“Il primo tetto solare di Termoli: sta sulla casa di un sacerdote!”. Questo il titolo ad effetto di un articolo stampato da internet che una parrocchiana mi ha messo davanti con un fare tra il sorpreso e l’interessato.
Quali motivazioni alla base della mia decisione? Si estende per 41 metri quadrati e ha una potenza di 5,25 kw, equivalente a circa il doppio dei kilowatt che normalmente l’Enel fornisce con il contratto domestico. Basta e avanza al fabbisogno di due appartamenti di 150 metri quadri ognuno, come quelli dell’abitazione in questione, e il surplus energetico si immette nella rete nazionale e si vende. L’im- pianto azzera il costo della bolletta Enel: non solo, fa funzionare i vari elettrodomestici presenti in casa e consente di eliminare del tutto i termosifoni grazie al sistema di riscaldamento (e raffreddamento) elettrico. Il tetto è costituito da 30 moduli fotovoltaici da 175 watt ciascuno. La produzione è garantita per 25 anni con un rendimento dell’80 per cento, la durata dell’impianto è stimata intorno ai 35-40 anni. L’impianto evita l’emissione in atmosfera di 3 tonnellate di CO2 in un anno, e di 105 tonnellate in 35 anni.
Se mi fossi basato esclusivamente su calcoli economici, avrei dovuto installare, casomai, un impianto molto più piccolo (esattamente la metà): 37mila euro il costo, che si ammortizza in otto anni. Dopo, solo guadagno. La mia decisione è stata spinta, invece, da considerazioni energetico-ecologiche, dal desiderio, cioè, di produrre tutta l’“energia pulita” possibile. Il dimensionamento dell’impianto quindi, è stato fatto su tutta la superficie del tetto disponibile (la metà, considerando la possibilità che anche il secondo comproprietario possa decidere, in futuro, di fare lo stesso).
È ovvio che anche l’aspetto economico è, successivamente, entrato nelle considerazioni ed il bello è che, nonostante il sovradimensionamento, l’impianto fotovoltaico risulterà decisamente vantaggioso anche da questo punto di vista, grazie ai contributi statali (ventennali) che saranno conteggiati sull’energia prodotta!
L’impianto entrerà in funzione a breve, appena l’Enel provvederà all’allaccio alla rete. ☺
“Il primo tetto solare di Termoli: sta sulla casa di un sacerdote!”. Questo il titolo ad effetto di un articolo stampato da internet che una parrocchiana mi ha messo davanti con un fare tra il sorpreso e l’interessato.
Quali motivazioni alla base della mia decisione? Si estende per 41 metri quadrati e ha una potenza di 5,25 kw, equivalente a circa il doppio dei kilowatt che normalmente l’Enel fornisce con il contratto domestico. Basta e avanza al fabbisogno di due appartamenti di 150 metri quadri ognuno, come quelli dell’abitazione in questione, e il surplus energetico si immette nella rete nazionale e si vende. L’im- pianto azzera il costo della bolletta Enel: non solo, fa funzionare i vari elettrodomestici presenti in casa e consente di eliminare del tutto i termosifoni grazie al sistema di riscaldamento (e raffreddamento) elettrico. Il tetto è costituito da 30 moduli fotovoltaici da 175 watt ciascuno. La produzione è garantita per 25 anni con un rendimento dell’80 per cento, la durata dell’impianto è stimata intorno ai 35-40 anni. L’impianto evita l’emissione in atmosfera di 3 tonnellate di CO2 in un anno, e di 105 tonnellate in 35 anni.
Se mi fossi basato esclusivamente su calcoli economici, avrei dovuto installare, casomai, un impianto molto più piccolo (esattamente la metà): 37mila euro il costo, che si ammortizza in otto anni. Dopo, solo guadagno. La mia decisione è stata spinta, invece, da considerazioni energetico-ecologiche, dal desiderio, cioè, di produrre tutta l’“energia pulita” possibile. Il dimensionamento dell’impianto quindi, è stato fatto su tutta la superficie del tetto disponibile (la metà, considerando la possibilità che anche il secondo comproprietario possa decidere, in futuro, di fare lo stesso).
È ovvio che anche l’aspetto economico è, successivamente, entrato nelle considerazioni ed il bello è che, nonostante il sovradimensionamento, l’impianto fotovoltaico risulterà decisamente vantaggioso anche da questo punto di vista, grazie ai contributi statali (ventennali) che saranno conteggiati sull’energia prodotta!
L’impianto entrerà in funzione a breve, appena l’Enel provvederà all’allaccio alla rete. ☺
“Il primo tetto solare di Termoli: sta sulla casa di un sacerdote!”. Questo il titolo ad effetto di un articolo stampato da internet che una parrocchiana mi ha messo davanti con un fare tra il sorpreso e l’interessato.
Quali motivazioni alla base della mia decisione? Si estende per 41 metri quadrati e ha una potenza di 5,25 kw, equivalente a circa il doppio dei kilowatt che normalmente l’Enel fornisce con il contratto domestico. Basta e avanza al fabbisogno di due appartamenti di 150 metri quadri ognuno, come quelli dell’abitazione in questione, e il surplus energetico si immette nella rete nazionale e si vende. L’im- pianto azzera il costo della bolletta Enel: non solo, fa funzionare i vari elettrodomestici presenti in casa e consente di eliminare del tutto i termosifoni grazie al sistema di riscaldamento (e raffreddamento) elettrico. Il tetto è costituito da 30 moduli fotovoltaici da 175 watt ciascuno. La produzione è garantita per 25 anni con un rendimento dell’80 per cento, la durata dell’impianto è stimata intorno ai 35-40 anni. L’impianto evita l’emissione in atmosfera di 3 tonnellate di CO2 in un anno, e di 105 tonnellate in 35 anni.
Se mi fossi basato esclusivamente su calcoli economici, avrei dovuto installare, casomai, un impianto molto più piccolo (esattamente la metà): 37mila euro il costo, che si ammortizza in otto anni. Dopo, solo guadagno. La mia decisione è stata spinta, invece, da considerazioni energetico-ecologiche, dal desiderio, cioè, di produrre tutta l’“energia pulita” possibile. Il dimensionamento dell’impianto quindi, è stato fatto su tutta la superficie del tetto disponibile (la metà, considerando la possibilità che anche il secondo comproprietario possa decidere, in futuro, di fare lo stesso).
È ovvio che anche l’aspetto economico è, successivamente, entrato nelle considerazioni ed il bello è che, nonostante il sovradimensionamento, l’impianto fotovoltaico risulterà decisamente vantaggioso anche da questo punto di vista, grazie ai contributi statali (ventennali) che saranno conteggiati sull’energia prodotta!
L’impianto entrerà in funzione a breve, appena l’Enel provvederà all’allaccio alla rete. ☺
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