La potenza del riso
2 Ottobre 2014 Share

La potenza del riso

È previsto in uscita nelle sale il prossimo 16 ottobre e promette di far parlare a lungo di sé. Il giovane favoloso, film di Mario Martone presentato al Festival del Cinema di Venezia e dedicato alla vita di Giacomo Leopardi, dall’infanzia trascorsa a Recanati fino alla morte avvenuta a Napoli. A cimentarsi con la difficile sfida di interpretare il celebre poeta è il trentaquattrenne Elio Germano,  poliedrico attore, nato e cresciuto a Roma ma – per chi non lo sapesse – di origini molisane. L’ho scoperto, del tutto casualmente, qualche anno fa, leggendo di lui, dopo essere rimasta colpita dal coraggio della sua dichiarazione in occasione del premio come miglior attore al festival di Cannes 2010, con la pellicola La nostra vita di Daniele Luchetti: “Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre, al cinema, di parlare male della nostra nazione, io volevo dedicare questo premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente”.

Torna in mente, a rileggere queste ultime parole, il monito di Leopardi “Piangi, che ben hai donde, Italia mia”, della canzone All’Italia. Ma le pagine dello scrittore recanatese rivelano anche un altro volto, ironico e in grado di sorridere, persino dei mali: “Non dovete pensare che io non compatisca all’infelicità umana. Ma non potendovi riparare con nessuna forza, nessuna arte, nessuna industria, nessun patto; stimo assai più degno dell’uomo, e di una disperazione magnanima, il ridere dei mali comuni; che il mettermene a sospirare, lagrimare e stridere insieme cogli altri” (dal Dialogo di Timandro e di Eleandro nelle Operette morali). Succede così che proprio al poeta divenuto famoso per il suo pessimismo cosmico, e per avere incentrato tutta la sua opera sul tema dell’infelicità umana, si deve questo spiazzante consiglio: “Ridete franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno rider così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto; se parlavano, taceranno, resteranno come mortificati, non ardiranno mai rider di voi; se prima vi guardavano baldanzosi o superbi, perderanno tutta la loro baldanza e superbia verso di voi. In fine il semplice rider alto vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti, senza eccezione. Terribile ed awful è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire” (Zibaldone, 4391, 23 settembre 1828).

Filomena Giannotti

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