libertà religiosa di Giovanni Anziani | La Fonte TV
Da un certo tempo giungono notizie terribili di una offensiva con atti di violenza nei confronti di chiese cristiane in alcuni paesi dell’Africa e in altre parti del mondo. Da ultimo è la notizia che riportiamo e tratta da una agenzia di stampa: (NEV) – A Teheran (Iran) è stato condannato a 8 anni di carcere per proselitismo il pastore evangelico Saeed Abedini, padre di due figli. In possesso della doppia cittadinanza, iraniana e statunitense, Abedini è residente in Idaho (Stati Uniti) e sposato con una statunitense. Convertitosi al cristianesimo sin da quando aveva 20 anni, è stato arrestato lo scorso settembre in Iran, in occasione di una sua visita presso la famiglia di origine, ed è ora stato condannato da uno dei 26 giudici del Tribunale iraniano rivoluzionario per minacce alla sicurezza interna iraniana.
E nel nostro paese? Nel dibattito politico dei nostri giorni (forse il dibattito assomiglia più ad un “vociare”!) mi pare che un tema venga sottaciuto o limitato a modesti interventi. Si tratta della politica in difesa dei diritti civili e della libertà di religione. Certamente molti potrebbero giustamente affermare che tali temi non hanno bisogno di essere riaffermati o difesi perché fanno parte del nostro patrimonio democratico e ben descritti in diversi articoli della Carta Costituzionale. Nonostante siano vigenti questi importanti principi costituzionali è un fatto che nel nostro paese non tutti i cittadini, per la loro libertà a professare una confessione religiosa, sono uguali.
Lo scorso 30 gennaio, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (past. Massimo Aquilante) ad una agenzia di stampa ha dichiarato: In Lombardia sono già più di venti le chiese evangeliche che, prive di Intesa con lo Stato, sono state costrette a chiudere per via di una legge regionale introdotta nel 2005 e che di fatto limita l'esercizio del culto pur garantito dalla Costituzione. Versano nella stessa condizione anche altre comunità di fede non tutelate da Intesa o senza riconoscimento giuridico. … Non dobbiamo dimenticare che mentre le forze dell’ordine chiudevano alcune chiese evangeliche in Lombardia, a Roma venivano approvate in via definitiva le Intese con i buddisti e gli induisti, che dopo più di 10 anni hanno finalmente ottenuto quanto previsto dall’art. 8 della Costituzione. E solo qualche mese prima è passata anche l’Intesa con i mormoni, gli apostolici e gli ortodossi della Sacra arcidiocesi d'Italia. Qualcosa dunque si muove, anzi, direi che a livello nazionale, dopo anni di immobilismo, siamo di fronte ad una stagione eccezionale per la libertà religiosa nel nostro paese! Eppure a livello periferico succedono cose inaudite: una vera contraddizione! … Certo, rimane il problema delle leggi fasciste sui “culti ammessi” alle quali sottostanno tutte quelle espressioni di fede non tutelate da Intesa. Sono tante, e riguardano milioni di persone. Basti pensare agli ortodossi romeni e ai musulmani, rispettivamente la seconda e la terza presenza religiosa nel nostro paese.
Il 17 febbraio i valdesi, e anche molte altre chiese evangeliche, hanno ricordato un evento accaduto nel 1848 nel regno di re Carlo Alberto: la concessione dei diritti civili ai valdesi (poi il 23 febbraio 1848 anche agli ebrei). Ogni anno con questo ricordo si intende ribadire l’urgenza per il nostro paese di una vera e chiara legge sulla libertà religiosa perché riteniamo che ogni altra libertà democratica è sempre frutto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. ☺
g.anziani@libero.it
Da un certo tempo giungono notizie terribili di una offensiva con atti di violenza nei confronti di chiese cristiane in alcuni paesi dell’Africa e in altre parti del mondo. Da ultimo è la notizia che riportiamo e tratta da una agenzia di stampa: (NEV) – A Teheran (Iran) è stato condannato a 8 anni di carcere per proselitismo il pastore evangelico Saeed Abedini, padre di due figli. In possesso della doppia cittadinanza, iraniana e statunitense, Abedini è residente in Idaho (Stati Uniti) e sposato con una statunitense. Convertitosi al cristianesimo sin da quando aveva 20 anni, è stato arrestato lo scorso settembre in Iran, in occasione di una sua visita presso la famiglia di origine, ed è ora stato condannato da uno dei 26 giudici del Tribunale iraniano rivoluzionario per minacce alla sicurezza interna iraniana.
E nel nostro paese? Nel dibattito politico dei nostri giorni (forse il dibattito assomiglia più ad un “vociare”!) mi pare che un tema venga sottaciuto o limitato a modesti interventi. Si tratta della politica in difesa dei diritti civili e della libertà di religione. Certamente molti potrebbero giustamente affermare che tali temi non hanno bisogno di essere riaffermati o difesi perché fanno parte del nostro patrimonio democratico e ben descritti in diversi articoli della Carta Costituzionale. Nonostante siano vigenti questi importanti principi costituzionali è un fatto che nel nostro paese non tutti i cittadini, per la loro libertà a professare una confessione religiosa, sono uguali.
Lo scorso 30 gennaio, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (past. Massimo Aquilante) ad una agenzia di stampa ha dichiarato: In Lombardia sono già più di venti le chiese evangeliche che, prive di Intesa con lo Stato, sono state costrette a chiudere per via di una legge regionale introdotta nel 2005 e che di fatto limita l'esercizio del culto pur garantito dalla Costituzione. Versano nella stessa condizione anche altre comunità di fede non tutelate da Intesa o senza riconoscimento giuridico. … Non dobbiamo dimenticare che mentre le forze dell’ordine chiudevano alcune chiese evangeliche in Lombardia, a Roma venivano approvate in via definitiva le Intese con i buddisti e gli induisti, che dopo più di 10 anni hanno finalmente ottenuto quanto previsto dall’art. 8 della Costituzione. E solo qualche mese prima è passata anche l’Intesa con i mormoni, gli apostolici e gli ortodossi della Sacra arcidiocesi d'Italia. Qualcosa dunque si muove, anzi, direi che a livello nazionale, dopo anni di immobilismo, siamo di fronte ad una stagione eccezionale per la libertà religiosa nel nostro paese! Eppure a livello periferico succedono cose inaudite: una vera contraddizione! … Certo, rimane il problema delle leggi fasciste sui “culti ammessi” alle quali sottostanno tutte quelle espressioni di fede non tutelate da Intesa. Sono tante, e riguardano milioni di persone. Basti pensare agli ortodossi romeni e ai musulmani, rispettivamente la seconda e la terza presenza religiosa nel nostro paese.
Il 17 febbraio i valdesi, e anche molte altre chiese evangeliche, hanno ricordato un evento accaduto nel 1848 nel regno di re Carlo Alberto: la concessione dei diritti civili ai valdesi (poi il 23 febbraio 1848 anche agli ebrei). Ogni anno con questo ricordo si intende ribadire l’urgenza per il nostro paese di una vera e chiara legge sulla libertà religiosa perché riteniamo che ogni altra libertà democratica è sempre frutto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. ☺
Da un certo tempo giungono notizie terribili di una offensiva con atti di violenza nei confronti di chiese cristiane in alcuni paesi dell’Africa e in altre parti del mondo. Da ultimo è la notizia che riportiamo e tratta da una agenzia di stampa: (NEV) – A Teheran (Iran) è stato condannato a 8 anni di carcere per proselitismo il pastore evangelico Saeed Abedini, padre di due figli. In possesso della doppia cittadinanza, iraniana e statunitense, Abedini è residente in Idaho (Stati Uniti) e sposato con una statunitense. Convertitosi al cristianesimo sin da quando aveva 20 anni, è stato arrestato lo scorso settembre in Iran, in occasione di una sua visita presso la famiglia di origine, ed è ora stato condannato da uno dei 26 giudici del Tribunale iraniano rivoluzionario per minacce alla sicurezza interna iraniana.
E nel nostro paese? Nel dibattito politico dei nostri giorni (forse il dibattito assomiglia più ad un “vociare”!) mi pare che un tema venga sottaciuto o limitato a modesti interventi. Si tratta della politica in difesa dei diritti civili e della libertà di religione. Certamente molti potrebbero giustamente affermare che tali temi non hanno bisogno di essere riaffermati o difesi perché fanno parte del nostro patrimonio democratico e ben descritti in diversi articoli della Carta Costituzionale. Nonostante siano vigenti questi importanti principi costituzionali è un fatto che nel nostro paese non tutti i cittadini, per la loro libertà a professare una confessione religiosa, sono uguali.
Lo scorso 30 gennaio, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (past. Massimo Aquilante) ad una agenzia di stampa ha dichiarato: In Lombardia sono già più di venti le chiese evangeliche che, prive di Intesa con lo Stato, sono state costrette a chiudere per via di una legge regionale introdotta nel 2005 e che di fatto limita l'esercizio del culto pur garantito dalla Costituzione. Versano nella stessa condizione anche altre comunità di fede non tutelate da Intesa o senza riconoscimento giuridico. … Non dobbiamo dimenticare che mentre le forze dell’ordine chiudevano alcune chiese evangeliche in Lombardia, a Roma venivano approvate in via definitiva le Intese con i buddisti e gli induisti, che dopo più di 10 anni hanno finalmente ottenuto quanto previsto dall’art. 8 della Costituzione. E solo qualche mese prima è passata anche l’Intesa con i mormoni, gli apostolici e gli ortodossi della Sacra arcidiocesi d'Italia. Qualcosa dunque si muove, anzi, direi che a livello nazionale, dopo anni di immobilismo, siamo di fronte ad una stagione eccezionale per la libertà religiosa nel nostro paese! Eppure a livello periferico succedono cose inaudite: una vera contraddizione! … Certo, rimane il problema delle leggi fasciste sui “culti ammessi” alle quali sottostanno tutte quelle espressioni di fede non tutelate da Intesa. Sono tante, e riguardano milioni di persone. Basti pensare agli ortodossi romeni e ai musulmani, rispettivamente la seconda e la terza presenza religiosa nel nostro paese.
Il 17 febbraio i valdesi, e anche molte altre chiese evangeliche, hanno ricordato un evento accaduto nel 1848 nel regno di re Carlo Alberto: la concessione dei diritti civili ai valdesi (poi il 23 febbraio 1848 anche agli ebrei). Ogni anno con questo ricordo si intende ribadire l’urgenza per il nostro paese di una vera e chiara legge sulla libertà religiosa perché riteniamo che ogni altra libertà democratica è sempre frutto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. ☺
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