Il Molise attende un Piano Energetico da 11 anni
24 Giugno 2017
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Il Molise attende un Piano Energetico da 11 anni

Piano Energetico Regionale: se ne parla da anni, sta per vedere la luce?

Si intravvede all’orizzonte il Piano Energetico Regionale. Per lo meno è in discussione presso la commissione permanente competente (ad oggi, chissà se sarà già passato prima della pubblicazione). Argomento complesso, tecnico, molto atteso e quindi non c’è da stupirsi che possa richiedere un po’ di tempo per essere esaminato, prima che un qualsiasi parere possa essere pronunciato. L’auspicio è che non faccia la fine della legge istitutrice dell’Ente di governo dell’ambito del Molise (EGAM), approdata in consiglio senza il parere della commissione, costringendo l’aula ad esaminare uno ad uno tutti i numerosissimi emendamenti che accompagnavano il testo base. Ai maligni potrebbe nascere il sospetto che, mentre le riunioni di commissione sono a porte chiuse, il dibattito in consiglio è pubblico, pertanto come passerella ha tutto un altro valore.

Questa volta, per lo meno, la giunta ha capito che ci sono argomenti di cui occorre parlare in consiglio, che una delibera da sola non basta.

PEAR, dopo undici anni è tutto da rifare

L’adozione del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) è già passata all’unanimità in giunta lo scorso 21 febbraio ben corredata da una serie di allegati. La sua storia è iniziata già nel 2006 quando il consiglio approvò le linee programmatiche del Piano, ma il tempo trascorso ha visto fiorire tante nuove indicazioni e un diverso orientamento normativo da rispettare per cui il lavoro è praticamente da rifare.

Fa piacere che in premessa si suggerisca “di porre precipua attenzione, nei documenti attuativi, per quel che riguarda la localizzazione degli impianti FER, alla salvaguardia delle zone agricole di pregio, alla tutela della biodiversità agricola e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale” mentre, per quel che riguarda gli impianti minieolici “si consiglia di regolamentare la distribuzione sul territorio, favorendo la realizzazione di impianti per l’ autoproduzione di energia a servizio di attività produttive”.

Un’agenzia per l’energia del Molise

Il piano, così come elaborato, al punto 8 indica gli strumenti per l’attuazione dei programmi energetici ambientali regionali e tra questi si fa riferimento all’agenzia per l’energia del Molise, partendo dal presupposto che già altri enti territoriali hanno fatto una scelta simile. “Lo scopo delle Agenzie – si legge nel documento – è in generale quello di dare supporto agli enti pubblici ed eventualmente anche a soggetti privati nei settori della razionalizzazione e del miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse energetiche, del risparmio energetico, del ricorso a fonti energetiche rinnovabili, della riduzione delle emissioni di gas climalteranti, della promozione del trasporto sostenibile, della sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti dello sviluppo sostenibile ed in ogni altro campo connesso”. E poi, tanto per essere precisi si asserisce: “La regione Molise considererà la necessità di dotarsi di una Agenzia regionale per l’energia”.

In pratica all’Agenzia sarebbe affidato il compito di far funzionare il piano energetico, il vero e proprio ente attuatore, il motore del piano.

Un progetto destinato a fallire ancora?

Dal momento che nel testo non si disdegnano gli anglicismi, tanto da parlare di smart city così come suggerite nello Strategic Energy Technology Plan ed anche di smart grids, potrebbe affiorare il dubbio che PEAR non sia solo l’acronimo del Piano Energetico Ambientale Regionale bensì un velato riferimento al pear-shaped (un’ impresa fallita) oppure che possa go pear-shaped (finire male).

Per il momento attendiamo che l’iter prosegua, che in commissione si possa esaminare in maniera dettagliata il materiale a disposizione e che il consiglio abbia la possibilità di discutere in maniera consapevole di un argomento cruciale, dal quale dipende il futuro della regione. Un futuro inteso non in senso politico, vale a dire chi amministrerà prossimamente, ma in senso economico e ambientale, il benessere dei cittadini.

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Attenzione a vecchi errori e derive, come l’eolico selvaggio

Negli ultimi anni gli interventi in campo di produzione energetica ritenuti poco appropriati se non addirittura dannosi erano generalmente giustificati dall’assenza di un piano. Adesso il piano sta prendendo forma, è il momento di non commettere errori, di guardare oltre le piccole, gravi beghe di “parrocchia”. Per fortuna ci sono molti paletti imposti dalla normativa nazionale e internazionale, ma a volte sbagliare è solo questione di un attimo, di una distrazione.☺

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