore molisano, coglie l’occasione per denunciare, anche lui, le inefficienze della giunta presieduta da Iorio nelle vicende del terremoto: tutti e due sanno che l’esecutivo non ha avuto alcun ruolo nella conduzione del post terremoto, come dire “non sei stato catastrofico solo con la gestione commissariale ma anche con l’azione di governo regionale”; il che non è poco se detto da uno che quasi sempre parla a nome di Berlusconi. ☺
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