sempre in salita
21 Marzo 2010 Share

sempre in salita

 

Qualche buona notizia ogni tanto si sente all’interno della nostra società, che sta scivolando sempre di più su posizioni retrograde, incivili, razziste.

Qual è la buona notizia? È sicuramente sconosciuta a molti; è un colpo grosso messo a segno dall’associazione LIBERA Sicilia: si tratta dell’inaugurazione di una cooperativa, Calcestruzzi Ericina Libera, una volta proprietà del boss trapanese Vincenzo Virga, confiscata con un provvedimento del giugno 2000.

La Calcestruzzi Ericina produce materiali per l’edilizia. Secondo la legge 109 del 1996 sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia, i beni aziendali che appartengono alla Calcestruzzi Ericina S.p.A. di Virga vengono affidati ad una cooperativa di lavoratori sostenuti non solo moralmente ma anche operativamente dall’associazione Libera di don Ciotti. Accanto alla Calcestruzzi Ericina Libera è sorto anche un impianto di riciclaggio di inerti tecnologicamente all’avanguar- dia per il Meridione. Di qui, è stata resa operativa una vera e propria rete di attività e di interventi che potrebbe costituire un buon esempio per altre realtà, dove potrebbe trovare applicazione la legge 109 del 1996.

Ovviamente tale notizia noi la consideriamo come un elemento di positività in un ambito, quello centro-meridionale, dove particolarmente attive e feconde appaiono la “camorra”, la “’ndrangheta”, e la “mafia”.  Abbiamo potuto constatare questa amara considerazione nel corso di un convegno sulla mafia e la camorra, che si è tenuto a Isernia il 6 febbraio scorso, in occasione della presentazione del libro di Raffaele Sardo “La Bestia”.

Il convegno è stato realizzato dall’associazione “I care”, da tempo impegnata a organizzare incontri di riflessione, oltre che di denuncia, sul degrado al quale è sottoposto il territorio regionale molisano da una poco accorta politica urbanistica e dei lavori pubblici di numerosi enti locali del territorio regionale e in prima fila della regione Molise. La variante di Venafro, infatti, è oggetto di accertamenti da parte della magistratura regionale, e non, circa la presunta infiltrazione di malavitosi nell’ambito degli appalti pubblici.

L’inchiesta denominata “Black Hole”, sul dissesto e sulla malasanità nel basso Molise, è un altro aspetto della degradazione morale nella quale è caduta parte cospicua della classe dirigente locale: su questi filoni di inchiesta sono in piedi processi non facili, che possono presagire situazioni per le quali l’allarmismo diffuso sulle condizioni di moralità potrebbe risultare niente affatto gratuito o fuori luogo.

In effetti, la notizia buona di cui poco fa abbiamo detto si inserisce in un contesto sociale, politico ed economico italiano di grave crisi economica e morale,  in cui versa il nostro Paese, e non solo. Infatti, in Italia e nel mondo in generale, la crisi economica attanaglia le classi medie, divorando letteralmente quel poco di fiducia nei confronti di una eventuale modificazione dello status quo che appare sempre più caotico e in piena fibrillazione. Le idee razziste, xenofobe, illiberali, che si stanno diffondendo a dismisura, testimoniano quanto profondo sia l’abisso morale e culturale nel quale siamo precipitati un po’ tutti: la Costituzione viene trattata come una carta straccio di cui si dice spesso a sproposito.

Gli esempi poco edificanti che provengono dal capo del governo a proposito della utilizzazione personale ed egoistica del Parlamento e della Carta Costituzionale così come è stato messo in evidenza nel corso della vicenda dolorosa di Eluana Englaro la dicono lunga sui propositi illiberali e antidemocratici di questa pericolosa ed infida classe dirigente “neocon”.  Si tratta proprio di lavorare in profondo, nell’animo e nella mente degli italiani di ogni ceto sociale al fine di riscoprire la bellezza di quella cultura progressista che è alla base del dettato Costituzionale e dell’idea di società civile che esso intende realizzare e preservare. Non si tratta di essere solo attenti al passato (alla nascita dello stato repubblicano, cioè) e a quello che esso è stato nella storia d’Italia, ma anche di convincere noi e gli altri della ancora attuale bontà delle idee che sono alla radice della Costituzione. In fondo, se oggi il parlamento italiano approva una legge per la quale si chiede al medico di denunciare il clandestino immigrato senza permesso di soggiorno in Italia, dopo che questi è stato sottoposto a cure urgenti, vuol proprio dire che stiamo scivolando verso il  fondo del barile e che, cadendo ancora più in basso, possiamo scovare poco sorprendentemente quella nefasta superficialità che porta diritto al totalitarismo di questa pessima e inaffidabile classe dirigente, il cui unico dio è il danaro e il male che procura “agli altri da sé”, a quanti, cioè, osano reclamare dignitosamente i propri diritti di cittadini e di uomini. La responsabilità di ciò, ovviamente, non è solo della classe dirigente ma di tutto un popolo che ha perso di vista la capacità dialettica e la voglia di costruire una società diversa, dignitosa e uguale per tutti i soggetti. 

La speranza non muore, perché ancora vivido è in molti il senso civico della partecipazione democratica alle vicende del Paese.☺

bar.novelli@micso.net

 

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