La poesia civile di Enzo Bacca: “del sacro pane (diritto al quorum)”
2 Giugno 2025
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La poesia civile di Enzo Bacca: “del sacro pane (diritto al quorum)”

Affiorano
pensieri sul domani, ogni giorno
costanti pulsano nel petto.
E domani?
Travaglio incustodito al soldo di pochi denari
– tanto i desideri sono interrotti da anni -.
Cantieri senza pietà
due soldi in più senza fiatare
e se parli ti massacrano
(cassa integrazione o senza ritorno).
Riposeranno nel cuoio attrezzi, badili
bulloni, fili di rame, serrature.
Metalli d’ogni tornio, tute unte d’antracène
sospese ai lacci, in croce al chiodo.
Mute attendono altro grasso.
Elmetti alla muffa dei sottoscala:
prossima trincea, altro pontile…e una preghiera
a figli, madri, alla terra, al governo, ai caporali
nell’attesa d’ultimo granello di bestemmia.
Osserva, figlio, senza resa
vernice sui capelli, schizzi sulla fronte
l’ombra umida sulle bluse avvelenate,
limature nelle tasche, tra le rughe, nel fiato.
Catrame sotto suola, solventi nella gola.
Pungente nel naso il tanfo di nafta ristagnata.
Il piombo nei polmoni non lo puoi vedere
né toccare. Polvere d’amianto contorno di merenda.
Dicevano di bere latte intero ad ogni stacco dall’impianto.
E sulla pelle: ozono, talco e bicarbonato.
L’altro giorno doppio turno per Ahmed
buio-cisterna a pulire il nero (senza maschera né pinne né pianto)
Notizia postdatata sospesa in fondo al giornale-
gli è scoppiato il cuore e due figli senza pane senza patria.
“Nati col verso meneghino ora al giogo clandestino”.
Tutto nella norma o malcelata indifferenza?
Nelle tv di stato poco appare, anzi per troppi
meglio non leggere, non divulgare.
– Non stare a guardare, figlio, le carte dell’involuzione.
Affiorano pensieri sul domani
e non sarai pane se non proteggerai per bene
altro pane nella dispensa. Di tuo padre, tua madre, per ogni figlio.
E una punta di lapis dritta al quorum.

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