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La Soprintendenza boccia pesantemente l’opera, mentre 14 consiglieri regionali sono pronti a presentare la mozione dei “no tunnel” per ottenere l’agognato referendum cittadino

Continua la battaglia del Coordinamento “No Tunnel”, che dopo la manifestazione di piazza dello scorso 27 maggio invita nuovamente i cittadini a scendere in strada. Questa volta, i comitati hanno organizzato una festa per riappropriarsi simbolicamente dell’area di Pozzo Dolce, che dovrebbe essere rasa al suolo e ricostruita a breve col progetto “Termoli 2020”. La festa è dedicata all’attivista Nadia Rucci, scomparsa di recente.

Bloccare il tunnel?

Nelle ambizioni dei No tunnel c’è non solo il blocco di un progetto che ha il tanfo di una svendita a privati del centro rivierasco, ma anche l’adozione di norme regionali sulla partecipazione. L’opera di “riqualificazione” può essere ancora bloccata. E il Comune, in auto- tutela, potrebbe risparmiare anche le famigerate penali. E’ bene ricordare l’insegnamento di Alexis de Tocqueville: la democrazia è il potere di un popolo informato.

Alcuni tra i 15 consiglieri di maggioranza che hanno bocciato ieri i referendum cittadini erano stati in passato protagonisti dell’adozione del regolamento che fa di Termoli l’unico comune in regione a prevedere l’istituto democratico. E, nel votare contro i quesiti per questioni “tecniche”, hanno continuato a professare la loro propensione all’ascolto dei cittadini. Una bugia secondo gli attivisti, che la raccontano attraverso una favola..

E noi molisani?

Mentre si trovano, tra pubblico e privato, circa 20 milioni di euro per opere di “riqualificazione” osteggiate da migliaia di cittadini (inascoltati), sfogliando il Documento Unico di Programmazione triennale termolese scopriamo che solo pochi spiccioli vengono destinati a problemi stringenti, come quelli del depuratore e del potenziamento della rete idrica, strettamente legato all’emergenza abitativa. Le priorità, a quanto pare, sono ribaltate..

Nel tunnel di termoli

La luce in fondo al tunnel non s’intravede ancora. Nell’ultimo mese ho girato con le telecamere de lafonte.tv per raccogliere le impressioni di esperti del settore, con l’obiettivo di comprendere la fattibilità dell’opera da venti milioni di euro, che potrebbe

Andare veloci

Se è vero che la fretta è cattiva consigliera, da noi pare essere un mantra per la politica locale. Tra ferrovie, “autostrade” e trafori, l’idea di un Molise moderno passa per le grandi infrastrutture.. Un sovrappasso a Campomarino per eliminare il passaggio a livello al lido ed un tunnel a Termoli per decongestionare il traffico del centro. Restano tutti gli altri problemi, quelli che rendono difficile la vita a chi c’è tutto l’anno: qualità dell’acqua, depurazione, raccolta differenziata. Eppure il fondo sociale per la coesione prevede che ci sia spazio anche per queste opere. Evidentemente l’unico problema è il traffico!

Referendum sì

Ormai sette mesi fa un gruppo di cittadini e associazioni ha iniziato a battersi contro un’opera ritenuta inutile e faraonica: il tunnel di collegamento tra il lungomare nord di Termoli ed il porto. Lo strumento scelto per portare avanti questa