l'intruglio di iorio di Domenico D'Adamo | La Fonte TV
Tra gli atti urgenti che gli zombi della Regione hanno approvato nell’ultimo Zombi consiglio, c’è il ripristino per intero del vitalizio agli ex consiglieri regionali. Mentre le aziende falliscono – vedi zuccherificio del Molise – gli agricoltori svendono le loro produzioni, i servizi pubblici si riducono, la disoccupazione aumenta, Iorio non trova altro da fare che ridare ai suoi amici di destra e di sinistra quello che per “sbaglio” aveva tolto solo pochi mesi fa. I poveri consiglieri regionali, con due o tre pensioni oltre al vitalizio, hanno scongiurato il pericolo di finire in mezzo a una strada. I nostri parlamentari sia regionali che nazionali, ce lo ricorda ogni tanto l’indigente di San Giuliano, non riescono purtroppo a tirare avanti con meno di 300 euro al giorno. A tale proposito è stata allertata la Caritas ed anche noi, scimmiottando i grandi giornali, ci attiveremo nei prossimi mesi per una raccolta di fondi o in alternativa di alimenti in favore di questi disgraziati che stanno tirando la cinghia ma non le cuoia, come suole ogni defunto.
Dieci anni fa il consiglio regionale approvò una legge per resuscitare i morti e nessuno, né allora né oggi, ha protestato. Non hanno protestato i cattolici che riconoscono solo al loro Signore questo potere, non lo hanno fatto neanche i laici che a queste cose, per formazione culturale e politica, non credono. La formula predisposta da qualche brillante giurista è la seguente: “nelle more dell’approvazione dello Statuto regionale ai sensi dell’art. 123 della Costituzione, nei casi di annullamento delle elezioni del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, gli stessi organi e la Giunta regionale in carica continuano ad esercitare le loro funzioni fino alla proclamazione del nuovo Presidente e dei nuovi Consiglieri regionali (la sentenza non produce effetti, ndr.), relativamente agli atti aventi carattere d’urgenza”. Ora trattandosi di modifica statutaria, questa “formula magica” per diventare legge ha bisogno di due deliberazioni successive, adottate ad intervallo non minore di due mesi, perché in mancanza della doppia lettura, come nel caso che ci riguarda, questa “legge” formalmente non esiste, peccato che, pur conoscendo i fatti, non la pensi così il Prefetto di Campobasso, subito corso al capezzale del moribondo.
Cosa è invece accaduto il 16 febbraio del 2002? Il mago Michele, vero talento naturale nelle pratiche illusioniste, dopo aver preparato questa pozione, come se si trattasse di una vera legge, ne ha anche disposto la pubblicazione “urbi et orbi”, per la verità più orbi, visto che in questo paese secondo i dati forniti dalla guardia di finanza i ciechi sembrano essere ormai la maggioranza e tra questi tutte le istituzioni di garanzia che dovrebbero in questi casi vigilare senza invece incoraggiare pratiche illecite. Comunque, anche non volendo entrare nel merito di una disposizione normativa che sterilizzando la decisione del giudice crea una contrapposizione tra poteri dello Stato, è addirittura banale rilevare che lo stesso mago Michele ha posto dei limiti al suo intruglio magico, efficace solo per gli atti aventi carattere d’urgenza e non credo che vi siano soggetti indigenti tra gli ex consiglieri regionali per giustificare il ripristino del 25% del vitalizio. Se i soggetti preposti al controllo degli atti compiuti dal consiglio regionale esercitassero i loro poteri con scrupolo ed equilibrio, oggi quei consiglieri che vagano per i corridoi di palazzo Moffa, al solo scopo di dividersi le spoglie di ciò che è rimasto, starebbero a casa a spese loro e non a carico nostro.
Ad evitare che ci si organizzi con i forconi, sarebbe il caso che chi ancora crede nella funzione positiva della politica, sollevi la questione davanti alla Corte Costituzionale affinché la stessa dichiari la non costituzionalità della norma citata, così come avvenuto per casi simili, e costringa gli zombi consiglieri a restituire i lauti stipendi percepiti dopo lo scioglimento del consiglio. Il sedicente capo dell’opposizione, invece di occuparsi di biomasse oltre che di nomine negli enti regionali insieme alla famiglia Totaro, padre, figlio e… spirito santo, farebbe bene a non stare ficcato sempre dentro al cesso quando si assumono decisioni su questi argomenti, anche a costo di litigare con il papà. Ed anche il consigliere Leva, invece di occuparsi della campagna acquisti nel campo avversario, farebbe bene a impegnare l’opposizione, se ancora esiste, sui temi che riguardano il lavoro, lo sviluppo e la riduzione degli sprechi a cominciare dai propri, senza strizzare l’occhio alla maggioranza sulla difesa della provincia di Isernia. Se Iorio e compagni hanno deciso di sollecitare la protesta nella difesa della defunta provincia si sappia che lo fanno, non per difendere i diritti dei cittadini ma gli interessi della casta. Chi oggi si lega a questa protesta, è bene che lo sappia, lo fa per difendere la poltrona di quelli che alla crisi non hanno dato un solo scudo.
È bene pertanto che i politici che si candidino ad assumere ruoli di governo, dimostrino innanzitutto di conoscere la gravità della situazione in cui versa tutto il Paese, a cominciare dal Molise, e poi offrano soluzioni compatibili con gli impegni assunti assieme a tutti i partner europei. Si sappia anche che se gli Europei non si fidano di noi è solo perché conoscono i politici della razza di Iorio. ☺
domenicodadamo@alice.it
Tra gli atti urgenti che gli zombi della Regione hanno approvato nell’ultimo Zombi consiglio, c’è il ripristino per intero del vitalizio agli ex consiglieri regionali. Mentre le aziende falliscono – vedi zuccherificio del Molise – gli agricoltori svendono le loro produzioni, i servizi pubblici si riducono, la disoccupazione aumenta, Iorio non trova altro da fare che ridare ai suoi amici di destra e di sinistra quello che per “sbaglio” aveva tolto solo pochi mesi fa. I poveri consiglieri regionali, con due o tre pensioni oltre al vitalizio, hanno scongiurato il pericolo di finire in mezzo a una strada. I nostri parlamentari sia regionali che nazionali, ce lo ricorda ogni tanto l’indigente di San Giuliano, non riescono purtroppo a tirare avanti con meno di 300 euro al giorno. A tale proposito è stata allertata la Caritas ed anche noi, scimmiottando i grandi giornali, ci attiveremo nei prossimi mesi per una raccolta di fondi o in alternativa di alimenti in favore di questi disgraziati che stanno tirando la cinghia ma non le cuoia, come suole ogni defunto.
Dieci anni fa il consiglio regionale approvò una legge per resuscitare i morti e nessuno, né allora né oggi, ha protestato. Non hanno protestato i cattolici che riconoscono solo al loro Signore questo potere, non lo hanno fatto neanche i laici che a queste cose, per formazione culturale e politica, non credono. La formula predisposta da qualche brillante giurista è la seguente: “nelle more dell’approvazione dello Statuto regionale ai sensi dell’art. 123 della Costituzione, nei casi di annullamento delle elezioni del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, gli stessi organi e la Giunta regionale in carica continuano ad esercitare le loro funzioni fino alla proclamazione del nuovo Presidente e dei nuovi Consiglieri regionali (la sentenza non produce effetti, ndr.), relativamente agli atti aventi carattere d’urgenza”. Ora trattandosi di modifica statutaria, questa “formula magica” per diventare legge ha bisogno di due deliberazioni successive, adottate ad intervallo non minore di due mesi, perché in mancanza della doppia lettura, come nel caso che ci riguarda, questa “legge” formalmente non esiste, peccato che, pur conoscendo i fatti, non la pensi così il Prefetto di Campobasso, subito corso al capezzale del moribondo.
Cosa è invece accaduto il 16 febbraio del 2002? Il mago Michele, vero talento naturale nelle pratiche illusioniste, dopo aver preparato questa pozione, come se si trattasse di una vera legge, ne ha anche disposto la pubblicazione “urbi et orbi”, per la verità più orbi, visto che in questo paese secondo i dati forniti dalla guardia di finanza i ciechi sembrano essere ormai la maggioranza e tra questi tutte le istituzioni di garanzia che dovrebbero in questi casi vigilare senza invece incoraggiare pratiche illecite. Comunque, anche non volendo entrare nel merito di una disposizione normativa che sterilizzando la decisione del giudice crea una contrapposizione tra poteri dello Stato, è addirittura banale rilevare che lo stesso mago Michele ha posto dei limiti al suo intruglio magico, efficace solo per gli atti aventi carattere d’urgenza e non credo che vi siano soggetti indigenti tra gli ex consiglieri regionali per giustificare il ripristino del 25% del vitalizio. Se i soggetti preposti al controllo degli atti compiuti dal consiglio regionale esercitassero i loro poteri con scrupolo ed equilibrio, oggi quei consiglieri che vagano per i corridoi di palazzo Moffa, al solo scopo di dividersi le spoglie di ciò che è rimasto, starebbero a casa a spese loro e non a carico nostro.
Ad evitare che ci si organizzi con i forconi, sarebbe il caso che chi ancora crede nella funzione positiva della politica, sollevi la questione davanti alla Corte Costituzionale affinché la stessa dichiari la non costituzionalità della norma citata, così come avvenuto per casi simili, e costringa gli zombi consiglieri a restituire i lauti stipendi percepiti dopo lo scioglimento del consiglio. Il sedicente capo dell’opposizione, invece di occuparsi di biomasse oltre che di nomine negli enti regionali insieme alla famiglia Totaro, padre, figlio e… spirito santo, farebbe bene a non stare ficcato sempre dentro al cesso quando si assumono decisioni su questi argomenti, anche a costo di litigare con il papà. Ed anche il consigliere Leva, invece di occuparsi della campagna acquisti nel campo avversario, farebbe bene a impegnare l’opposizione, se ancora esiste, sui temi che riguardano il lavoro, lo sviluppo e la riduzione degli sprechi a cominciare dai propri, senza strizzare l’occhio alla maggioranza sulla difesa della provincia di Isernia. Se Iorio e compagni hanno deciso di sollecitare la protesta nella difesa della defunta provincia si sappia che lo fanno, non per difendere i diritti dei cittadini ma gli interessi della casta. Chi oggi si lega a questa protesta, è bene che lo sappia, lo fa per difendere la poltrona di quelli che alla crisi non hanno dato un solo scudo.
È bene pertanto che i politici che si candidino ad assumere ruoli di governo, dimostrino innanzitutto di conoscere la gravità della situazione in cui versa tutto il Paese, a cominciare dal Molise, e poi offrano soluzioni compatibili con gli impegni assunti assieme a tutti i partner europei. Si sappia anche che se gli Europei non si fidano di noi è solo perché conoscono i politici della razza di Iorio. ☺
Tra gli atti urgenti che gli zombi della Regione hanno approvato nell’ultimo Zombi consiglio, c’è il ripristino per intero del vitalizio agli ex consiglieri regionali. Mentre le aziende falliscono – vedi zuccherificio del Molise – gli agricoltori svendono le loro produzioni, i servizi pubblici si riducono, la disoccupazione aumenta, Iorio non trova altro da fare che ridare ai suoi amici di destra e di sinistra quello che per “sbaglio” aveva tolto solo pochi mesi fa. I poveri consiglieri regionali, con due o tre pensioni oltre al vitalizio, hanno scongiurato il pericolo di finire in mezzo a una strada. I nostri parlamentari sia regionali che nazionali, ce lo ricorda ogni tanto l’indigente di San Giuliano, non riescono purtroppo a tirare avanti con meno di 300 euro al giorno. A tale proposito è stata allertata la Caritas ed anche noi, scimmiottando i grandi giornali, ci attiveremo nei prossimi mesi per una raccolta di fondi o in alternativa di alimenti in favore di questi disgraziati che stanno tirando la cinghia ma non le cuoia, come suole ogni defunto.
Dieci anni fa il consiglio regionale approvò una legge per resuscitare i morti e nessuno, né allora né oggi, ha protestato. Non hanno protestato i cattolici che riconoscono solo al loro Signore questo potere, non lo hanno fatto neanche i laici che a queste cose, per formazione culturale e politica, non credono. La formula predisposta da qualche brillante giurista è la seguente: “nelle more dell’approvazione dello Statuto regionale ai sensi dell’art. 123 della Costituzione, nei casi di annullamento delle elezioni del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, gli stessi organi e la Giunta regionale in carica continuano ad esercitare le loro funzioni fino alla proclamazione del nuovo Presidente e dei nuovi Consiglieri regionali (la sentenza non produce effetti, ndr.), relativamente agli atti aventi carattere d’urgenza”. Ora trattandosi di modifica statutaria, questa “formula magica” per diventare legge ha bisogno di due deliberazioni successive, adottate ad intervallo non minore di due mesi, perché in mancanza della doppia lettura, come nel caso che ci riguarda, questa “legge” formalmente non esiste, peccato che, pur conoscendo i fatti, non la pensi così il Prefetto di Campobasso, subito corso al capezzale del moribondo.
Cosa è invece accaduto il 16 febbraio del 2002? Il mago Michele, vero talento naturale nelle pratiche illusioniste, dopo aver preparato questa pozione, come se si trattasse di una vera legge, ne ha anche disposto la pubblicazione “urbi et orbi”, per la verità più orbi, visto che in questo paese secondo i dati forniti dalla guardia di finanza i ciechi sembrano essere ormai la maggioranza e tra questi tutte le istituzioni di garanzia che dovrebbero in questi casi vigilare senza invece incoraggiare pratiche illecite. Comunque, anche non volendo entrare nel merito di una disposizione normativa che sterilizzando la decisione del giudice crea una contrapposizione tra poteri dello Stato, è addirittura banale rilevare che lo stesso mago Michele ha posto dei limiti al suo intruglio magico, efficace solo per gli atti aventi carattere d’urgenza e non credo che vi siano soggetti indigenti tra gli ex consiglieri regionali per giustificare il ripristino del 25% del vitalizio. Se i soggetti preposti al controllo degli atti compiuti dal consiglio regionale esercitassero i loro poteri con scrupolo ed equilibrio, oggi quei consiglieri che vagano per i corridoi di palazzo Moffa, al solo scopo di dividersi le spoglie di ciò che è rimasto, starebbero a casa a spese loro e non a carico nostro.
Ad evitare che ci si organizzi con i forconi, sarebbe il caso che chi ancora crede nella funzione positiva della politica, sollevi la questione davanti alla Corte Costituzionale affinché la stessa dichiari la non costituzionalità della norma citata, così come avvenuto per casi simili, e costringa gli zombi consiglieri a restituire i lauti stipendi percepiti dopo lo scioglimento del consiglio. Il sedicente capo dell’opposizione, invece di occuparsi di biomasse oltre che di nomine negli enti regionali insieme alla famiglia Totaro, padre, figlio e… spirito santo, farebbe bene a non stare ficcato sempre dentro al cesso quando si assumono decisioni su questi argomenti, anche a costo di litigare con il papà. Ed anche il consigliere Leva, invece di occuparsi della campagna acquisti nel campo avversario, farebbe bene a impegnare l’opposizione, se ancora esiste, sui temi che riguardano il lavoro, lo sviluppo e la riduzione degli sprechi a cominciare dai propri, senza strizzare l’occhio alla maggioranza sulla difesa della provincia di Isernia. Se Iorio e compagni hanno deciso di sollecitare la protesta nella difesa della defunta provincia si sappia che lo fanno, non per difendere i diritti dei cittadini ma gli interessi della casta. Chi oggi si lega a questa protesta, è bene che lo sappia, lo fa per difendere la poltrona di quelli che alla crisi non hanno dato un solo scudo.
È bene pertanto che i politici che si candidino ad assumere ruoli di governo, dimostrino innanzitutto di conoscere la gravità della situazione in cui versa tutto il Paese, a cominciare dal Molise, e poi offrano soluzioni compatibili con gli impegni assunti assieme a tutti i partner europei. Si sappia anche che se gli Europei non si fidano di noi è solo perché conoscono i politici della razza di Iorio. ☺
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