Tornare protagonisti: il popolo torni a battersi per i beni comuni e contro i “nemici” veri
13 Luglio 2017
laFonteTV (3191 articles)
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Tornare protagonisti: il popolo torni a battersi per i beni comuni e contro i “nemici” veri

Un popolo ormai assuefatto alle tragedie umanitarie e incapace di reagire

Sotto i nostri occhi si consumano tragedie indescrivibili. Magari siamo esterrefatti, ma poi rimaniamo alla finestra a guardare, convinti che tanto non saremo noi a cambiare il mondo. L’assuefazione rischia di spegnere ogni più piccola scintilla di ribellione. Vorrei partire da un fatto, datato nel tempo, ma estremamente interessante per il metodo, in quanto ancora attualissimo. “Anno 1231, il 15 marzo. Dietro istanza del venerabile frate Antonio, confessore dell’ordine dei frati minori, fu stabilito e ordinato che da qui in avanti nessuno sia detenuto nelle carceri a causa dei suoi debiti pecuniari, tanto passati che presenti o futuri, qualora costui sia disposto a rinunziare ai suoi beni”. È il podestà di Padova che si ritrova, direi costretto, ad emanare questo decreto. Perché?

[caption id="attachment_18971" align="alignright" width="468"] immagine: parrocchiamarinadicerveteri.it[/caption]

Ascoltare la voce del popolo: l’esempio di Sant’Antonio

Nella Padova del tredicesimo secolo i poveri sono in balìa totale dei ricchi che prestano a strozzo, senza pudore né ritegno. Gli indebitati vengono spremuti come agrumi fino all’ultima goccia e quando non hanno neppure più il niente, perché con tutti gli sforzi è pressoché impossibile uscire dalle grinfie degli usurai riuscendo a far fronte agli interessi, vengono gettati in carcere. Frate Antonio, allora irresistibile per la sua oratoria e l’impegno sociale a favore dei più deboli, oggi purtroppo ridotto a fabbrica di miracoli, mette la sua voce al servizio dei miserabili contro gli usurai, sollevando l’opinione pubblica. Le sue parole di fuoco arrivano al podestà che non può più ignorare il problema ed emana il decreto riportato sopra, liberando i prigionieri, in carcere solo perché non possono pagare i debiti contratti!

La politica ignora gli interessi collettivi, a vantaggio di clientelismi e logiche di partito

[caption id="attachment_18839" align="alignleft" width="553"] vignetta: Mauro Biani[/caption]

Oggi forse non abbiamo più solisti di quella portata, ma è stata la nostra voce collettiva (il referendum) che ha impedito la privatizzazione dell’acqua pubblica: su istanza del popolo sovrano si decreta che l’acqua resti un bene pubblico, non soggetto a speculazioni! E non è stata la voce del popolo ferma, roboante ad impedire lo sfascio della Costituzione? Ma appena la voce del popolo si attenua, c’è sempre chi attenta al bene comune come nel caso delle trivellazioni, o cerca di aggirare la decisione collettiva! Perché nel Molise la ricostruzione post-terremoto langue? Perché ai più non gliene frega niente e gli amministratori, anziché essere compatti e rivendicare insieme i diritti dei cittadini lesi, preferiscono andare con il cappello in mano a piatire favori! Perché la sanità è irrimediabilmente allo sfascio? Se i 136 sindaci del Molise avessero posto la salute del cittadino al centro del dibattito, anziché il clientelismo e le logiche di partito, avrebbero avuto un sentire comune per pretendere un piano sanitario dignitoso. Il consiglio regionale avrebbe dovuto scrivere: “Su istanza degli amministratori che, all’unisono, hanno chiesto un piano sanitario che favorisca esclusivamente la salute dei cittadini, disponiamo che…”.

E il popolo s’infuria contro i migranti, anziché ribellarsi a chi lo tiene schiavo e distrugge il territorio

[caption id="attachment_18814" align="alignright" width="560"] fonte: repubblica.it[/caption]

E gli esempi potrebbero continuare all’infinito. A quanti sta veramente a cuore la sorte degli immigrati, tanto da non vederli “brutti, sporchi e cattivi”? Non abbiamo finito per assorbire i luoghi comuni: ci stanno invadendo, vengono a fregare posti di lavoro, introducono la delinquenza e il terrorismo? Quanti ci tengono all’abitabilità dei nostri centri da difenderli da speculatori, affaristi e palazzinari? Il pianeta non lo abbiamo ridotto a una indegna discarica, incuranti della salute nostra e delle generazioni che verranno? Il massacro degli ebrei in Germania, dei curdi in Turchia, dei tutsi in Ruanda non sono accaduti perché le persone “oneste” hanno preferito chiudere gli occhi e le orecchie? Da sempre il potere ha buon gioco facendo leva sulla divisione dei cittadini e sulle lusinghe per cui molti, sentendosi più furbi, finiscono per essere gli utili idioti di sistemi perversi.

Molise Si. A.: una speranza di rilancio per il Basso Molise

Per uscire dal silenzio complice la diocesi di Termoli-Larino ha favorito l’incontro di amministratori e attori di sviluppo locale perché si ritrovassero insieme a discutere sul futuro sociale ed economico delle nostre realtà. Ne è scaturita una carta di intenti, riportata in questo numero della rivista, e un impegno a proseguire insieme la ricerca del bene comune. Accadrà se loro non si faranno risucchiare dagli interessi di bottega e se il popolo che li ha eletti si toglierà una buona volta dalla finestra e li affiancherà perché non abbiano facili, utili o interessati ripensamenti.

Ma sta al popolo tenere alta la guardia sugli amministratori, informarsi e pretendere risposte

Non si tende l’arco se non si ha un bersaglio da colpire: torneremo protagonisti solo quando ci appassioneremo alla cosa pubblica e sapremo, da arcieri, mirare ai veri bersagli. Il calarci nella realtà locale è lo scopo di questi fogli che, attraverso denunce e proposte, vogliono contribuire a risvegliare la coscienza collettiva perché non si continuino a perpetrare scempi a nostra insaputa o nell’indifferenza generale o, peggio ancora, perché acquiescenti se non addirittura complici. Se un uomo solo, Antonio da Padova, ha potuto modificare il corso della storia di Padova, se Gandhi ha avviato una rivoluzione nonviolenta ottenendo la cacciata dell’invasore inglese, il popolo molisano non potrà dare un nuovo impulso a una regione mortificata e massacrata da inetti o affaristi?

Estate. Tempo di mare. Possiamo insabbiare la nostra coscienza oppure possiamo sabbiarla perché torni ad essere critica, solidale e combattiva. Certo è che El pueblo unido jamás será vencido. ☺

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