o la borsa o la vita!    di Antonio De Lellis
28 Ottobre 2012 Share

o la borsa o la vita! di Antonio De Lellis

 

O la Borsa o la vita!

La crisi economica, ambientale, etica avanza strisciante senza tregua e costringe ad una riflessione profonda ed inedita. Come Pax Christi ci siamo lasciati commuovere dalla moltitudine affamata e bisognosa di giustizia e pane. La stessa che nella prima moltiplicazione dei pani si aspetta da Gesù qualcosa. “Quanti pani avete?” chiede il Maestro ai discepoli. E subito dopo: “date loro voi da mangiare!”. E così ci siamo messi in cammino, come tenda di Dio in mezzo agli uomini, compagni di viaggio di una umanità che resiste, lotta e solidarizza senza confini e senza pregiudizi. Non possiamo solo raccogliere l’acqua che ha allagato la nostra casa se il rubinetto resta aperto!

 È arrivato il momento di capire come possiamo chiudere il rubinetto e chi ce l’ha in mano. Per questo cercheremo a Campobasso i prossimi martedì (13, 20, 27 novembre) di capirlo con gli amici: Marco Bersani, Danilo Corradi, Antonio Tricarico. Con essi parleremo di Finanza mondiale, Debito pubblico e Cassa Depositi e Prestiti (di cui si è parlato nella puntata di Report del 14 ottobre). Il dialogo, l’approfondimento e la conoscenza democratica sono i nostri pani ed i nostri pesci, che vogliamo mettere a disposizione per contribuire a cambiare un sistema che ci ha impoverito, soprattutto di democrazia.

Novembre è un mese denso di avvenimenti anche a livello nazionale. I movimenti si preparano per quella che possiamo definire la fase costituente civile italiana. Dall’8 all’11 novembre a Firenze ci sarà il Forum sociale, 10 anni dopo il Forum che, all’indomani di Genova, dimostrò che i movimenti erano tutt’altro che violenti. A Firenze ci si vedrà per preparare una nuova stagione di convergenze e di azioni comuni per la terra e per i popoli. A Roma il 24 e 25 novembre l’assemblea annuale del forum dei movimenti per l’acqua quest’anno si interrogherà, su  cosa e su come gestire la crisi. La ripubblicizzazione è l’obiettivo fondamentale ed oggi dopo i referendum, e soprattutto dopo la sentenza della Corte costituzionale, si deve dire che chi privatizza lo fa per scelta politica e non per obbligo di legge. In particolare a Roma si cercherà di fare un grande salto di qualità per allargare il raggio d’azione. La Finanza non è più una curiosità intellettuale, ma necessaria conoscenza per comprendere l’oggi. Ma anche il lavoro, i beni comuni e la democrazia devono essere considerati necessarie sponde con cui correlarsi per avviare campagne di mobilitazioni.

L’altra grande questione è la crisi ambientale, economica ed energetica. L’energia è un tema centrale, si pensi al raddoppio delle trivellazioni in Italia ed alle 180 nuove licenze di perforazioni,  quando l’Eni ha già dichiarato che nel bel Paese ci sono riserve di petrolio di pessima qualità e solo per 20 anni. Il governo attuale ha dichiarato l’era del gas, ma non doveva essere l’era del sole? La questione delle questioni sta anche nei costi della politica che vengono abbassati, ma anche a discapito della rappresentanza: meno consiglieri non significa meno partecipazione? La bozza del decreto legge sulla riduzione dei costi della politica stabilisce anche (e forse questa è una buona prevenzione) che i sindaci e i presidenti di provincia che saranno riconosciuti responsabili dalla Corte dei Conti del dissesto finanziario degli enti amministrati (squilibri finanziari ripetuti che portano a deficit strutturali che non consentono più ai comuni di garantire i servizi essenziali) non potranno candidarsi a nuovi incarichi pubblici, dai municipi fino al parlamento, per la durata di 10 anni. Niente incarichi nemmeno nelle società partecipate. Inoltre i compensi dei consiglieri e degli assessori vengono regolati in modo che non eccedano il livello di retribuzione riconosciuto dalla regione più virtuosa. In pratica le indennità allineate al livello più basso tra quelle oggi in essere. Il provvedimento vieta il cumulo di indennità ed emolumenti.  Ci saranno anche controlli preventivi sui piani di spesa delle regioni. Dovranno essere svolti dalla Corte dei Conti, con l'ausilio della guardia di finanza e della ragioneria generale dello stato. Previsto un taglio dei trasferimenti fino all'80% alle regioni che non introdurranno i controlli stabiliti. Che ne sarà della nostra regione se non voteremo politici capaci ed onesti?

In questo quadro in movimento in cui si legifera sotto l’onda dell’urgenza anche sospinta da un’opinione pubblica arrabbiata e schifata, l’attenzione deve essere al massimo perché rischiano di passare sotto mentite spoglie vere e proprie emergenze del domani. In questo contesto occorre anche dire che la proposta variazione del Titolo V della Costituzione prevede che la materia energia ed altre tornino ad essere di esclusiva competenza dello stato e non più materia concorrente con le regioni e questo significa che viene annullata la partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche, per esempio, energetiche. È necessario allearsi e non restare avulsi dalle realtà e dai movimenti nazionali, europei e globali. La Chiesa locale ha una grande occasione: quella di non tacere!  Occorre muoversi, conoscere ed agire anche come cristiani. ☺

adelellis@virgilio.it

 

O LA BORSA O LA VITA!

  Scuola popolare di Economia

e di Resistenza Umana

 Con Marco Bersani, Danilo Corradi, Antonio Tricarico parleremo di:

 Finanza mondiale

 Debito pubblico 

 Cassa Depositi e Prestiti

martedì  13, 20, 27 novembre 2012 

ore 18.30

Sala Celestino V – Curia Arcivescovile

Via Mazzini  – Campobasso

 

 

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