
Libri e non solo
Incontriamo, questo mese, Francesco Boschi e l’associazione Dajai, una realtà viva che si occupa da alcuni anni di intercultura, diritti umani, volontariato, migranti. Ma non solo: Francesco, da Monteroduni (dove vive) porta in giro una biblioteca itinerante che lui stesso definisce “una scommessa”, perché sfida l’invasione del digitale e l’isolamento di comunità che non sono raggiunte facilmente dai libri. E, infine, porta in giro i nostri ragazzi: bambini, ragazzi, famiglie, a cui propone dei percorsi per conoscere il Molise in modo creativo, operativo, intenso.
È lui stesso a parlarci, in questa intervista, dei suoi molteplici campi di interesse, legati tutti da un filo sottile, invisibile ma concreto e vivo: il valore dell’“incontro” e le sue infinite possibilità di creare percorsi di crescita interiore.
Da quale spinta interiore nasce l’associazione Dajai?
L’associazione nasce da un’esigenza che non è solo pratica ma direi proprio intima, spirituale. Due dei soci fondatori sono infatti di origine gambiana e senegalese, ex-richiedenti asilo e ormai totalmente integrati; mentre mangiavamo insieme, una sera, ci chiedevamo cosa si sarebbe potuto fare per creare un’ associazione, per interagire e parlare di alcune tematiche, e così ad un certo punto ho chiesto come si dicesse “incontro” nella lingua wolof (parlata in un’ampia fascia dell’Africa, Senegal compreso) e la risposta è stata “Dajai”. Così è nata quest’ associazione, che nel nome porta il cuore del suo obiettivo, quello di abbattere i muri, e creare un “incontro” di pensieri, cuori, letture, arti, visioni… Il senso è quello di dare ognuno il proprio contributo, ognuno come può, incontrando l’altro.
L’esperienza maturata fino a questo momento, quale bilancio ti consente di fare sull’educazione ai diritti umani nella scuola? A che punto siamo?
C’è una grande necessità di approfondimento dei diritti umani. Quello che oggi si fa è un intervento a macchia di leopardo: arrivano l’anniversario o la ricorrenza, e si fa un focus sui diritti umani, si parla di uno specifico episodio o contesto, ma finisce lì. Occorre invece parlare di diritti umani in senso ampio, introducendoli in maniera stabile nei percorsi di educazione civica, e cominciando a guardare anche a cosa succede intorno a noi, vicino a noi, senza pensare che le violazioni si verifichino solo in contesti lontani dalle nostre realtà.
Parliamo della tua Bibliocar: in un contesto scolastico invaso dalla corsa alla tecnologia, quanto conta ancora, oggi, la lettura per un ragazzo?
La Bibliocar è una scommessa: io, come alcuni dei soci, sono un po’ nostalgico. Ci piace proprio il libro, lo sfogliare pagine, l’odore della stampa, quell’ iniziare a leggere e scoprire, pagina per pagina, i mondi che i libri ci svelano. La Bibliocar nasce proprio dalla volontà di essere itineranti in senso buono, bello, cioè di portare i libri laddove non sono arrivati ancora. La lettura e il libro restano, a nostro parere, uno strumento im- prescindibile per la crescita umana dei ragazzi, aldilà di tutto ciò che il digitale può offrire.
I tuoi interessi abbracciano anche la conoscenza e la valorizzazione del Molise: in che modo ti piace proporre le ricchezze del nostro territorio a studenti e famiglie?
Il Molise è una terra bellissima: paradossalmente, la costa non conosce l’entroterra, il Basso Molise non conosce l’Alto Molise… e così via. C’è una grande necessità di ampliare la conoscenza del proprio territorio e noi proponiamo dei percorsi molto semplici ma ricchi di esperienze: cerchiamo di far scoprire un luogo ma anche la sua anima. Prediligiamo gli spazi ampi, aperti, le cose caratteristiche e magari un po’ nascoste. Il nostro cavallo di battaglia è ‘Preistoria viva’: prendendo spunto dal Paleolitico di Isernia, portiamo un laboratorio itinerante in un luogo meraviglioso che è quello di Valle Fiorita – Pizzone e uniamo la conoscenza del bosco con quella che può essere stata la vita dell’uomo primitivo, con le sue esigenze, difficoltà..
I migranti, uno dei temi che ti sta più a cuore: come valuti le attuali scelte del governo Meloni?
Sì, il tema ci sta particolarmente a cuore. Un’emergenza recente, quella dell’Ucraina, ci ha dimostrato che un flusso controllato è possibile, infatti abbiamo aperto le porte ai nostri fratelli ucraini che sono arrivati a milioni in Europa, e si sono redistribuiti senza nessun trauma: alla luce di questo, noi ci auguriamo che questa stessa filosofia possa essere applicata ai nostri fratelli che scappano da situazioni altrettanto gravi. La scuola, ancora una volta, può svolgere un ruolo essenziale: penso sia necessario, all’interno dei percorsi didattici, parlare dell’apporto prezioso delle altre culture (quindi dell’intercultura) e soprattutto dei migranti, in forma pratica, facendo capire cosa succede per davvero. Quindi promuoviamo dei percorsi che abbinano la lettura di storie alla testimonianza viva di migranti che portiamo all’interno delle classi.
Cosa penso delle attuali scelte del governo Meloni? Riflettiamo anche solo su questo: chiedere una cauzione che possa “liberare” le persone che entrano in emergenza, per poi restituirgliela eventualmente nel momento in cui trovano un lavoro… è un paradosso. Sono fortemente preoccupato.
Come ti piace salutarci?
Con un pensiero personale, pienamente condiviso con i miei amici e compagni dell’ associazione: riflettiamo sul valore dello spazio esterno, dell’esperienza collegata alla scuola ma vissuta anche all’esterno del contesto scolastico. Un esempio per tutti, il campus estivo, pratica abbastanza diffusa in Europa che invece, in Italia, stenta a decollare.
La sintesi dei contenuti emotivi, fisici, esperienziali, affettivi che si sviluppano in un contesto come un campus estivo, dove i ragazzi vivono un tempo insieme in modo intenso, con attività che li portano a contatto con la natura e fra loro, diventa un’esperienza estremamente formativa, indimenticabile, con la bellezza e le difficoltà del caso (il distacco familiare, qualche screzio all’interno del gruppo…). Anche l’esterno della scuola è vita ed è scuola essa stessa. Lo consiglio fortemente.☺