
indice del numero di aprile 2025 http://www.lafonte.tv/
la fonte
indice del numero di aprile 2025 http://www.lafonte.tv/
In questo numero:
– lodato sii, per sora morte
di Carlo A. Roberto
– barbablù nella mia mente
di Mara Carissimi
– assurdità degli armamenti (Lettera aperta a quanti vogliono un’Europa altra)
di Antonio Di Lalla
– resistenza coraggiosa
di Michele Tartaglia
– da nessuna parte
di Dario Carlone
– pittura: “La campagnola”
di Ana Maria Erra Guevara
– provvidenti
di Robert Caporicci – sindaco
– un’europa sorda
di Famiano Crucianelli
– no alle mafie
di Patrizia Manzo
– quando la lotta paga
di Rossano Pazzagli
– il sonno della ragione
di Michele Blanco
– di mafia e di molise
di Tina De Michele
– la poesia civile di Enzo Bacca: “bassa marea”
di Enzo Bacca
– la mia europa
di Marcella Stumpo
– un 8 marzo in carcere
di Alessandro Fo
– un fantasma si aggira per l’europa
di Christiane Barckhausen-Canale
– la disobbedienza è donna
di Loredana Alberti
– architetto del vittoriano
di Gaetano Jacobucci
– tela: “Chet”
di www.su-mi.org
– festival letterario
di Gabriella de Lisio
– un camper oltre la vacanza
di Giose Fornillo
– a te
di Lucia Berrino
– la fede in rete
di Tiziana Antonilli
– foto: “Senza frontiere”
di Antonietta Parente
– la via crucis di oratino
di Alfredo Brunetti
– codardia degli intellettuali
di Franco Novelli
– una specie in pericolo: i sapiens
di Andrea Barsotti
– pazzi criminali
di Pasquale Di Lena
– i manufatti di Cleofino Casolino: “Risurrezione”
di Cleofino Casolino
– sulle tracce degli internazionalisti (II)
di Vincenzo Argenio
– pittura: “Sofocle”
di Antonio Scardocchia
– quel viburno rosso
di Gildo Giannotti
– medici di base in rete
di Guglielmo Giumelli
– migramorfosi
di Silvio Malic
– contro l’oppressore
di Filomena Giannotti
– sfascisti alla riscossa
di Domenico D’Adamo
editoriale
assurdità degli armamenti (Lettera aperta a quanti vogliono un’Europa altra)
– di Antonio Di Lalla a pag.3
Sono contrario nel modo più assoluto allo scellerato riarmo europeo che si va prospettando. Ho sempre contestato eserciti e spese belliche, prima rifiutando il servizio militare e poi praticando la cosiddetta obiezione fiscale o, per meglio dire, l’opzione fiscale, che non ha nulla a che fare con l’evasione fiscale. Ho detratto, già da circa 40 anni, dalle tasse che dovevo allo Stato, la quota che viene impegnata per gli armamenti devolvendola per cause pacifiste e allegando la ricevuta del versamento alla dichiarazione dei redditi. Naturalmente questa obiezione non è riconosciuta dallo Stato che provvedeva a recuperare la somma dovuta e mancante attraverso pignoramenti e vendita all’asta dei beni sottrattimi dall’ufficiale giudiziario. Sono un sostenitore della difesa popolare nonviolenta cioè dell’educazione dei cittadini a non collaborare col possibile nemico aggressore.