L’otto tutto l’anno
Da Giornata internazionale della donna a ‘Festa della Donna’. Da momento di riflessione su conquiste e mancati obiettivi, che si palesano ancora nel gender gap, a mimose e cioccolatini. Il passo è tristemente breve. Si è perso di vista, in un “fiorire” di stereotipi e luoghi comuni, il senso vero e compiuto dell’8 marzo. Eppure, il tema dovrebbe essere affrontato seriamente. Se riflettiamo sugli ideali e sulle lotte che hanno realmente portato alla nascita di questa giornata, ovvero le rivendicazioni dei diritti delle donne, primo fra tutti quello di voto, ci si rende conto di cosa sia davvero diventata la festa della donna.
Tranne qualche rara eccezione che contemplerà l’organizzazione di seri momenti di confronto che apriranno ad una consapevole riflessione sulla parità di genere, mai conquistata, assisteremo a “festeggiamenti” vari, conditi con frasi stereotipate su quanto sia bella e importante la donna. E spesso, troppo spesso, dietro questo effluvio di riconoscenza un tanto al chilo, si celerà il pensiero nascosto ma che molti hanno delle donne e del loro ruolo nella società.
In questo film già visto, che va in onda ogni 8 marzo, ancor più grave sarà ricevere gli auguri che arriveranno puntuali dalle istituzioni politiche regionali. Non sarebbe più corretto, invece, consentire l’insediamento della Commissione di parità e di pari opportunità del Consiglio Regionale del Molise? Non sarebbe più propositivo metterla nella condizione di poter operare? Ormai è trascorso quasi un anno dall’ insediamento del nuovo governo regionale e del nuovo Consiglio, eppure il Molise resta privo di questo organismo. Cos’è e a chi serve la commissione? Istituita nel 2000 con legge regionale n. 23, persegue le finalità previste dagli articoli 3 e 4 della Costituzione e promuove la parità di genere in campo economico, sociale e culturale, rimuovendo gli ostacoli che costituiscono fattori di discriminazione diretta e indiretta per le donne, ne limitano o ne impediscono il pieno sviluppo come persona umana.
A che punto siamo con la parità di genere? Partiamo dai dati ISTAT, come sempre, che fotografano oggettivamente la situazione. Il tasso di disoccupazione femminile in Italia nel 2022 si è attestato al 9,5%, in Molise all’11,4%. Ma quello più drammatico riguarda la differenza tra il Molise e il resto d’Italia relativamente al tasso di donne laureate. In Molise il 7,8%, in Italia il 4,8%. Se guardiamo al tasso di occupazione femminile, in Molise si attesta al 44,5%, in Italia al 51,1%, contro un tasso di occupazione maschile pari al 54,8% in Molise e al 60,1% in Italia.
Se in Molise i dati non sono confortanti, l’Italia non esce bene dal confronto con gli Stati membri dell’UE. Da una prima osservazione dell’indice sull’uguaglianza di genere che assegna all’UE e agli Stati membri un punteggio da 1 a 100 – un punteggio di 100 significherebbe che il Paese ha raggiunto la piena uguaglianza tra donne e uomini – l’Italia registra un valore pari a 63. Più nel dettaglio, il punteggio dell’Italia nel campo monetario è pari a 78,8, mostrando un progresso di 2,6 punti dal 2005 (+0,2 punti dal 2015), con miglioramenti nella situazione finanziaria di donne e uomini, ma con un aumento della povertà e della disuguaglianza nella distribuzione del reddito.
Sebbene le retribuzioni medie mensili delle donne e degli uomini siano aumentate di circa il 19% dal 2006 al 2014, il divario di genere persiste: le donne guadagnano il 18% in meno degli uomini. Nelle coppie con figli le donne guadagnano il 30% in meno degli uomini (26% in meno nelle coppie senza figli). Il divario di genere è inoltre più ampio tra le donne e gli uomini con livelli d’istruzione elevati (35%) rispetto alle persone con livelli di istruzione bassi o medi (25% e 26%).
A che punto siamo, allora, mentre ci apprestiamo a “festeggiare” la “festa” delle donne? Secondo l’Eurostat, c’è ancora tanto da fare per raggiungere gli obiettivi occupazionali stabiliti nel piano d’azione europeo per i diritti sociali. Il piccolo Molise continua a dimostrare tutto il proprio disinteresse verso le pari opportunità, al punto da permettersi di insediare la commissione regionale con un ritardo incredibilmente puntuale!
Se guardiamo al Comune di Termoli, poi, nonostante lo Statuto comunale promuova le pari opportunità, la commissione di parità non è mai esistita. Evidentemente, non si é mai avvertita la necessità di istituirne una.
La Giornata internazionale della donna, non la “festa”, è quindi l’occasione per ricordare di nuovo quanta strada sia stata fatta e quanta bisogna percorrerne ancora per il sacrosanto diritto all’uguaglianza di genere. La politica non può girarsi dall’altra parte. Perché, in quel cono d’ombra, ci sono le donne, motore e cuore del Paese e del Molise.
Buon 8 marzo a tutte!☺
