Il Futurismo fu un movimento culturale ed artistico italiano, principalmente letterario e pittorico, capace di influenzare anche l’ambito architettonico ed urbanistico; interpretava il senso dei vorticosi mutamenti provocati dal progresso tecnologico e dallo sviluppo industriale dei primi anni del Novecento: le automobili che stavano divenendo un oggetto alla portata di molti grazie alla produzione su scala industriale con l’ abbattimento dei costi grazie all’introduzione delle catene di montaggio (Henry Ford nel 1913): la prima macchina di massa italiana fu la balilla, il cui costo era equivalente ad una macchina media di oggi; il telefono (Meucci nel 1871, poi Bell nel 1876) il telegrafo senza fili di Marconi (1896) e Tesla, gli aeroplani (nel 1903, i fratelli Wright), la radio (1900), le macchine da presa (i fratelli Lumière nel 1895) ed il cinematografo, e tutte le altre numerose innovazioni tecnologiche portavano ad una nuova percezione del mondo che improvvisamente diveniva più piccolo; il progresso offriva una visione del mondo dinamica e veloce, proiettata verso il domani; gli spazi si riducevano fisicamente grazie ai nuovi mezzi di trasporto e virtualmente grazie ai nuovi mezzi di comunicazione tramite onde radio ed al cinematografo; dominava una totale fiducia nelle scienze e nella tecnologia, apportatori di benessere ed il progresso tecnologico era dogmaticamente e retoricamente mitizzato.
Il Futurismo
Nel febbraio 1909 col Manifesto del Futurismo, nasce il Primo Futurismo definito dal poeta Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) e pubblicato il 5 febbraio sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna, ripubblicato i giorni successivi su diversi altri giornali italiani e il 20 febbraio 1909 su Le Figaro che lo rese noto a livello internazionale; a questo Movimento aderirono tra gli altri i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini.
Nel Manifesto del movimento Futurista vengono esaltati la modernità, la forza, la lotta, l’agonismo, la velocità ed il rischio ad essa connesso, la ruggente ed aggressiva automobile, la potente locomotiva, le metropoli, le industrie, il movimento, il dinamismo, l’innovazione, la guerra, il militarismo, il patriottismo. Si rifiutano i canoni del passato, le convenzioni, le imitazioni, l’arte elitaria confinata nei musei, la letteratura portatrice di sonno ed immobilismo, i musei, le biblioteche, le accademie, il femminismo. In questa prima fase, che terminerà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1915, il Futurismo è un movimento d’avanguardia assolutamente trasgressivo, antiborghese, eversivo, dissacrante, provocatorio.☺
Il Futurismo fu un movimento culturale ed artistico italiano, principalmente letterario e pittorico, capace di influenzare anche l’ambito architettonico ed urbanistico; interpretava il senso dei vorticosi mutamenti provocati dal progresso tecnologico e dallo sviluppo industriale dei primi anni del Novecento: le automobili che stavano divenendo un oggetto alla portata di molti grazie alla produzione su scala industriale con l’ abbattimento dei costi grazie all’introduzione delle catene di montaggio (Henry Ford nel 1913): la prima macchina di massa italiana fu la balilla, il cui costo era equivalente ad una macchina media di oggi; il telefono (Meucci nel 1871, poi Bell nel 1876) il telegrafo senza fili di Marconi (1896) e Tesla, gli aeroplani (nel 1903, i fratelli Wright), la radio (1900), le macchine da presa (i fratelli Lumière nel 1895) ed il cinematografo, e tutte le altre numerose innovazioni tecnologiche portavano ad una nuova percezione del mondo che improvvisamente diveniva più piccolo; il progresso offriva una visione del mondo dinamica e veloce, proiettata verso il domani; gli spazi si riducevano fisicamente grazie ai nuovi mezzi di trasporto e virtualmente grazie ai nuovi mezzi di comunicazione tramite onde radio ed al cinematografo; dominava una totale fiducia nelle scienze e nella tecnologia, apportatori di benessere ed il progresso tecnologico era dogmaticamente e retoricamente mitizzato.
Il Futurismo
Nel febbraio 1909 col Manifesto del Futurismo, nasce il Primo Futurismo definito dal poeta Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) e pubblicato il 5 febbraio sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna, ripubblicato i giorni successivi su diversi altri giornali italiani e il 20 febbraio 1909 su Le Figaro che lo rese noto a livello internazionale; a questo Movimento aderirono tra gli altri i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini.
Nel Manifesto del movimento Futurista vengono esaltati la modernità, la forza, la lotta, l’agonismo, la velocità ed il rischio ad essa connesso, la ruggente ed aggressiva automobile, la potente locomotiva, le metropoli, le industrie, il movimento, il dinamismo, l’innovazione, la guerra, il militarismo, il patriottismo. Si rifiutano i canoni del passato, le convenzioni, le imitazioni, l’arte elitaria confinata nei musei, la letteratura portatrice di sonno ed immobilismo, i musei, le biblioteche, le accademie, il femminismo. In questa prima fase, che terminerà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1915, il Futurismo è un movimento d’avanguardia assolutamente trasgressivo, antiborghese, eversivo, dissacrante, provocatorio.☺
Il Futurismo fu un movimento culturale ed artistico italiano, principalmente letterario e pittorico, capace di influenzare anche l’ambito architettonico ed urbanistico; interpretava il senso dei vorticosi mutamenti provocati dal progresso tecnologico e dallo sviluppo industriale dei primi anni del Novecento
Il Futurismo fu un movimento culturale ed artistico italiano, principalmente letterario e pittorico, capace di influenzare anche l’ambito architettonico ed urbanistico; interpretava il senso dei vorticosi mutamenti provocati dal progresso tecnologico e dallo sviluppo industriale dei primi anni del Novecento: le automobili che stavano divenendo un oggetto alla portata di molti grazie alla produzione su scala industriale con l’ abbattimento dei costi grazie all’introduzione delle catene di montaggio (Henry Ford nel 1913): la prima macchina di massa italiana fu la balilla, il cui costo era equivalente ad una macchina media di oggi; il telefono (Meucci nel 1871, poi Bell nel 1876) il telegrafo senza fili di Marconi (1896) e Tesla, gli aeroplani (nel 1903, i fratelli Wright), la radio (1900), le macchine da presa (i fratelli Lumière nel 1895) ed il cinematografo, e tutte le altre numerose innovazioni tecnologiche portavano ad una nuova percezione del mondo che improvvisamente diveniva più piccolo; il progresso offriva una visione del mondo dinamica e veloce, proiettata verso il domani; gli spazi si riducevano fisicamente grazie ai nuovi mezzi di trasporto e virtualmente grazie ai nuovi mezzi di comunicazione tramite onde radio ed al cinematografo; dominava una totale fiducia nelle scienze e nella tecnologia, apportatori di benessere ed il progresso tecnologico era dogmaticamente e retoricamente mitizzato.
Il Futurismo
Nel febbraio 1909 col Manifesto del Futurismo, nasce il Primo Futurismo definito dal poeta Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) e pubblicato il 5 febbraio sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna, ripubblicato i giorni successivi su diversi altri giornali italiani e il 20 febbraio 1909 su Le Figaro che lo rese noto a livello internazionale; a questo Movimento aderirono tra gli altri i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini.
Nel Manifesto del movimento Futurista vengono esaltati la modernità, la forza, la lotta, l’agonismo, la velocità ed il rischio ad essa connesso, la ruggente ed aggressiva automobile, la potente locomotiva, le metropoli, le industrie, il movimento, il dinamismo, l’innovazione, la guerra, il militarismo, il patriottismo. Si rifiutano i canoni del passato, le convenzioni, le imitazioni, l’arte elitaria confinata nei musei, la letteratura portatrice di sonno ed immobilismo, i musei, le biblioteche, le accademie, il femminismo. In questa prima fase, che terminerà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1915, il Futurismo è un movimento d’avanguardia assolutamente trasgressivo, antiborghese, eversivo, dissacrante, provocatorio.☺
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