S.O.S. consumatori: un fondo da 135 mila euro per le associazioni
20 Settembre 2016
La Fonte (351 articles)
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S.O.S. consumatori: un fondo da 135 mila euro per le associazioni

  Un fondo nazionale per attuare il Codice del consumo: 135 mila euro stanziati per il Molise

Il governo nazionale si preoccupa di aiutare i consumatori nell’esercizio del loro diritto all’informazione e alla conoscenza delle opportunità e degli strumenti di tutela previsti dal Codice del consumo e lo fa utilizzando le somme contenute nel Fondo derivante dalle sanzioni amministrative operate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Un’operazione che passa attraverso le amministrazioni regionali, ovviamente, previa presentazione di un programma generale di intervento al Ministero dello Sviluppo Economico. La spesa totale è di 10 milioni di euro, al Molise ne verranno corrisposti poco più di 115 mila e la Regione parteciperà economicamente all’operazione con 20.000 euro.guida-al-risparmio

Come saranno utilizzati i soldi?

Il piano finanziario allegato alla delibera di Giunta che ha approvato il progetto “S.O.S. consumatori”, della durata di dieci mesi, prevede che la maggior parte delle spese vadano utilizzate per il personale, le consulenze e la comunicazione. Per personale si intendono i dipendenti delle associazioni dei consumatori, in qualità di soggetti attuatori, utilizzati “in via specifica per la realizzazione dell’intervento”. Le consulenze, invece, saranno prestate “in base a lettera di incarico specifico del soggetto beneficiario/attuatore, avente a contenuto unicamente l’approfondimento e lo sviluppo delle tematiche oggetto delle iniziative, prestate da imprese o società iscritte al registro delle imprese, o da altri soggetti privati aventi personalità giuridica o da enti pubblici” e tutta una serie di professionisti, basta che non siano già sul libro paga delle associazioni dei consumatori. A questo vanno aggiunte le spese generali che riguardano voci quali: affitto locali, illuminazione, riscaldamento, assicurazioni, uso del telefono, spese postali, viaggi e missioni del personale, eccetera.

Da chi sarà gestito il fondo?

Per essere più chiari bisogna specificare che il programma generale d’intervento denominato “s.o.s. consumatori” è stato elaborato dall’Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con le Associazioni dei consumatori presenti sul territorio e precisamente: assoconsum, adiconsum, movimento consumatori, confconsumatori, federconsumatori, adoc, unione nazionale consumatori, codacons e assoutenti. Insomma, l’aiuto al consumatore quale anello ultimo della catena si concretizza nel sostegno alle associazioni che hanno come obiettivo quello della tutela dei cittadini che acquistano beni e utilizzano servizi a volte indispensabili come la fornitura di acqua, luce, gas, telefono.

tariL’allarme della Confartigianato: diminuiscono i rifiuti ma aumentano le tasse

Proprio in questi giorni è stata pubblicata una denuncia da parte della Confartigianato relativa all’igiene urbana “Negli ultimi cinque anni i rifiuti sono diminuiti del 10,1%, ma per la loro raccolta gli italiani hanno pagato il 22,7% in più. C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione”. Di buono, per noi, in questa ricerca c’è che “la regione più virtuosa è il Molise dove i cittadini pagano 116,2 pro capite per il servizio di igiene urbana”. Non sembra strano che a sottolineare queste anomalie sia stata un’associazione nata a tutela degli artigiani e delle imprese e non una rivolta di tutti i consumatori?

La linea morbida con le Amministrazioni

Attività silenti che sembrano non voler puntare il dito contro le amministrazioni. Sarebbe un bel guaio perché confermerebbe la logica che informazione, diritti e tutela siano princìpi da contenere più che da promuovere, nel tentativo di convincere il cittadino che le cose funzionano in un certo modo, quasi a rassicurarlo. Proprio la logica adottata dal Comune di Termoli nel famoso “dibattito pubblico” per il contestato tunnel. I cittadini vengono trattati come persone in preda a crisi di ansia, psicosi o manie varie alle quali si offre un servizio di ascolto, perché quando hai un problema fa bene parlarne. A cosa serve discutere di una decisione già presa? Non certo a recepire le istanze di chi è contrario, al massimo si possono dedurre le motivazioni di chi ha deciso. Il concetto di democrazia si è quindi rovesciato, ha preso una piega berlusconico-renziana, per cui i cittadini ascoltano il Governo (e sono graditi cenni di assenso) il quale decide sopra le loro teste mentre gli scippa il potere sovrano, quello sancito in testa alla Costituzione, anzi mira a sottrargli anche la Costituzione, quella vera, scambiandola con una farlocca.logo-trasp

Conclusioni: un bene o un male per i consumatori?

Sia chiaro che non sono assolutamente contraria all’operato delle associazioni dei consumatori, anzi ritengo che potrebbero essere ancora più incisive. Quello che mi preoccupa è la possibilità che il loro lavoro possa in un qualche modo essere sminuito, che il beneficio economico finisca con il condizionarne le attività. Ovviamente mi auguro di sbagliare.☺

 

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