segnali di rilancio  di Leo Leone
30 Ottobre 2013 Share

segnali di rilancio di Leo Leone

 

Stiamo attraversando una fase storica di default. Parola che ricorre frequentemente sui giornali e sulla bocca di politici e tecnici del nostro tempo. E non c’è giorno che non ci vengano rilanciate immagini, voci e numeri sulla crisi che ci investe. Non c’è paese che non ne sia colpito, salvo quelli che hanno scelto di collocarsi in un angolo di stretta riserva o altri che hanno consolidato salde mura a confine  tra loro e l’intero mondo per evitare il contagio con nazioni e popoli colpiti da un male che non lascia spazio a segnali di ripresa. Anche se piccolo e racchiuso in uno spazio ristretto, e per molti angoli guarnito da frontiere naturali che segnano e danno risalto ad un territorio anche avvincente per bellezza e storia, il Molise non si distingue e non si riscatta dai contagi che gli procurano altri contesti del contorno italico, come pure da un mondo più vasto segnato da modelli di cultura, di economia e di vita che nulla hanno a che vedere coll’antico modello di sobrietà e di eticità che ha segnato luoghi e popoli strettamente radicati alla loro terra e ai valori dei padri.

Sogni…? Forse. Anche allora si inquinavano contadini, artigiani e l’intero popolo. Ma su questa terra, nel periodo prerisorgimentale si registrò la nascita di una società civile di alto tono che riuscì anche ad alimentare il fenomeno di un brigantaggio che sottraeva i beni ai signori per ridistribuirli alla povera gente.

Anche in questi tempi si registrano testimonianze di intellettuali e gruppi di cittadini che hanno il coraggio di denunciare il degrado politico che ha invaso il mondo moderno e non si fanno problema nell’ asserire con determinazione che “mentre in passato le dittature hanno rinfocolato la passione per la libertà, le democrazie l’hanno spento” e, a seguire: “il secolo della democrazia, che in guerra vince la dittatura, in pace non dà la libertà”. 

Il pensiero di Mario Tronti, espresso con forza in un recente saggio si applica al tempo che stiamo vivendo e che ci fornisce giorno dopo giorno il quadro di un “pensiero paralizzante” che trova quotidianamente conferma in un sistema di informazione reclusa nel gusto del clamore che si fa carico solo di eventi chiassosi, per lo più cronaca nera, solo per far clientela asservita all’ascolto passivo degli accadimenti di ogni giorno. Ma siamo quasi privati di un’informazione che va a scovare eventi e documenti che forniscano al cittadino la chiave interpretativa che promuove la corretta conoscenza di fenomeni ed episodi di corruzione e di malaffare che infestano la società.

Siamo in qualche modo asserviti ad una politica che non fornisce opportunità per la presa di coscienza di una democrazia garante di libertà e di salvaguardia dei diritti. Chi ci prova rischia l’emarginazione, la perdita di lavoro o ben altra condanna… da parte di soggetti e gruppi che acquistano e assicurano poteri e denaro per vie illegali minacciando vendetta e anche morte. Perché non promuoviamo lo spirito critico e la coscienza etica di figli e alunni ricorrendo alle testimonianze di Milena Gabanelli e Roberto Saviano? 

È di questi giorni una chiara denuncia delle responsabilità delle stesse istituzioni nei fenomeni di grave inquinamento in diverse regioni d’Italia con conseguenze drammatiche circa la diffusione di gravi rischi che insidiano la vita dei cittadini. Sono stati prodotti da organizzazioni malavitose che dalla Campania al Piemonte riescono a distribuire prodotti ad alto indice di rischio per gli abitanti delle zone infestate.

Il Molise non ne è immune. Emergono chiari episodi di tale fenomeno che segnano drammaticamente il malessere in regione, a partire da Venafro, e che si estendono fino alle zone della nostra riviera adriatica. Si posseggono chiari indizi di connivenza di molisani, anche proprietari dei terreni utilizzati, collusi nelle infami tresche delle cosche per ricavarne copiose rimunerazioni. La stessa cosa si è registrata per quanto riguarda la diffusa presenza di pale eoliche che forniscono notevoli compensi in euro ai proprietari terrieri ma anche ai municipi. La regione Molise ha fatto registrare il più alto indice di pale eoliche rispetto all’intera Italia. Occorre adoperarsi per ridare vita alla polis partendo dal basso. Lo sviluppo autentico si ottiene con la promozione della coesione sociale.

Ma si rintracciano anche oggi politiche nate dal basso, alternative al malgoverno. In Gran Bretagna, ad esempio, si registra una poderosa rinascita di imprese sociali che coinvolgono numeri significativi, circa un milione di persone, che producono un capitale sociale di grande spessore sul piano del lavoro e della moneta che si aggira intorno a una quota di 20 miliardi. E non è da meno il segnale di crescita, anche in Italia, di istituzioni non profit con un indice di + 28% rispetto al 2011. Da questi segnali occorre prendere inventiva e determinazione per un nuovo modello di polis che è determinata a dare, essa sì, segnali di rilancio e sostegno a un modello di governo antico, e sempre da riproporre, che si fonda su una democrazia che va promossa e difesa dal popolo. ☺

 le.leone@tiscali.it

 

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