La poesia civile di Enzo Bacca: “tempus fugit”
16 Maggio 2025
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La poesia civile di Enzo Bacca: “tempus fugit”

Il tempo si misura in trasformazioni?”
Tutto appare nella luce calante del crepuscolo.
Unico punto di riferimento
l’alba del giorno dopo.
Vaccinatevi d’amore
per non essere croce di confine tra le onde.
La vita –
un corteo di albe e tramonti
nel susseguirsi armonico delle stagioni.
Dal seme all’embrione al nido
all’humus, ad altra dimora. Al cuore.

Tempus fugit come ottovolante,
sulle bighe della memoria, nell’oblio
calpestando la storia, varcando il futuro
spolverando muri e vecchie barriere.
Tempus fugit nelle ciminiere della mente,
orchi in cerca di carne, giarrettiere e vanagloria
torri d’avorio riparo da occhi indiscreti
e paramenti sacri senza pudore.
Minareti insanguinati. Bambini mai nati.
Il vento ogni tanto consegna spore riciclate
al mondo che ancora brucia senza pietà.
abracadabratori anche noi in frac e cilindro.
E un coniglio che appare e scompare all’occorrenza.

Il tempo vola tra illusioni perdute e attrazioni nuove
Nella Babèle rinata e treni a mille all’ora.
Alla fine del viaggio ci sarà altro viaggio
e un altro ancora…
tempus fugit, levriero senza sosta.
Sul parquet accidentato scivolano pensieri
come grani d’un lento rosario –

Pater Noster qui es in caelis…

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