non arrendarsi
13 Aprile 2010 Share

non arrendarsi

 

Il tema della solidarietà torna insistentemente alla ribalta anche a causa dei  provvedimenti del Governo che  sono laceranti e preoccupanti.

Le decisioni e il metodo seguito per la cosiddetta. riforma scolastica incidono profondamente sulle famiglie e sui giovani, ai quali sono state tolte la speranza e i sogni. A subire le maggiori conseguenze negative saranno proprio i piccoli comuni, come i nostri: sono circa 800 le scuole a rischio estinzione. La chiusura di una scuola significa spegnere l’idea di futuro nei nostri paesi. È la morte delle realtà locali.

Ma neanche sul fronte dell’integrazione il Governo scherza: quotidianamente sono proposti  provvedimenti che sfiorano il razzismo. In estate abbiamo seguito le vicende della schedatura dei bimbi rom, poi gli affitti, in tema di scuola abbiamo la proposta della Lega di istituire classi differenziate per gli extracomunitari. Non soddisfatti si propone di imporre ai medici di denunciare alla polizia gli immigrati che bussano in cerca di aiuto.

Le battute di Berlusconi nei confronti del neo eletto presidente della Stati Uniti, Obama, hanno messo in difficoltà l’Italia nei confronti di tutto il mondo.

Per una politica miope nella finanziaria del prossimo anno non sono previsti finanziamenti per Istituti di ricerca o di alta specializzazione, come ad esempio l’IME (Istituto Mediterraneo di Ematologia), che hanno consentito di salvare persone in difficoltà provenienti soprattutto da nazioni povere. Un patrimonio di rapporti e di fiducia rischiano di essere buttati dalla finestra.

Sono saltati gli elementi basilari della nostra Nazione che i padri Costituenti  avevano voluto solidale e sussidiaria alle necessità dei cittadini. La sussidiarietà citata nella Costituzione italiana non deve farci pensare ad impegni per soggetti lontani, ma in primis per le persone che sono vicine e che hanno bisogno di sostegno e aiuto. La solidarietà appartiene al cristiano, ma è anche, per i riferimenti costituzionali, un’ azione civile e dovuta.

In un recente incontro tenutosi proprio sul tema della solidarietà il nostro direttore Don Antonio Di Lalla ha evidenziato il ruolo del giornale nel contesto molisano che tende a non far rubare al popolo, al cittadino la speranza. La denuncia di fatti, situazioni e questioni di varia natura, soprattutto quelli di natura sociale, è insita nei cristiani che devono essere sempre dalla parte dei deboli, dar voce a quelli che vivono in disagio. Non bisogna mai essere rassegnati, ma vivere quotidianamente con l’impegno teso a migliorare la società, la realtà in cui viviamo. Solidarietà è  testimoniare la verità, se vogliamo essere utili per gli altri. La solidarietà deve manifestarsi con azioni concrete, bisogna “sporcarsi” le mani per difendere i diritti di tutti.

Oggi alla luce dei provvedimenti del Governo e delle Amministrazioni locali ognuno deve essere consapevole che la storia non si costruisce sul nulla, sulle assenze, ma si costruisce sulle azioni di tutti, su ogni risorsa messa a disposizione.

L’ospitalità, l’ac- coglienza, l’istru- zione per tutti non sono un accessorio del nostro vivere, ma devono essere insite in noi stessi. I cristiani in quanto tali, come scrive il cardinale Martini, devono avere un impegno attivo e audace perché tutti possano convivere in pace in un mondo più giusto. La Giustizia è più del diritto e della carità: è l’attributo fondamentale di Dio. Giustizia oggi significa essere in prima linea ed impegnarsi per chi è indifeso garantendo a tutti un’esistenza dignitosa.

Dicembre il mese del Natale, della pace e dell’amore stimoli i volenterosi e i coraggiosi a non arrendersi ai governanti che, a qualsiasi livello, soffocano la democrazia e tolgono la voce alle comunità.

Buon Natale e  un 2009 segnato da Pace, Giustizia e Solidarietà. ☺

mario@ialenti.it

 

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