Libri: (LADRI DI DENTI) di DJARAH KAN (a cura di Dario Carlone)
13 Marzo 2024
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Libri: (LADRI DI DENTI) di DJARAH KAN (a cura di Dario Carlone)

Libri: (LADRI DI DENTI) di DJARAH KAN (a cura di Dario Carlone)
“Per tutta la vita mi avete chiesto se conoscessi la mia storia. Ma voi conoscete la vostra?”. È al lettore europeo che viene rivolta questa domanda, tratta da uno dei racconti di Ladri di denti di Djaran Kan, People ed., uscito nel 2020 ed in ristampa nel 2023. Sempre rivolgendosi a noi, lettori del cosiddetto ‘primo’ o piuttosto ‘vecchio mondo’, l’autrice prosegue: “Costruisci una montagna artificiale, con i sassi presi da una cava di menzogne, e poi dici al resto del mondo ‘salici su e muoviti’”.
La raccolta contiene sette racconti il cui tema principale è il rapporto tra europei, in particolare noi italiani, e le persone immigrate dall’Africa. Pregiudizio, avversione, sospetto, ma più semplicemente razzismo popolano queste storie in cui spesso prevale il dramma di una incomprensione tra culture che difficilmente può essere superata attraverso operazioni di accoglienza, l’ educazione e la formazione scolastica, l’inserimento nel mondo del lavoro.
Djaran Kan, giovane scrittrice italo-ghanese, sembra non fare sconti a nessuno, soprattutto a quanti vorrebbero ridurre la pagina tragica del colonialismo e del post-colonialismo ad una parentesi della civilizzazione del continente africano. “Come esseri umani tendiamo a cancellare ciò che non ci aiuta a raccontarci bene”; ma ogni evento storico, le cui conseguenze sono visibili ancora oggi, porta con sé responsabilità e delitti che non possono essere passati sotto silenzio, perdonando alla ‘vecchia’ Europa il suo impegno a portare la civiltà in Africa!
Ed è proprio la visione dell’Africa che la Kan contesta; nel racconto Il Re Leone emerge lo stereotipo – errato – di un continente di savane e belve: “’Tu vieni dell’Africa’ mi dicevano, e io rispondevo di sì, ma non avevo mai visto un leone in tutta la mia vita”. Africani lontani dal continente africano, persone di colore che vivono fianco a fianco con persone italiane – Djaran Kan è cresciuta in provincia di Caserta -, difficoltà di accettazione e/o convivenza: tutti problemi che non possono essere ridotti ma affrontati nella loro complessità. “Se vogliamo davvero riconoscerci nella definizione di esseri umani, dobbiamo riconoscere le esperienze di sofferenza e alienazione di tutte le donne e gli uomini che hanno vissuto e sono divenuti polvere in quelli che ancora oggi, grazie all’eredità lasciata dal colonialismo, vengono chiamati ‘Paesi del Terzo Mondo’”. (D.C.)

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