Preoccupazioni
15 Dicembre 2021
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Preoccupazioni

Ormai in pensione, l’ex dipendente Fiat, Angelo Minotti, figura sindacale nella Fiom-Cgil, quella che visse la stagione della scissione dopo l’accordo del ’94 per intenderci, rende attuale un’analisi socio-economica che afferisce proprio allo stabilimento di Rivolta del Re, caposaldo industriale molisano. Dall’allora piano industriale di Marchionne, che morì poco dopo la sua presentazione, alla comunicazione della Gigafactory da allocare nel perimetro aziendale termolese, cambiano i fattori, ma resta la posizione strategica di un Plant che è irrinunciabile per la tenuta del territorio. All’epoca, e sono trascorsi solo 3 anni, si contava di investire solo sulla produzione di motori Premium e su alcuni modelli di  macchine per i motori elettrici. Oggi c’è la transizione ecologica da gestire, la crisi dei semiconduttori da affrontare e la riconversione delle competenze nelle maestranze, al netto delle problematiche causate anche dalla pandemia.

Ciò significa che lo stabilimento di Termoli deve cominciare a preoccuparsi, visto che la storia industriale dello stabilimento di Termoli è basata quasi solo sull’esperienza dei motori di piccola cilindrata, che sono stati da sempre il fiore all’occhiello sia di Termoli che di tutto il pianeta Fiat … la disoccupazione giovanile nel nostro Molise ha raggiunto percentuali da brivido. I governi che si sono succeduti dagli anni ‘70 ad oggi, non hanno saputo approfittare della collocazione che noi avevamo nell’area dell’obiettivo 1, facendo nascere intorno al più grosso insediamento produttivo che avevamo nella regione, un indotto, attingendo fondi per gli insediamenti delle attività produttive nel mezzogiorno. La politica in quel determinato periodo che cosa ha fatto? Molti hanno la memoria corta, ma non ci dobbiamo dimenticare degli investimenti che la regione Molise ha fatto con i soldi dei molisani negli anni ‘70 per il nucleo industriale di Termoli. Faccio appello – ha sottolineato Minotti – a chi fa politica a livello regionale se sia disposto a far luce sia per quanto riguarda gli eventuali investimenti sia per l’eventuale destino dello stabilimento e di chi ci lavora.

 

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