solo per follia  di Loredana Alberti
30 Ottobre 2013 Share

solo per follia di Loredana Alberti

 

“Comincerete a prendere in seria considerazione la follia quando per la prima volta essa vi tornerà utile per risolvere i vostri problemi da persona normale” (S. Freud)

Voglio raccontare ai soliti quattro cinque lettori che mi seguono, una storia di molti anni fa. Moglie ragazzina, cresciuta in un matrimonio normale, fra sconoscenza e indifferenza dove la MOGLIE in quanto tale veniva amata. Cresciuta con due figli in fragoroso silenzio capì dopo anni che nella sua casa c’era un estraneo con cui aveva avuto due figli. Cominciò a dimagrire e a non volere vivere, arrivò a pesare 42 kg, tentò di farsi fuori, le fu sbattuta in faccia la sua inadeguatezza ad essere una buona madre, se ne convinse, ne fu sicura ed un giorno se ne andò via da casa pensando di far vivere meglio i suoi figli. Dopo una settimana il marito le proibì di rivederli, e la tortura durò quasi due anni. Dopo una consensuale che dava la patria potestà al marito (come era per legge) li poté vedere una volta alla settimana (si!).

 Nessuno trovò questo mostruoso, nessuno le chiese come non impazzisse. Violenza, uccisione, smembramento? Quella signora degli anni 70 l’ha subìta anche se la morte non è stata immediata, definitiva perché i veri assassini sono uomini buoni con la morale sicura.

Ecco perché non mi meraviglia, non mi sconvolge questa attuale caccia libera in Italia alle donne, con vari metodi. Le leggi sono cambiate da allora ma conosco mogli riempite di botte che non denunciano il marito perché è il padre dei propri figli e non vogliono che cada l’infamia su di loro. Numeri che raccontano un’emergenza nazionale. Anche perché gli omicidi, spesso, sono l’ultimo atto di anni di abusi, vessazioni, maltrattamenti. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a "penti- menti" del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la violenza riguardi altri.

Ma a un certo momento accade "qualcosa" per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua "chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi.

In un'intervista pubblicata su L'eco di Bergamo del 31 gennaio il pm Pugliese taglia corto e va diretta al punto: “I maltrattamenti in famiglia stanno diventando un'arma di ritorsione per i contenziosi civili durante le separazioni” e ancora “solo in due casi su 10 si tratta di maltrattamenti veri”. Il resto (l'80%. NdR) sono querele enfatizzate e usate come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione, come precisa il giornalista Stefano Serpellini nell'articolo.

Internet  fa da grancassa

“E allora non abbiamo paura di dire la verità: un bel calcio nel culo a queste puttanelle che si mostrano vittime per avere vantaggi nella separazione… ci sta tutto”. Oppure: “Finalmente – dopo anni di urla e strepiti sulla questione femminile e sul presunto fenomeno del femminicidio – questo governo ha fatto un grosso regalo alle femministe radical-chic e a tutti i radicali più o meno velati di questa legislatura. Gli uomini, e soprattutto i padri, ringraziano. Ringraziano, naturalmente, si fa per dire. Se prima era facile sbarazzarsi di un ex marito o padre riducendolo all’estrema povertà e facendogli perdere qualsiasi dignità in quanto persona, dopo l’approvazione delle nuove norme varate dal governo, ora sarà facilissimo. Sul tema femminicidio le nuove norme obbligano l’irrevocabilità delle querele (incredibile, nella vita non c’è nulla di irrevocabile, se non la morte), il patrocinio legale gratuito alle donne vittime delle violenze (natural- mente non viene neanche presa in considerazione la possibilità che un uomo possa subire violenze da una donna) e arresti per stalking (giustamente sempre uomini). Infine c’è un pacchetto di misure anti cyber bullismo di cui si conosce ancora poco ma che non si fa fatica a capire che andranno a colpire i blogger ritenuti scomodi per il potere. Insomma, tenteranno di mettere un bavaglio a chi scrive su internet invece di perseguire siti pedofili e pervertiti abominevoli. (No, quelli le loro protezioni ce l’hanno, altrimenti non si spiega come sia possibile che nemmeno un pedofilo venga arrestato, nonostante scambi materiale pedopornografico: sono solo bambini, quindi non frega niente a nessuno, compresi gli appassionati di diritti umani che urlano ogniqualvolta viene toccata la dignità di una donna).

Potrei continuare all’infinito. Dalla statua per le donne violate eseguita per volontà dell’assessora alle pari opportunità di Ancona che dovrebbe mostrare una donna dopo lo stupro subìto che si erge fiera per incontrare una forma di liberazione: dopo recriminazione ed indignazione da ogni parte, è stata rimossa. Il fenomeno sta aumentando con il silenzio o con la normalizzazione del problema che porta i nostri internauti (uomini) a proseguire con lamentele. Da xmanx il Mer 26 Dic – 12:20:53: Nessuno ha mai detto che "sono state loro a provocare i poveri uomini destabilizzati della loro autonomia". Ho solo detto che per 120 casi di omicidi in un anno, su una popolazione di 60 milioni di abitanti… parlare di "femminicidio" è una stronzata. Dopodiché ci sarebbe da chiedersi: ma come mai Parolisi ha ucciso la moglie se aveva una relazione con un'altra dolce fanciulla? Non poteva semplicemente unirsi alla sua nuova fiamma? Che motivo aveva di uccidere la moglie? Non è per caso che Melania lo ha ricattato – come spesso e volentieri fanno le donne incattivite – dicendogli che lo avrebbe rovinato economicamente e gli avrebbe portato via la figlia? eh? (cose assolutamente possibili con la legge attuale su separazione e divorzi?) (sic!).

 Proseguo: il pm Carmen Pugliese ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto nei confronti del falegname in pensione di Dalmine, 67 anni, incensurato, arrestato lo scorso mese di aprile con l’accusa di aver cercato di avvelenare la moglie, una casalinga di 61 anni, versando dell’acido muriatico nella sua bottiglietta dell’acqua. Era stata la donna a scoprire il tutto, piazzando in cucina una piccola telecamera, che aveva ripreso l’uomo mentre versava il veleno nella bottiglia. Le successive analisi sull’acqua avevano però evidenziato la presenza di una quantità minima di veleno, che aveva provocato alla 61enne solo un bruciore alle labbra. Era così caduta l’accusa di tentato omicidio ed erano venute meno le esigenze cautelari, tanto che il 67enne era stato scarcerato. Sulla scorta di queste analisi, adesso il magistrato ha chiesto l’archiviazione. Questo signore ha versato nella bottiglietta dell’acqua della moglie uno dei liquidi più corrosivi esistenti. Però, secondo il Pubblico Ministero, siccome ne ha versata una quantità insufficiente a provocare  l’orrenda agonia che deriva dalla perforazione dell’ esofago e dalla necrosi dell’intestino, non c’è motivo di accusarlo di tentato omicidio (l’ingestione anche di una boccata di acido muriatico provoca la perforazione dell’ esofago, una necrosi molto rapida del mediastino, sede di molte delle arterie principali. Causa emorragie e un rapido collasso. La morte sopraggiunge molto velocemente e con una dolorosa agonia).

A quanto acido corrisponde “una boccata”? Voleva solo procurarle un malore: un’inezia. Un piccolo malore da acido muriatico. Un’ustione dell’esofago piccola piccola. “Procurare un malore” non sarebbe reato.

Mi viene da osservare che potremmo cominciare dall’inizio: da quando è stato scritto “dalla parte delle bambine” da quando cioè i fermenti sociali coinvolgevano anche la politica e non solo a latere. Cominciamo dai bambini e dalle bambine, creiamo loro un mondo educativo, formativo, cognitivo di spessore alto e prezioso. Forse cambieranno, cambieremo. E certamente le parole di Steve Job Siate affamati, siate folli! Assumerebbero una densità che travalica il sesso e il genere.

Non aspettiamo la mattanza o il giorno 25 novembre, giorno contro la violenza sulle donne, creiamo il clima della affamatura e della follia per essere nuovi, per essere diversi da quella signora del ‘70 che non è morta solo per follia e fame perenne!  ☺

 ninive@aliceposta.it

 

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