“Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino” (stralcio tratto da ebook Rottama Italia) .
Ci stanno preparando un brutto tiro, un gran brutto tiro! Con l’entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia la salute dei cittadini, il territorio, i beni demaniali (quindi di tutta la collettività), il patrimonio artistico e paesaggistico (che per l’Italia come per il Molise potrebbero divenire la strada preferenziale per l’uscita dalla crisi odierna e da qualsivoglia crisi futura) avranno ben poche tutele a propria copertura: tutto sarà nelle mani di pochi, i quali potranno disporre a piacimento di ciò che più sarà funzionale al proprio arricchimento, in deroga a tutte le leggi preesistenti ed in barba alla Costituzione.
Inizio con un capitolo a caso, inceneritori. Premesso tutto ciò che è stato detto sulla oggettiva pericolosità delle biomasse, per il nostro presidente del consiglio sarebbero necessarie per “Superare le procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore”. Nei fatti però, non solo non esistono obblighi europei all’ incenerimento dei rifiuti, ma le prassi messe in atto dagli altri Paesi sono tutte indirizzate verso il riciclo, la riduzione dello spreco e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Oltre la bugia, l’arroganza, infatti per tutti i capitoli previsti nel decreto, ed anche in questo, esiste un dispregio per le istituzioni, le regole, le pratiche amministrative poste a “tutela”. E quindi se non venisse rispettata la riduzione dei tempi di rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali si ricorrerebbe all’ applicazione del potere sostitutivo e, ultima chicca, gli impianti funzionerebbero senza vincoli di bacino. Esempio pratico: il Molise, che oltretutto è sprovvisto di una legge sull’energia, è zona appetibile da tempo per insediamenti di questo tipo ed in effetti, sono in itinere svariati procedimenti di attuazione, oltre agli impianti già esistenti. In un futuro, nemmeno così lontano, nasce un inceneritore in una zona virtuosa dove si pratica la raccolta differenziata e casomai ci si guadagna pure grazie all’aumento di posti di lavoro o al riciclo e quant’altro, ebbene in quella zona, poiché l’inceneritore non andrebbe a pieno ritmo, verrebbero bruciati rifiuti provenienti da altrove. E non dimentichiamo che Facciolla ha da tempo deliberato per un esborso di 2,5 milioni di euro (più i 7,5 milioni della Comunità Montana Molise Centrale) per l’ampliamento della discarica di Montagano, ampliamento propedeutico alla attuazione della raccolta differenziata in tutta la regione (della quale però, non abbiamo ancora neppure la più piccola percezione). Già tanto basterebbe a dare la misura della conflittualità di disegni e disposizioni tra legge nazionale e territori, tra le stesse leggi e la, pur minima, programmazione regionale. E basterebbe già solo questo marginale esempio a comprendere quali sono gli interessi che tutela un simile decreto.
Ma parliamo degli altri articoli che riguardano il settore energia. Con la stesura dello Sblocca Italia il governo di Renzi ha deciso di dare una grossa mano alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare (compresi il golfo di Venezia, il golfo di Napoli, il golfo di Salerno e le isole Egadi) – così come alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione ed allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di “servitù” per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese – “carat- tere di interesse strategico … di pubblica utilità, urgenti e indifferibili” (P. Dommarco in Rottama Italia). Si stabilisce così che tutti i progetti riguardanti la materia saranno approvati in tempi strettissimi, senza ostacoli, passando sopra le opposizioni dei territori e senza che questi abbiano neanche un minimo ritorno economico (che sarà tutto a favore dello stato, una deroga limitata a quattro anni è prevista per la Basilicata) e con un costo irrisorio per le concessioni. Inoltre le autorizzazioni ambientali per le concessioni offshore saranno rilasciate dai ministeri competenti e per quelle di terra si dipenderà da un titolo concessorio unico (Ministero dello Sviluppo) e da una indeterminata intesa con le regioni interessate (con simili regole avremmo già da sette anni le pale eoliche piantate nel mare di Termoli). Se andassero a buon fine tutti i progetti che attualmente aspettano l’esito di valutazione ambientale ci sarebbe il raddoppio della percentuale di consumo del territorio e più ancora del mare.
Non ho più spazio per la trattazione di altri importantissimi articoli di questa vergogna chiamata Sblocca Italia ma, se ne avrò l’opportunità, cercherò di completare il discorso. Per ora qualche considerazione sulla nostra condizione di destinatari, fruitori, vittime colpevoli, colpevolissime di queste disposizioni. Vittime perché verremo (siamo da tempo) depredati della bellezza, della salute, della possibilità di una vita dignitosa, della libertà di decidere delle nostre sorti. Colpevoli perché gran parte di noi ha creduto nei messia pidocchiosi e fasulli, arroganti e vacui che via via si sono proposti alla guida dei nostri destini. Perché è più semplice, meno faticoso, meno doloroso, affidarsi e farsi condurre, rimettere responsabilità e giudizio nelle mani di qualcuno anziché elaborare, cercare soluzioni, costruire la propria autonomia. ☺
“Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino” (stralcio tratto da ebook Rottama Italia) .
Ci stanno preparando un brutto tiro, un gran brutto tiro! Con l’entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia la salute dei cittadini, il territorio, i beni demaniali (quindi di tutta la collettività), il patrimonio artistico e paesaggistico (che per l’Italia come per il Molise potrebbero divenire la strada preferenziale per l’uscita dalla crisi odierna e da qualsivoglia crisi futura) avranno ben poche tutele a propria copertura: tutto sarà nelle mani di pochi, i quali potranno disporre a piacimento di ciò che più sarà funzionale al proprio arricchimento, in deroga a tutte le leggi preesistenti ed in barba alla Costituzione.
Inizio con un capitolo a caso, inceneritori. Premesso tutto ciò che è stato detto sulla oggettiva pericolosità delle biomasse, per il nostro presidente del consiglio sarebbero necessarie per “Superare le procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore”. Nei fatti però, non solo non esistono obblighi europei all’ incenerimento dei rifiuti, ma le prassi messe in atto dagli altri Paesi sono tutte indirizzate verso il riciclo, la riduzione dello spreco e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Oltre la bugia, l’arroganza, infatti per tutti i capitoli previsti nel decreto, ed anche in questo, esiste un dispregio per le istituzioni, le regole, le pratiche amministrative poste a “tutela”. E quindi se non venisse rispettata la riduzione dei tempi di rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali si ricorrerebbe all’ applicazione del potere sostitutivo e, ultima chicca, gli impianti funzionerebbero senza vincoli di bacino. Esempio pratico: il Molise, che oltretutto è sprovvisto di una legge sull’energia, è zona appetibile da tempo per insediamenti di questo tipo ed in effetti, sono in itinere svariati procedimenti di attuazione, oltre agli impianti già esistenti. In un futuro, nemmeno così lontano, nasce un inceneritore in una zona virtuosa dove si pratica la raccolta differenziata e casomai ci si guadagna pure grazie all’aumento di posti di lavoro o al riciclo e quant’altro, ebbene in quella zona, poiché l’inceneritore non andrebbe a pieno ritmo, verrebbero bruciati rifiuti provenienti da altrove. E non dimentichiamo che Facciolla ha da tempo deliberato per un esborso di 2,5 milioni di euro (più i 7,5 milioni della Comunità Montana Molise Centrale) per l’ampliamento della discarica di Montagano, ampliamento propedeutico alla attuazione della raccolta differenziata in tutta la regione (della quale però, non abbiamo ancora neppure la più piccola percezione). Già tanto basterebbe a dare la misura della conflittualità di disegni e disposizioni tra legge nazionale e territori, tra le stesse leggi e la, pur minima, programmazione regionale. E basterebbe già solo questo marginale esempio a comprendere quali sono gli interessi che tutela un simile decreto.
Ma parliamo degli altri articoli che riguardano il settore energia. Con la stesura dello Sblocca Italia il governo di Renzi ha deciso di dare una grossa mano alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare (compresi il golfo di Venezia, il golfo di Napoli, il golfo di Salerno e le isole Egadi) – così come alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione ed allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di “servitù” per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese – “carat- tere di interesse strategico … di pubblica utilità, urgenti e indifferibili” (P. Dommarco in Rottama Italia). Si stabilisce così che tutti i progetti riguardanti la materia saranno approvati in tempi strettissimi, senza ostacoli, passando sopra le opposizioni dei territori e senza che questi abbiano neanche un minimo ritorno economico (che sarà tutto a favore dello stato, una deroga limitata a quattro anni è prevista per la Basilicata) e con un costo irrisorio per le concessioni. Inoltre le autorizzazioni ambientali per le concessioni offshore saranno rilasciate dai ministeri competenti e per quelle di terra si dipenderà da un titolo concessorio unico (Ministero dello Sviluppo) e da una indeterminata intesa con le regioni interessate (con simili regole avremmo già da sette anni le pale eoliche piantate nel mare di Termoli). Se andassero a buon fine tutti i progetti che attualmente aspettano l’esito di valutazione ambientale ci sarebbe il raddoppio della percentuale di consumo del territorio e più ancora del mare.
Non ho più spazio per la trattazione di altri importantissimi articoli di questa vergogna chiamata Sblocca Italia ma, se ne avrò l’opportunità, cercherò di completare il discorso. Per ora qualche considerazione sulla nostra condizione di destinatari, fruitori, vittime colpevoli, colpevolissime di queste disposizioni. Vittime perché verremo (siamo da tempo) depredati della bellezza, della salute, della possibilità di una vita dignitosa, della libertà di decidere delle nostre sorti. Colpevoli perché gran parte di noi ha creduto nei messia pidocchiosi e fasulli, arroganti e vacui che via via si sono proposti alla guida dei nostri destini. Perché è più semplice, meno faticoso, meno doloroso, affidarsi e farsi condurre, rimettere responsabilità e giudizio nelle mani di qualcuno anziché elaborare, cercare soluzioni, costruire la propria autonomia. ☺
“Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino” (stralcio tratto da ebook Rottama Italia) .
“Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino” (stralcio tratto da ebook Rottama Italia) .
Ci stanno preparando un brutto tiro, un gran brutto tiro! Con l’entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia la salute dei cittadini, il territorio, i beni demaniali (quindi di tutta la collettività), il patrimonio artistico e paesaggistico (che per l’Italia come per il Molise potrebbero divenire la strada preferenziale per l’uscita dalla crisi odierna e da qualsivoglia crisi futura) avranno ben poche tutele a propria copertura: tutto sarà nelle mani di pochi, i quali potranno disporre a piacimento di ciò che più sarà funzionale al proprio arricchimento, in deroga a tutte le leggi preesistenti ed in barba alla Costituzione.
Inizio con un capitolo a caso, inceneritori. Premesso tutto ciò che è stato detto sulla oggettiva pericolosità delle biomasse, per il nostro presidente del consiglio sarebbero necessarie per “Superare le procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore”. Nei fatti però, non solo non esistono obblighi europei all’ incenerimento dei rifiuti, ma le prassi messe in atto dagli altri Paesi sono tutte indirizzate verso il riciclo, la riduzione dello spreco e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Oltre la bugia, l’arroganza, infatti per tutti i capitoli previsti nel decreto, ed anche in questo, esiste un dispregio per le istituzioni, le regole, le pratiche amministrative poste a “tutela”. E quindi se non venisse rispettata la riduzione dei tempi di rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali si ricorrerebbe all’ applicazione del potere sostitutivo e, ultima chicca, gli impianti funzionerebbero senza vincoli di bacino. Esempio pratico: il Molise, che oltretutto è sprovvisto di una legge sull’energia, è zona appetibile da tempo per insediamenti di questo tipo ed in effetti, sono in itinere svariati procedimenti di attuazione, oltre agli impianti già esistenti. In un futuro, nemmeno così lontano, nasce un inceneritore in una zona virtuosa dove si pratica la raccolta differenziata e casomai ci si guadagna pure grazie all’aumento di posti di lavoro o al riciclo e quant’altro, ebbene in quella zona, poiché l’inceneritore non andrebbe a pieno ritmo, verrebbero bruciati rifiuti provenienti da altrove. E non dimentichiamo che Facciolla ha da tempo deliberato per un esborso di 2,5 milioni di euro (più i 7,5 milioni della Comunità Montana Molise Centrale) per l’ampliamento della discarica di Montagano, ampliamento propedeutico alla attuazione della raccolta differenziata in tutta la regione (della quale però, non abbiamo ancora neppure la più piccola percezione). Già tanto basterebbe a dare la misura della conflittualità di disegni e disposizioni tra legge nazionale e territori, tra le stesse leggi e la, pur minima, programmazione regionale. E basterebbe già solo questo marginale esempio a comprendere quali sono gli interessi che tutela un simile decreto.
Ma parliamo degli altri articoli che riguardano il settore energia. Con la stesura dello Sblocca Italia il governo di Renzi ha deciso di dare una grossa mano alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare (compresi il golfo di Venezia, il golfo di Napoli, il golfo di Salerno e le isole Egadi) – così come alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione ed allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di “servitù” per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese – “carat- tere di interesse strategico … di pubblica utilità, urgenti e indifferibili” (P. Dommarco in Rottama Italia). Si stabilisce così che tutti i progetti riguardanti la materia saranno approvati in tempi strettissimi, senza ostacoli, passando sopra le opposizioni dei territori e senza che questi abbiano neanche un minimo ritorno economico (che sarà tutto a favore dello stato, una deroga limitata a quattro anni è prevista per la Basilicata) e con un costo irrisorio per le concessioni. Inoltre le autorizzazioni ambientali per le concessioni offshore saranno rilasciate dai ministeri competenti e per quelle di terra si dipenderà da un titolo concessorio unico (Ministero dello Sviluppo) e da una indeterminata intesa con le regioni interessate (con simili regole avremmo già da sette anni le pale eoliche piantate nel mare di Termoli). Se andassero a buon fine tutti i progetti che attualmente aspettano l’esito di valutazione ambientale ci sarebbe il raddoppio della percentuale di consumo del territorio e più ancora del mare.
Non ho più spazio per la trattazione di altri importantissimi articoli di questa vergogna chiamata Sblocca Italia ma, se ne avrò l’opportunità, cercherò di completare il discorso. Per ora qualche considerazione sulla nostra condizione di destinatari, fruitori, vittime colpevoli, colpevolissime di queste disposizioni. Vittime perché verremo (siamo da tempo) depredati della bellezza, della salute, della possibilità di una vita dignitosa, della libertà di decidere delle nostre sorti. Colpevoli perché gran parte di noi ha creduto nei messia pidocchiosi e fasulli, arroganti e vacui che via via si sono proposti alla guida dei nostri destini. Perché è più semplice, meno faticoso, meno doloroso, affidarsi e farsi condurre, rimettere responsabilità e giudizio nelle mani di qualcuno anziché elaborare, cercare soluzioni, costruire la propria autonomia. ☺
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