(soprav)vivere in molise
5 Marzo 2020
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(soprav)vivere in molise

È notizia degli ultimi giorni che si sta aprendo qualche spiraglio di confronto sul tema delle non autosufficienze in Molise. Non sappiamo quali saranno gli esiti e gli sviluppi futuri; speriamo soltanto che l’ottica con cui verrà affrontato il problema non sia quella di scatenare una “guerra tra poveri”, ossia quella di mettere a confronto categorie socialmente esposte, come cani che devono spartirsi un solo osso.

Le famiglie delle persone con disabilità lamentano infatti che gran parte dei fondi delle non autosufficienze sono destinati a persone anziane con disabilità derivanti dall’invecchiamento, piuttosto che a giovani con disabilità fisiche dalla nascita non autosufficienti, astrattamente idonei ad accedere al fondo ma esclusi per carenza di fondi. Mettiamoci in testa che senza un reale impegno e relativo stanziamento economico non si andrà da nessuna parte, ma si genererà odio su odio senza risolvere nulla, incrementando le divisioni sociali.

Del resto, finora ben pochi sono stati i provvedimenti concreti adottati dal governo regionale. Né certamente potranno essere d’aiuto le frequenti mozioni approvate in consiglio regionale sui temi della disabilità (autismo, barriere architettoniche e fruibilità delle spiagge) a risolvere i problemi dei cittadini con disabilità: degli impegni politici non sappiamo più che farne, sono poco più che promesse elettorali deliberate dal consiglio regionale, se non c’è un effettivo seguito. Occorre il coraggio di affrontare con consapevolezza e cognizione di causa la domanda dei cittadini molisani con disabilità.

Innanzitutto, siamo sicuri che gli attuali amministratori conoscano l’effettiva domanda dei cittadini e delle famiglie molisane? Siamo sicuri che conoscano i numeri, le caratteristiche, i supporti sociali e sociosanitari di cui dispongono attualmente le persone con disabilità? Quali siano i bisogni da sostenere e le risorse da implementare? A guardare i dati del bilancio regionale, che si riflette sullo stato della condizione sociale dei molisani, sembra di assistere ad un governo regionale che da anni viaggia distante dalle esigenze dei cittadini.

Soprattutto il Basso Molise è penalizzato dalle scelte politiche di Palazzo Moffa e non deve stupire né sembrare fantascientifico che i cittadini si stiano attivando in queste settimane per chiedere l’annessione all’Abruzzo.

Lo stesso consiglio regionale che approva le mozioni per la fruibilità delle spiagge private, non ha mosso un dito per la fruibilità delle spiagge pubbliche e per l’ eliminazione delle barriere architettoniche nei piccoli e grandi centri molisani; nessuno dei comuni molisani ha mai adottato un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche sebbene sia un obbligo di legge dal lontano 1986.

Il Ministero dell’Economia e Finanze ha contestato di recente alla Regione Molise un disavanzo pari a 123 milioni di euro, tanto che nelle prossime settimane invierà ispettori per verificare i conti molisani e per far luce sui soldi dell’addizionale regionale mai versati dalla regione all’ASREM. La situazione è gravissima e potenzialmente potrebbe assestare il colpo mortale alla Sanità molisana ed alla stessa regione.

Eppure, tutto scorre come se nulla fosse.☺

 

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