Le bravate dei bravi
13 Ottobre 2023
laFonteTV (3191 articles)
Share

Le bravate dei bravi

In questi giorni è stato approvato dal governo Meloni la nota (NADEF) o cornice entro la quale contenere le entrate e le uscite relative al bilancio dell’anno successivo alla sua approvazione. Con un mese di anticipo Giorgia ha festeggiato il primo anno di vita del suo governo per i risultati conseguiti in questo anno di rodaggio. Le due cose non sono scollegate e se avesse invertito i due eventi come natura vuole non avrebbe certamente festeggiato. Ma il mondo a rovescio che si fa strada in questi anni di oscurantismo culturale, sociale oltre che politico, rende tutti indifferenti. La seconda repubblica è peggiore della prima. Chi lo avrebbe mai detto che in Parlamento alcuni leader politici avrebbero potuto invocare il blocco navale per arginare “l’invasione dei migranti”, noi che da nord a sud abbiamo schiere di perenni emigrati in tutto il “globo terracqueo”? Chi di noi può decidere quale “clandestino” deve vivere e quale deve morire? Perché è di questo che si tratta, non di irresponsabilità del migrante. Secondo la nostra Costituzione non vi è alcuna differenza per chi chiede aiuto, sia migrante per fame che migrante per guerra: rischiano entrambi la morte. E il blocco navale è un atto di guerra, signora Meloni. Ha fatto credere ai suoi elettori che sarebbe stato possibile bloccarli in mare: li ha trattati come degli idioti. Gli accordi con i paesi del nord-africa, quelli sì sono veri atti criminali. Chi firma accordi di quel tipo con quei Paesi sa benissimo cosa fa e cosa viene riservato ai giovani di quel continente; pensi lei sig. Presidente se trattassero sua figlia come lei tratta i loro.
Il mondo capovolto non si ferma qui: il nuovo governo in rodaggio ha tolto il reddito di cittadinanza agli occupabili ma non ci ha detto dove sono occupabili, manca la prova che lo sono e l’onere della stessa è a carico di chi sostiene questa panzana. Il ministro dell’Economia, Giorgetti, che non sa fare i conti, sta preparando una manovra di bilancio di trenta miliardi – che non ha – e, siccome il Super Bonus è l’unica misura che negli scorsi anni ha fatto crescere il PIL di parecchi punti, lo ha tolto. Veramente una bella pensata che fa scopa con quella della tassa sugli extraprofitti incassati dalle banche, stimata in 4 miliardi di euro, quasi tutto quello che hanno tolto al reddito di cittadinanza.
Il mondo alla rovescia non si ferma qui: il ministro delle Finanze si è superato – anche a questo abbiamo dovuto assistere -; il genio malefico di Giorgetti ha partorito per la prima volta una nuova “tassa” che invece di essere versata allo Stato la si versa a sé stessi. Nel nostro Paese sono falliti o statalizzati molteplici istituti di credito perché gli amministratori o erano incompetenti o rubavano. Giorgetti ha risolto alle radici anche questo problema, ha fatto in modo che le banche, con i soldi dello Stato, costituiscano un fondo di riserva che in caso di dissesto possono utilizzare; in altre parole adesso lo Stato ha dato i soldi alle banche prima ancora che le stesse vengano dissestate. Alla faccia del mercato: qui siamo a Gardaland. Che genialata, tolgono i soldi ai poveri per darli ai ricchi. Questo in campagna elettorale non l’avevano mica detto?
E veniamo a noi, anche in Molise le destre hanno vinto alle elezioni regionali di giugno e lo hanno fatto alla grande, con quasi 20 punti di distanza dall’altro schieramento, anche se nel nostro contado molti elettori, il 57%, non si è neppure posto il problema di affrontare la scelta. Anche qui più della metà degli elettori non crede che valga la pena scegliere un partito, un candidato, un programma a cui dare fiducia e coloro i quali ancora vanno a depositare il loro voto, lo fanno per passare una giornata particolare. L’ultimo governo regionale, secondo i dati forniti da SVIMEZ e ISTAT, che si sono occupati dello stato di salute di tutte le regioni italiane, ci hanno assegnato un ultimo posto in classifica, in tutte le materie, tranne che nella sanità dove risulta un n.c. In un’intervista il commissario Bonamico ci dice che non è ancora possibile fare una ricostruzione precisa della situazione perché mancano i centri di spesa: la prima azienda molisana, la Sanità, funziona come un’ azienda a conduzione familiare. Ora se la colpa di tutto ciò non è dei molisani, sicuramente parti offese in questa vicenda, ci sono almeno tre di loro, Iorio, Frattura e Toma che se ne devono far carico: il primo almeno per la metà e gli altri due per il resto di questo sfacelo, avendo gli stessi rivestito la carica di presidenti di regione e commissari ad acta per la Sanità e anche in questo caso che succede? Che il presidente Roberti nomina Iorio, assessore con specifiche deleghe alla Sanità, di cui non ne comprende il senso neanche il nuovo commissario Bonamico, e il sen. Di Giacomo, ex assessore alla Sanità dell’era Iorio, subcommissario. Anche qui una regione al contrario, il 62% dei molisani che sono andati a votare, nonostante i pessimi risultati conseguiti dalle destre nell’azione di governo, non solo hanno votato per la maggioranza uscente ma anche per gli stessi consiglieri, quasi tutti riconfermati, segno inequivocabile che a un centrosinistra inconsistente hanno preferito le pessime destre esclusivamente sulla fiducia, non avendo gli stessi mai firmato un programma elettorale e neanche un programma di governo che a tutt’oggi risulta essere un oggetto misterioso, visto che le informazioni del consiglio regionale sono ferme a marzo 2023.
Il perché di questa catastrofe dovrebbe essere oggetto di profonda riflessione sia nel PD il quale si appresta a celebrare il suo congresso che qualcuno vorrebbe si tenesse al motto di “meno siamo meglio stiamo”, sia nei 5S, vittime ingenue del loro narcisismo oltre che di chi, avendo scelto di perdere, ha saputo scaricare su di loro la responsabilità della sconfitta elettorale di giugno. Ad alcuni di quegli elettori che hanno preferito astenersi dal voto ho chiesto il motivo di questa scelta e ho ricevuto sempre la stessa risposta: “Non sapevo per chi votare, sono tutti uguali”.☺

laFonteTV

laFonteTV