Noi siamo enea
12 Marzo 2022
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Noi siamo enea

È notte e un uomo fugge da una città in fiamme, barcollando per il peso dell’anziano padre sulle spalle e per i passi ancora incerti del figlioletto che ha per mano. Quell’uomo è Enea e questa immagine è tratta dal secondo libro dell’Eneide di Virgilio, che narra di come i Greci riuscirono ad espugnare e a distruggere Troia dopo dieci anni di assedio. Fra marzo 2020 e marzo 2021, annus horribilis segnato dalla pandemia, più volte nel mondo della comunicazione massmediatica si è tornati proprio a questo episodio virgiliano.

A inaugurare la serie di riprese, il 14 marzo 2020, è stata una riflessione pubblicata su Facebook da Mauro Berruto, ex allenatore della Nazionale maschile di pallavolo e dottore in Filosofia, in risposta al Primo Ministro inglese. Due giorni prima, Boris Johnson, laureato a Oxford con una tesi in storia antica, aveva esposto una sorta di strategia attendista: non prendere alcun provvedimento in attesa dell’immunità di gregge, anche se sempre più famiglie avrebbero perso precocemente i propri cari. Enorme l’ondata di indignazione, in Italia e non solo. “Mr. Johnson, mi ascolti bene” scrive Berruto. “Noi siamo Enea che prende sulle spalle Anchise, il suo vecchio e paralizzato padre, per portarlo in salvo dall’incendio di Troia, che protegge il figlio Ascanio, terrorizzato, e che quella Roma, che Lei tanto ama, l’ha fondata. Noi siamo Virgilio che quella storia l’ha regalata al mondo. Noi siamo Gian Lorenzo Bernini che, ventiduenne, quel messaggio l’ha scolpito per l’eternità, nel marmo. […] Lei, Mr. Johnson, è semplicemente uno che ci ha studiato. Non capendo e non imparando nulla, tuttavia”.

L’invito a proteggere i propri cari, come morale dell’episodio virgiliano, è alla base anche dell’editoriale, uscito dieci giorni dopo sul quotidiano «Il Manifesto», con il titolo La civiltà è Enea che porta Anchise sulle spalle e il sottotitolo Poveri nonni. L’antropologa Laura Marchetti vi stigmatizza la necessità, per la cosiddetta “medicina delle catastrofi”, di scegliere fra i vecchi e i giovani, come fra i deboli e i forti, proseguendo: “La civiltà si fonda invece al contrario e nasce quando Enea in fuga dall’incendio, porta con sé il vecchio padre sulle spalle e, per mano, il giovane figlio. La pietà […] lo spinge nell’aiutare, includere tutti, curare tutti, anche a scapito della propria sopravvivenza, del proprio potere. Noi, nell’agenda […] dovremo mettere in campo la pietà. Fin da ora, in quanto già ora abbiamo due problemi. Il primo è quello di non morire, ma il secondo è quello di vivere civili”.

Nell’ormai consolidato dibattito sul problema etico della destinazione delle cure interveniva il 3 aprile 2020 anche Ferdinando Camon, noto intellettuale, su “Avvenire” (per poi riprendere queste riflessioni nel successivo saggio A ottant’anni se non muori t’ammazzano): “Nell’Eneide Virgilio chiama sempre Enea «il pio», perché? Perché ha salvato suo padre, scappando dalla città di Troia in fiamme s’è caricato il vecchio Anchise sulle spalle, ed è fuggito curvo sotto quel peso. Cosa facciamo noi oggi, per salvarci dal virus? […] Curiamo i giovani e lasciamo perdere gli anziani”.

Sul problema degli anziani si è soffermato poi il papa, in un’intervista realizzata dal giornalista britannico Austen Ivereigh e pubblicata l’8 aprile 2020 su due giornali di opinione cattolici, “The Tablet” di Londra e “Commonweal” di New York. Alla richiesta del giornalista di un messaggio particolare per gli anziani isolati, papa Francesco ha risposto citando l’ultimo verso del secondo libro dell’Eneide: “È un verso magnifico: Cessi, et sublato montem genitore petivi. «Mi rassegnai e sollevato il padre mi diressi sui monti». È questo che tutti noi dobbiamo fare oggi: prendere le radici delle nostre tradizioni e salire sui monti”.

Ai giovani si è invece rivolta Liliana Segre, con una lunga lettera agli studenti in procinto di sostenere “un particolarissimo esame di maturità”, pubblicata il 16 giugno sul quotidiano «la Repubblica» e presentata lo stesso giorno nel programma televisivo #maestri: “Mi piace molto pensarvi tutti come Enea che porta in salvo da Troia il padre Anchise caricandoselo sulle spalle: un’immagine di grande civiltà”.

Pochi giorni prima era uscito il saggio di Matteo Renzi, La mossa del cavallo, che insiste sui giovani come destinatari privilegiati di quella formidabile opportunità che, a suo parere, potrebbe offrire la drammatica stagione del Coronavirus: “Roma nasce dal gesto di Enea che, prendendo sulle spalle Anchise, fugge da Troia […] Ma il rapporto tra padre e figlio […] non basta: è Ascanio, figlio di Enea, a completare questo quadro familiare […]. Anche nella difficile fase che stiamo vivendo, infatti, conviene ripartire da Ascanio, perché, ancora una volta a pagare il conto sono i figli, i nostri ragazzi, che vedranno impennarsi ulteriormente il debito pubblico e subiranno le conseguenze delle nostre scelte”.

A un anno esatto di distanza dal post di Berruto, a chiudere – per il momento – questa rosa di testi su Enea nella pandemia, è stato Antonio Scurati. Sulle colonne del “Corriere della Sera”, il 24 marzo 2021, usciva Nella fuga di Enea c’è la nostra salvezza, poi incluso nel saggio che, pubblicato a settembre dello stesso anno, ne riprende alcune parole nel titolo, La fuga di Enea (pur non avendo, per il resto, nient’altro di virgiliano). Secondo Scurati, Enea sarebbe “l’eroe antico” che “indica a noi anti-eroi contemporanei un progetto politico”, che l’autore propone di chiamare “il progetto Enea”. Semplificando, con le sue stesse parole: “il mito dice alla cronaca che, mentre con una mano dobbiamo vaccinare i nostri anziani genitori, con l’altra dobbiamo fare tutto il possibile per riaprire le scuole dei nostri figli”.

Da due millenni Virgilio è l’autore classico più ammirato, studiato e imitato. E il suo capolavoro, l’Eneide, è riuscito, anche in questo frangente, a parlare a un’umanità completamente disorientata per l’ imperversare della pandemia, ricordando l’importanza della pietas verso i propri cari, vecchi o giovani che siano, e di un patto fra le generazioni.☺

 

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