la poesia civile di Enzo Bacca – dom perignon e acqua di mare
7 Settembre 2024
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la poesia civile di Enzo Bacca – dom perignon e acqua di mare

Notizia A: anche il colore delle gocce
il metraggio al millimetro dello scafo,
nel cono d’ombra dell’errore umano
visioni e visoni estivi, calamari giganti
qualcuno avverta le ambasciate, presto.
Cameraman inquadra bene il luogo esatto
ecco, ecco, questo il momento giusto
dove il veliero scompare, nel nero nel blu.
Festa per qualcosa, pericolo scampato?
TV del mondo collegate, non basta la nota,
accadimenti d’alta serie spostano notiziari.
Dom Perignon d’annata al fresco, al largo
dove vi pare, sul canotto, tra le onde.
Sfiorata galera, tintinnìo d’acqua-piombo
dipende da bandiera a bandiera l’affresco.
Dal cielo uguali sentimenti e lacrimari e squilli
e il velo di maestra – carta straccia, tutti sotto.
(Come sei inzuppato giornalista) tre giorni solo
sul molo a suonare la tromba (d’aria)
piove ancora a dirotto, fradicio passerotto,
non avvenivano a Lampedusa i naufragi?
Anche domani e altri giorni di facce dolenti
ha scritto persino il sultano del Pippango
(la fortuna di chiamarsi Ernesto?)
La radio avverte, tutti i natanti sul luogo giusto.
Qualcuno non risponde, rimarrà disperso?
Al sicuro, in albergo a cinque stelle il resto.

Notizia B: in fondo alla pagina e senza foto,
avvistato natante in mezzo alla burrasca.
Stessa acqua da bere, quella del mare
nemmeno un sorso di Dom Perignon.
Il solito mare ingordo, controverso. Di fango.

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