la sensazione del bello
3 Luglio 2011 Share

la sensazione del bello

 

Sono le cose belle a rendere bella la vita, ma non tutte sono tangibili, ed è per questo che a volte ci rattristiamo.

Spesso alcune bellezze sembrano porsi dinanzi a noi, ma stringendole tra le mani non ci resta nulla, come se si fossero trasformate in aria. E nonostante tutto continuiamo a desiderare quella bellezza che ci accompagna nella nostra vita, quella bellezza che ci fa tremare (non a causa del freddo), quella bellezza che, in un modo o nell’altro, crea desiderio.

Non possiamo, non riusciamo a frenare l’istinto di desiderare, e ciò “ci sostiene e ci crocifigge allo stesso tempo portandoci ogni giorno sul campo di battaglia dove ieri abbiamo perso, ma che nel sole di un’altra giornata ci sembra nuovamente un terreno di conquista. Il desiderio ci diffonde l’energia di volere sempre quello che non possiamo” (L’eleganza del riccio di Muriel Barbery).

Forse dovremmo accontentarci di bellezze che non abbiamo dovuto desiderare. Forse dovremmo contemplare, godere di bellezze frutto di desiderio altrui e che, in qualche modo, rispecchiano le nostre volontà, i nostri gusti. Un po’ come quando compriamo qualcosa che ci piace: non l’abbiamo desiderata ma ci piace, è bella, e ci rende felici. O, se preferite l’immagine, come quando guardiamo un paesaggio che ci attrae: ci piace, ci emoziona, ci fa star bene, è il passaporto verso l’armonia interiore, eppure non abbiamo desiderato di vederlo, è capitato. E ciò ci fa sentire felici senza che ci siano stati sforzi “dietro le quinte” perché è una bellezza che il nostro istinto non ci ha imposto di cercare, è venuta da sé!

E poi ci sono bellezze che si afferrano in base a come le guardi, e magari solo quando le avrai guardate attentamente e più volte, come la bellezza dell’anima che bisogna scavare a fondo per trovarla: non basta e non serve guardare superficialmente! E non basta fermarsi alla sola sensazione del bello, perché non è una verità, è una sensazione, qualcosa che può e non può essere vera; è un’impressione che crea insoddisfazione.

Bisognerebbe, insomma, evitare di bramare sempre qualcosa e, al contrario, guardare intensamente quello che, visto una prima volta, sembrava essere privo di senso in modo da scoprire quella bellezza nascosta che ci renderà felici, e ricordiamo che “il vero viaggio verso la felicità non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (Marcel Proust).☺

maramancini94@tiscali.it

 

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