Minori non accompagnati
Recentissima la legge approvata dal parlamento italiano che prevede alcune novità per quel che riguarda le misure per l’accoglienza dei minori e soprattutto il rafforzamento dei diritti e delle tutele a loro vantaggio. Tra le novità maggiormente pubblicizzate quella relativa al divieto assoluto del respingimento alla frontiera e il divieto di espulsione dei minori stranieri. Ma la norma va oltre, ci si sofferma molto sulle modalità ed i tempi di trattenimento, identificazione e affidamento a strutture che abbiano caratteristiche specifiche per l’accoglienza dei minori.
Meno noti altri aspetti della legge, ad esempio che: “entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ogni tribunale per i minorenni dovrà istituire un elenco di ‘tutori volontari’ disponibili ad assumere la tutela anche dei minori stranieri non accompagnati per assicurare a ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture”.
Altri diritti riconosciuti sono quelli per il permesso di soggiorno, l’accesso al servizio sanitario, all’istruzione e il “diritto all’ascolto” nei procedimenti amministrativi e giudiziari con la possibilità di avvalersi del gratuito patrocinio a spese dello Stato.
Una particolare attenzione viene infine dedicata dalla nuova legge ai minori vittime di tratta, mentre sul fronte della cooperazione internazionale l’Italia si impegna a favorire tra i paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori.
L’argomento è sicuramente molto delicato e di portata internazionale, sembra avere poca attinenza con quanto avviene in Molise, invece non tutti sanno che il gruppo di lavoro della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa (CALRE) che si occupa nello specifico dei minori non accompagnati è affidato proprio al Molise. Nell’ultimo incontro svoltosi a Bruxelles (criticato da parte della stampa perché si spendono i soldi pubblici) è stato evidenziato il passo in avanti compiuto grazie alla collaborazione fra varie istituzioni ed è stato annunciato per bocca del vice presidente del Consiglio regionale Monaco che “l’obiettivo per questo anno è quello di predisporre un progetto esecutivo sulla scorta delle linee guida predisposte, e non ultimo di avviare materialmente tale iniziativa”.
Questo significa che i princìpi sui quali si è lavorato a lungo e che hanno trovato buona corrispondenza nei contenuti della legge approvata lo scorso 29 marzo verranno sottoposti all’attenzione delle competenti Commissioni Europee affidando tale compito al presidente della CALRE, Sanchez, affinché si possa passare ad una fase attuativa di ampio respiro.
Uno dei punti sui quali maggiormente si sta cercando di dare risposte concrete riguarda la possibilità per i minori di rintracciare le famiglie anche all’estero perché possano ricongiungersi il più in fretta possibile, ma questo sarà realizzabile solo se si agisce a livello sovrannazionale, superando le differenze normative dei Paesi che dovranno agire in base a direttive comuni.
Altra questione è quella relativa all’accoglienza dei minori perché, anche se la nuova legge prevede che debbano essere ospitati esclusivamente in strutture adatte ai minori, si sta lavorando per un miglioramento dell’istituto dell’affido così da favorire l’inserimento all’interno di famiglie ritenute idonee. Questo significa che verranno favoriti gli ingressi in famiglie che siano vicine alle tradizioni culturali e religiose dei minori da affidare perché questi possano sentirsi un po’ più “a casa”. Condividere la quotidianità con chi già è integrato nel territorio certamente favorisce il loro inserimento sociale. Sarebbe una sorta di ponte che conduce il minore giunto da terre lontane e situazioni di disagio altissimo ad acclimatarsi in un Paese straniero del quale ha solo una vaga idea e che spesso non corrisponde al vero. Solo in questo modo potrà cominciare a comprendere dove si trova, qual è la sua condizione e poter iniziare a pensare non alla sopravvivenza, ma al suo futuro.
Non dimentichiamo, però, che spesso il futuro non riserva loro grandi speranze. Divenuti maggiorenni si perdono tutti i diritti che la giovane età garantisce. È necessario trovare alternative prima che sia troppo tardi.

