L’innovazione tecnologica
11 Marzo 2024
laFonteTV (3191 articles)
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L’innovazione tecnologica

Come di consueto mi piace condividere le considerazioni iniziando da dati oggettivi. Partendo dalle caratteristiche geografiche e morfologiche, nonché dalla conformazione dei suoi fondali, l’Italia è posta in una situazione di eccellenza per un redditizio sviluppo produttivo dell’eolico offshore galleggiante. Purtroppo al momento (dati di fine 2023) sono prodotti da parchi eolici offshore, in Italia, solo 30 MW e, secondo le previsioni per metà secolo, per l’Italia, si stima di raggiungere oltre 200 GW.
Secondo uno studio strategico della Floating Offshore Wind Community, il nostro Paese avrebbe le condizioni per alimentare e sviluppare la filiera industriale nei settori della siderurgia e della navalmecca- nica. Sempre secondo i documenti ufficiali, in questo caso la Strategia italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, la produzione di energia elettrica dovrà prevedere un incremento doppio rispetto a quello attuale, attingendo soprattutto ad energie rinnovabili.
L’eolico sarà dunque protagonista di questo sviluppo; si prevede una quota pari al 23% dell’elettricità totale prodotta, di cui circa il 10% arriverà dall’offshore: obiettivo che richiederà l’installazione di almeno 20 GW di eolico galleggiante di qui a metà secolo. Per questo obiettivo, secondo fonti su citate, gli impianti eolici offshore galleggianti ipotetici rappresenterebbero un valore totale di circa 2,9 miliardi di euro per GW installato, favorendo un incremento di posti di lavoro di circa 27mila unità.
Naturalmente per riuscire a realizzare un progetto di simile portata, serviranno soluzioni mirate e procedure snelle. Servirà accelerare l’attuazione della pianificazione dello spazio marittimo; facilitare un meccanismo decentralizzato per la rapida identificazione di siti eolici offshore adatti allo sviluppo di grandi progetti; adeguare la normativa nazionale e regionale; potenziare e sviluppare la rete distributiva dell’energia.
La concentrazione della produzione verrà fatta nel sud dell’Italia, ma questo richiederà una rete pronta ad accogliere i nuovi flussi, aumentandone la capacità di accoglienza e di distribuzione soprattutto verso il nord del paese. Le attuali infrastrutture limiterebbero il potenziale dell’eolico offshore galleggiante in Italia ad un massimo di 8,5 GW, motivo per cui all’adeguamento tecnologico dovrà necessariamente seguire quello dell’ infrastruttura elettrica. Si dovranno prevedere siti di nuova installazione per i sistemi di accumulo, nonché l’implementazione delle te- cnologie di gestione come le smart grid e sarà indispensabile una rete di informazione dati che preveda la gestione del crescente numero di risorse di generazione, consumo e storage (anagrafica, misure real-time,ecc.) e dati per la gestione degli asset di rete (parametri elettrici, stato dei componenti della rete, dati diagnostici,ecc.)
Per far crescere tutto il Paese e soprattutto evolvere le zone meno sviluppate, sarebbe auspicabile una maggior capacità produttiva del sud d’ Italia, in modo da produrre energia per utenti vicini e quindi limitare i grossi flussi di elettricità dal sud al nord. In ogni caso, al momento, per le esigenze previste, serviranno grossi progetti ed investimenti per raddoppiare almeno l’attuale capacità di scambio tra produttore e consumatore: mezzogiorno e settentrione d’Italia.
La scelta territoriale, per l’ installazione dell’impianto Maverick, non è stata casuale. Da quanto riportato nella Relazione Progettuale Interventi MAVERICK, sono stati analizzati lo stato dell’arte tecnologico, normativo e delle politiche energetiche e ambientali; la risorsa del vento nel settore del mare Adriatico; le problematiche ambientali, infrastrutturali, energetiche e tecnologiche; per arrivare alla redazione delle linee guida per la realizzazione di parchi eolici off-shore nel mare Adriatico. Il tutto è stato avallato da uno studio dell’Università di Caserta che ha confermato l’idoneità del litorale di Termoli ad ospitare impianti eolici offshore (iden- tificate diverse decine di potenziali siti ubicati lungo tutte le coste italiane) con un’analisi costi-benefici.
Il parco eolico proposto prevederà n.2 stazioni elettriche. L’impianto avrà una potenza nominale di 1.050 MW, su ogni sottostazione flottante saranno installati due trasformatori elevatori rispettivamente da 350 MVA e 240 MVA con tensione primaria di 220 kV per una potenza complessiva di 590 MVA. Da ogni trasformatore partirà un cavo sottomarino isolato a 245 kV che giungerà in un punto di transizione posto nelle immediate vicinanze della costa, dove saranno effettuate le giunzioni tra i cavi marini ed i cavi terrestri. Quindi, sia per i progetti in essere che per quelli futuri, sarà essenziale il ruolo politico che dovrà favorire e rendere spediti i percorsi di sviluppo.
I cittadini, stanchi di una comunicazione istituzionale indirizzata ad una continua propaganda, non hanno bisogno di sentire continuamente campagne elettorali e fake-news; al contrario hanno bisogno, ricordando l’etimologia della parola “Politica”, (dal greco antico politikḗ “che attiene alla pόlis”, os- sia la città-stato, con sottinteso téchnē “arte” o “tecnica”), che la politica si impegni, nel caso specifico del progetto Maverick, a sostenere gli investimenti in infrastrutture ed innovazione tecnologica; a sburocratizzare le autorizzazioni; a sviluppare la digitalizzazione delle comunicazioni; a tutelare il territorio; a promuovere il coinvolgimento e l’aggregazione delle comunità e degli stakeholder.☺

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