– libri: “vieni tu giorno nella notte” di cinzia leone
“…una sequenza di giganteschi lastroni di cemento alti otto metri, tappezzati di graffiti, sormontati da paletti metallici collegati dal filo spinato”: questo lo scenario – da incubo – che fa da sfondo a questa drammatica storia d’ amore. Vieni tu giorno nella notte, l’ultimo romanzo di Cinzia Leone, prende in prestito il titolo da un verso di Romeo e Giulietta di William Shakespeare (III,2), la storia d’amore (e morte) per eccellenza: l’autrice sceglie però come protagonisti Arièl e Tariq, un soldato volontario israeliano ed un ragazzo palestinese, ai quali non è consentito di vivere liberamente la loro relazione. Al di là del pregiudizio culturale circa l’orientamento sessuale, la giovane coppia deve confrontarsi e subire la situazione di conflitto che da decenni strazia i territori della Palestina.
Come afferma uno dei personaggi (palestinese) del romanzo, “poi a Betlemme vedrà il muro, il monumento all’ occupazione della nostra terra. Si snoda per molti chilometri, ma proprio lì è più incombente che altrove. Gli israeliani lo chiamano ‘barriera di sicurezza’ o addirittura ‘salva-vita’. La loro, forse. Per noi palestinesi è solo il muro della vergogna”. La tensione politica attraversa il romanzo e l’amore dei due giovani è improvvisamente funestato dalla morte di Arièl a causa dell’esplosione di un ordigno provocata da un kamikaze. La narrazione si snoda attraverso flashback e ricordi, quelli dei genitori che dall’Italia raggiungono Tel Aviv per i funerali del figlio, di cui ignoravano sia la professione che l’orientamento sessuale; quelli della nonna, tenace e convinta sionista, rientrata in Israele dall’Europa; quelli di Tariq che è dovuto fuggire dalla sua terra perché perseguitato a causa della sua inclinazione e vive la sua condizione di esule in clandestinità. Nelle sue parole ritornano le immagini del muro: “le mostrerò due muri: quello che ci tiene rinchiusi e quello che mi ha costretto a fuggire”.
Cinzia Leone ha “incontrato alcuni giovani palestinesi fuggiti dalla Cisgiordania in Israele perché omosessuali. […] [essi] mi hanno raccontato discriminazioni, violenze, abusi, e il sogno di vivere apertamente la propria identità sessuale. La loro fuga è stata un azzardo: un biglietto di sola andata perché tornando dovrebbero rinunciare ad essere sé stessi”.
Vieni tu giorno nella notte è un romanzo, con i suoi sviluppi e le sue articolazioni, con i suoi colpi di scena e le avventure dei vari protagonisti; è un libro però che sollecita la riflessione su temi come il rapporto genitori-figli, il valore della famiglia, l’ amore, il tempo, e soprattutto il dolore. “Dalla tragedia che li ha fatti incontrare sono passati solo pochi giorni atroci che ciascuno nasconde nel buio dei propri pensieri. La vita non cancella il dolore ma pretende di scavalcarlo. Almeno per una sera”. (DC)
