Riforma bocciata
31 Marzo 2015 Share

Riforma bocciata

L’Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani di Alessandra Cenerini affida ad un lungo e complesso documento l’analisi (e la bocciatura senza appello) del disegno di legge sulla scuola che sta per essere discusso dal Parlamento. Il giudizio molto negativo dell’ADI riguarda non solo l’impianto generale del provvedimento ma anche le principali disposizioni in esso contenute. Non piace affatto, per esempio, la posizione di rilievo, quasi di supremazia, che il dirigente scolastico dovrebbe assumere nella scuola riformata, ma c’è anche una valutazione pesantemente negativa sul piano delle famigerate nuove assunzioni che, secondo l’ADI, non saranno di per sé una garanzia di miglioramento della qualità del servizio scolastico. Vedremo se nel corso del dibattito parlamentare le osservazioni dell’Associazione verranno in qualche misura tenute in considerazione ma, per il momento, ci sembra di fare un servizio utile ai lettori offrendo in questo spazio una rapida sintesi dei punti principali del DDL, sul quale avremo modo di tornare ampiamente in seguito.

1. Potenziamento dell’autonomia

Il ddl assegna maggiori strumenti ai presidi per gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le scuole avranno un organico potenziato (garantito a partire dal prossimo anno scolastico attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze più dannose, anno dopo anno, per la continuità della didattica. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare il loro fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa. I Piani diventano triennali e saranno predisposti dai dirigenti scolastici, sentiti gli insegnanti, il Consiglio di istituto e le realtà territoriali.

2. Il dirigente sceglie la sua squadra

I presidi potranno scegliere la loro squadra individuando i nuovi docenti che ritengono più adatti per realizzare i Piani dell’offerta formativa all’interno di appositi albi territoriali costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali.

3. Piano straordinario e poi solo concorsi

Il ddl dà il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l’organico dell’autonomia. Oltre 100.000 insegnanti saranno assunti a settembre 2015. Dopo si torna ad assumere solo per concorso.

4. Studiare per il futuro

Il disegno di legge prevede il potenziamento delle competenze linguistiche: in particolare l’italiano per gli studenti stranieri e l’inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Nella Buona Scuola viene dato più spazio all’educazione ai corretti stili di vita e si guarda al futuro attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze degli studenti.

5. Scuola-lavoro e digitale

Almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L’alternanza si farà in azienda, ma anche in enti pubblici.

6. Stop classi ‘pollaio’

I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette classi ‘pollaio’.

7. Una Card per l’aggiornamento

Arriva la Carta per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero.

8. Un bonus per valorizzare i docenti

Viene istituito il bonus annuale delle eccellenze destinato ai docenti. Ogni anno il dirigente scolastico, sentito il Consiglio di Istituto, assegnerà il bonus al 5% dei suoi insegnanti per premiare chi si impegna di più. Peseranno la qualità dell’insegnamento, la capacità di utilizzare metodi didattici innovativi, il contributo dato al miglioramento complessivo della scuola. Per il bonus vengono stanziati 200 milioni all’anno.

9. La Scuola trasparente

Viene istituito un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutti i dati relativi al sistema di istruzione.

10. Investire sul futuro con 5 per mille e school bonus

Il 5 per mille potrà essere destinato anche alle scuole. Con lo school bonus, chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’o ccupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi.

11. Un bando per le ‘Scuole Innovative’ e controlli sui controsoffitti

Il ddl prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, scuole green e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali.

Rimandiamo ai prossimi numeri, per ovvie ragioni di spazio, considerazioni più dettagliate e perplessità adeguatamente motivate. Ma intanto fatevi un’idea. In chiusura, però, mi piace servirmi di Andrea Camilleri. Allo scrittore siciliano non piace la norma, prevista dal ddl, che amplierebbe le competenze dei dirigenti scolastici, dando loro anche (come si evince dal punto 2) la facoltà di individuare i docenti più adatti al loro istituto. Lo scrittore afferma che “È sbagliato dare tutto questo potere ai presidi perché ce ne sono di bravi e meno bravi: del resto, si è scoperto che anche tra i premi Nobel ci sono degli imbecilli”. Amen. Aspettiamo il dibattito parlamentare.☺

 

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