Sono uscita dal cinema conservando negli occhi le immagini appena viste e interrogandomi ancora una volta sulla valenza e le potenzialità della bellezza. Immergersi nella struttura narrativa del film, godere delle scelte e dei risultati della ricerca del regista vuol dire percorrere e comprendere un particolare modo di vedere, un approccio nuovo alle cose, una nuova etica.
Il film narra di una Genova marginale, povera, esclusa, e di modelli e codici lontani da una moralità castigante. L'approccio a questa materia è acuto, intelligente; la realtà restituita allo spettatore attraverso spostamenti continui dei punti di osservazione. Il risultato è un film di uno straordinario coinvolgimento poetico, di una totale adesione umana. Il prodotto di questo racconto è una ininterrotta teoria di immagini di una bellezza che travolge.
Gli abbozzi di pensiero critico, le connessioni sono venuti fuori trascinati dall'incanto: la bellezza aiuta a comprendere la realtà, ne dà la giusta chiave di lettura, arriva ad essere il discrimine tra menzogna e verità, tra il misfatto e la giustizia. Nel partecipato e commosso film I cento passi Peppino Impastato, parlando dello scempio naturalistico fatto nell'individuazione del sito dell'aeroporto di Palermo, dice “…altro che lotta politica, bisogna ricordare alla gente che cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. È importante la bellezza, da quella scende tutto il resto”.
Educazione alla bellezza, dunque, educazione alla comprensione della realtà, leva e strumento di lotta politica.
Se, nella piccola sala dell'Alphaville, avessero visto La bocca del lupo ragazzi di dodici o tredici anni sono sicura che sarebbero stati rapiti dalle sequenze di navi che sbucano dal muro e procedono lente tra cielo e mare, di vicoli bui e chiassosi animati da parlate diverse e solidali. E sono sicura che questi ipotetici piccoli spettatori avrebbero compreso la storia d'amore tra l'ex delinquente e il transessuale perché trattata con dignità.
La bellezza argina la volgarità diffusa, salva le passioni, impedisce alla mente e al cuore di soccombere. ☺
cristina.muccilli@gmail.com
Sono uscita dal cinema conservando negli occhi le immagini appena viste e interrogandomi ancora una volta sulla valenza e le potenzialità della bellezza. Immergersi nella struttura narrativa del film, godere delle scelte e dei risultati della ricerca del regista vuol dire percorrere e comprendere un particolare modo di vedere, un approccio nuovo alle cose, una nuova etica.
Il film narra di una Genova marginale, povera, esclusa, e di modelli e codici lontani da una moralità castigante. L'approccio a questa materia è acuto, intelligente; la realtà restituita allo spettatore attraverso spostamenti continui dei punti di osservazione. Il risultato è un film di uno straordinario coinvolgimento poetico, di una totale adesione umana. Il prodotto di questo racconto è una ininterrotta teoria di immagini di una bellezza che travolge.
Gli abbozzi di pensiero critico, le connessioni sono venuti fuori trascinati dall'incanto: la bellezza aiuta a comprendere la realtà, ne dà la giusta chiave di lettura, arriva ad essere il discrimine tra menzogna e verità, tra il misfatto e la giustizia. Nel partecipato e commosso film I cento passi Peppino Impastato, parlando dello scempio naturalistico fatto nell'individuazione del sito dell'aeroporto di Palermo, dice “…altro che lotta politica, bisogna ricordare alla gente che cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. È importante la bellezza, da quella scende tutto il resto”.
Educazione alla bellezza, dunque, educazione alla comprensione della realtà, leva e strumento di lotta politica.
Se, nella piccola sala dell'Alphaville, avessero visto La bocca del lupo ragazzi di dodici o tredici anni sono sicura che sarebbero stati rapiti dalle sequenze di navi che sbucano dal muro e procedono lente tra cielo e mare, di vicoli bui e chiassosi animati da parlate diverse e solidali. E sono sicura che questi ipotetici piccoli spettatori avrebbero compreso la storia d'amore tra l'ex delinquente e il transessuale perché trattata con dignità.
La bellezza argina la volgarità diffusa, salva le passioni, impedisce alla mente e al cuore di soccombere. ☺
Sono uscita dal cinema conservando negli occhi le immagini appena viste e interrogandomi ancora una volta sulla valenza e le potenzialità della bellezza. Immergersi nella struttura narrativa del film, godere delle scelte e dei risultati della ricerca del regista vuol dire percorrere e comprendere un particolare modo di vedere, un approccio nuovo alle cose, una nuova etica.
Il film narra di una Genova marginale, povera, esclusa, e di modelli e codici lontani da una moralità castigante. L'approccio a questa materia è acuto, intelligente; la realtà restituita allo spettatore attraverso spostamenti continui dei punti di osservazione. Il risultato è un film di uno straordinario coinvolgimento poetico, di una totale adesione umana. Il prodotto di questo racconto è una ininterrotta teoria di immagini di una bellezza che travolge.
Gli abbozzi di pensiero critico, le connessioni sono venuti fuori trascinati dall'incanto: la bellezza aiuta a comprendere la realtà, ne dà la giusta chiave di lettura, arriva ad essere il discrimine tra menzogna e verità, tra il misfatto e la giustizia. Nel partecipato e commosso film I cento passi Peppino Impastato, parlando dello scempio naturalistico fatto nell'individuazione del sito dell'aeroporto di Palermo, dice “…altro che lotta politica, bisogna ricordare alla gente che cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. È importante la bellezza, da quella scende tutto il resto”.
Educazione alla bellezza, dunque, educazione alla comprensione della realtà, leva e strumento di lotta politica.
Se, nella piccola sala dell'Alphaville, avessero visto La bocca del lupo ragazzi di dodici o tredici anni sono sicura che sarebbero stati rapiti dalle sequenze di navi che sbucano dal muro e procedono lente tra cielo e mare, di vicoli bui e chiassosi animati da parlate diverse e solidali. E sono sicura che questi ipotetici piccoli spettatori avrebbero compreso la storia d'amore tra l'ex delinquente e il transessuale perché trattata con dignità.
La bellezza argina la volgarità diffusa, salva le passioni, impedisce alla mente e al cuore di soccombere. ☺
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