truffe di stato
9 Febbraio 2011 Share

truffe di stato

 

 

Sono solito augurare, soprattutto all’inizio dell’anno, ad amici e conoscenti di non vincere niente, anzi di non partecipare proprio alle truffe di stato attraverso lotterie e giochi a premi che ormai infestano le teste degli italiani, prima che ricevitorie e trasmissioni televisive. Nel 2010 le scommesse legali, e dunque quantificabili, hanno fatturato circa 70 miliardi, pari a 1200 euro pro capite. Si stima che per l’anno in corso si arriverà a 80 miliardi. Il governo, in modo indegno e indecoroso, ha affidato la ricostruzione del sisma dell’Aquila ai proventi del gioco che, purtroppo per i terremotati, hanno dato solo un miliardo e duecento milioni, anziché gli otto miliardi e mezzo preventivati. Ci manca solo che il ministro Tremonti, complice di circonvenzione di soggetti psicologicamente deboli, vada un giorno in conferenza stampa per accusare gli italiani di non aver fatto abbastanza per rimuovere le macerie e tirar fuori dalle baracche tanti disgraziati che hanno la colpa di risiedere a L’Aquila e dintorni.

Se i più tentano la fortuna giocandosi il superfluo, si calcola che siano più di quattrocentomila i malati, perché di malattia vera e propria si tratta, che si giocano anche la sopravvivenza, finendo non poche volte nelle mani di strozzini e ricattatori. Non è logico che sia lo Stato a fomentare l’alienazione di massa, la rincorsa al sogno di risolvere con una vincita fortunata, una volta per tutte, i problemi che affliggono una vita grama, ma è un dato di fatto drammatico oltre che certo. Eterni Paperino in cerca del colpaccio. Ed è altrettanto grave che i telegiornali, perennemente a corto di notizie sensate, facciano da cassa di risonanza di estrazioni e attribuzioni di premi contribuendo così a invogliare anche i restii a tentare la fortuna. Berlusconi, con l’ostentazione di una ricchezza con la quale pensa di poter comprare tutto e tutti, padrone che ricatta governo e parlamento, ha infettato a tal punto la vita degli italiani che ognuno sogna di emularlo e non trova di meglio che affidare al gioco destino e futuro. E se è squallido che i maschi siano pronti ad un sorriso complice sulle nefandezze di un uomo mentalmente turbato, trovo intollerabile che le femmine non reagiscano con tutta la determinazione di cui sono capaci. Le “sue” parlamentari mi fanno semplicemente pena. Svendere il cervello è decisamente peggio che prostituire il corpo. Come il coniglietto Bunny sono disponibili a fare salti mortali pur di entrare in possesso della loro carota.

Truffa è anche riconoscere lo stato di calamità per i paesi molisani colpiti dalla grandinata del 24 luglio, illudere le vittime per un seppur parziale rimborso dei danni e poi non mettere niente nella finanziaria. La parlamentare larinese, Sabrina De Camillis, sulla quale conviene stendere un velo pietoso visto che l’hanno già trombata i suoi amici del Pdl e non la ricandideranno, aveva detto: “Se non ci saranno i fondi nel decreto mille proroghe (per la grandinata), protesterò con tutte le mie forze”. Quelli intorno avranno dimenticato di somministrarle gli spinaci e così del braccio di ferro col governo non si è accorto nessuno, cosa che era già accaduta per l’ospedale frentano, per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 2002, ecc.

E a proposito di terremotati del Molise, Yoghi e Bubu (altrimenti noti come il commissario Iorio e il sedicente sub Romagnuolo) hanno avuto un’idea grandiosa: visto che la ricostruzione è ferma al 13% e che i loro compari al governo centrale hanno deciso di non dare un centesimo per proseguire i lavori di ricostruzione, per non farsi mancare le ciambelle quotidiane si sono adoperati per far prorogare di un altro anno lo stato di criticità. Pazienza per chi dopo otto anni rischia di tirare le cuoia, l’importante è che il carrozzone preposto a sorvegliare le macerie tiri a campare.

Finalmente due quesiti referendari, per poter decidere che l’acqua resti pubblica, salubre e a disposizione di tutti, sono stati ammessi e presto dovremo impegnarci per la buona riuscita dei referendum. Senza voler per forza malignare, poteva essere evitato che l’acqua diventasse improvvisamente non potabile per una buona parte del basso Molise o sono state prove tecniche per far passare la convinzione che se l’acqua non è privatizzata si corre il rischio che diventi imbevibile? Si voleva forse far riaffezionare le persone alle bottiglie di acqua minerale? Gli interessi  economici sono così grandi e le cose che ci fanno capire così poche che ormai essere truffati fa parte delle regole del gioco, come quando, dato l’eccesso di atrazina nell’acqua, quest’ultima fu dichiarata potabile per legge. Giocano con noi come il gatto Silvestro con Titti. È compito nostro evitare la presa mortale.

Difendiamo da anni la Costituzione da ogni tentativo che cerchi di asservirla ai potentati di turno; oggi mentre festeggiamo i 150 anni dello Stato italiano vogliamo ribadire che continueremo a lottare perché tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge, perché diritti e doveri non siano optional, perché gli operai non siano in balia dei Marchionne di turno, e soprattutto perché nessuna Banda Bassotti si impossessi dell’Italia o la faccia da padrona. Né ora né in seguito. ☺

 

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