La sostenibilità ambientale
12 Novembre 2022
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La sostenibilità ambientale

Esistono stili di vita sostenibili per il Molise? Tra i vari problemi generali, questa è tra le domande maggiormente necessarie, dato che nella risposta sta la sopravvivenza futura del genere umano.

Fortunatamente sono questioni sul- le quali da queste parti ci si interroga spesso ed a cui ha tentato di dare risposta un recente convegno tenutosi a Campobasso, dal titolo “Minimo Impatto”, sul tema proprio del cambiamento climatico. All’incontro, fortemente voluto da Legambiente Molise, sono state esposte le finalità e gli obiettivi del progetto, ovvero quello di lanciare una campagna d’ informazione e comunicazione volta a sensibilizzare la popolazione alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l’adozione di stili di vita nuovi, attraverso piccoli gesti più rispettosi dell’ambiente ed economicamente sostenibili. Fra poco meno di ottant’anni infatti, vivere nella fascia tropicale del mondo sarà praticamente impossibile. Se i tassi delle ondate di calore estremo, intensificati dalla crisi climatica, continueranno a salire al ritmo attuale, entro il 2100 diverse zone diventeranno inabitabili per 600 milioni di persone. Il caldo estremo, come quello sperimentato negli Stati Uniti, in Europa o in Cina negli ultimi mesi, sarà letale quanto tutte le malattie infettive o i tumori.

Nella prima decade degli anni Duemila, nel solo 2003 le ondate di calore hanno portato ad un eccesso di 70mila morti in Europa e nel 2010 di 55mila persone in Russia. Dal 2010 al 2019 i decessi legati alla crisi del clima, fra caldo e disastri hanno contribuito a quasi 410mila vittime. Nel 2022, anno che si candida ad essere fra i più bollenti della storia, solo nei principali paesi europei si contano almeno 25mila decessi. Le ondate di calore stanno crescendo per intensità, frequenza e durata, tracciando il declino costante dei suoli già piagati dalla siccità, che a sua volta amplifica il problema della fame. Fondamentale allora è costruire un legame più forte fra conoscenza e comportamenti, facendo in modo che la consapevolezza sui temi ambientali si trasformi in azioni quotidiane, dato che il fenomeno del riscaldamento globale è incontrovertibile e che dal post rivoluzione industriale si è verificato un trend che non era mai stato registrato.

Ottobre è stato anche il mese dell’iniziativa “Puliamo il Mondo”, la storica campagna giunta quest’anno alla sua trentesima edizione. Il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo vede coinvolti, in Italia, circa 350mila volontari e 1.000 comuni. Il protagonismo dei cittadini non conosce confini: sono stati pertanto individuati luoghi in cui i diritti e l’accoglienza non sono negati a nessuno, che sia in fuga da una guerra, dagli effetti dei cambiamenti climatici o semplicemente in cerca di un futuro migliore; i diritti e l’accoglienza si creano anche con un ambiente urbano più pulito. Iniziative come queste hanno proprio l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dei beni comuni e ad un corretto stile di vita che passa anche attraverso un corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani, cosa che Legambiente ha cercato di fare in questi mesi con il progetto “Minimo Impatto”.

Alle soglie dell’anno 2023, anche in virtù del particolare momento storico, è importante che ognuno di noi, innanzitutto individualmente e poi di riflesso come comunità, modifichi il proprio stile di vita per renderlo più sostenibile in tanti diversi settori, come quello della mobilità, dell’energia, dello shopping, della nutrizione, della vita in casa o negli ambienti collettivi. La consapevolezza individuale va costruita e va fissata come obiettivo formativo continuo per tutti. Nel Molise ci si sta muovendo in tal senso: Campobasso si sta attivando in tema di modelli energetici sostenibili, investendo, come dimostra il finanziamento ottenuto rispondendo all’Avviso Pubblico per le proposte di intervento per la promozione dell’ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nell’ambito del PNRR, che ha fatto ottenere al capoluogo 200.000 euro per lavori di efficientamento.

Inoltre, è ai nastri di partenza un’ operazione per portare alla città l’avvio di un progetto di grande comunità energetica tutta pubblica, con numerosi impatti positivi su persone, enti e comunità coinvolte e portando in dote benefici ambientali, economici e sociali.

La strada verso la transizione è tracciata, irreversibilmente, e le prove sono tangibili, ma gli alea sono dietro l’angolo. Einstein ci ha regalato una frase meravigliosa: Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”. Eppure stiamo cercando di risolvere un problema energetico con lo stesso pensiero che lo ha creato, pensando a questa transizione in modo puramente tecnologico, ma non in modo culturale o personale. Non sono possibili salti tecnologici senza un cambiamento di coscienza e senza pensare al progresso umano. Progettare in modo ecologico tutte le tecnologie per renderle più facili da riciclare in seguito è il primo passo; lottare contro l’obsolescenza programmata dei prodotti che ci spinge a consumare di più è il secondo passo, e così via. Il progresso si può compiere senza necessariamente mettere in discussione i nostri modelli di crescita, ma dobbiamo razionalizzare il materiale e tenere a mente ciò che i fornitori di energia dicono magnificamente: L’energia migliore è quella che non usiamo”.

 

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