Tutti giù per terra
22 Marzo 2023
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Tutti giù per terra

Sulla tavola del refettorio poche e semplici cose. Si finisce con una preghiera e poi da una parte e dall’altra i frati si inginocchiano a terra, con un gesto sobrio che io definisco liturgico. Incomincia il tempo del “digiuno”. Si termina la lettura del Testamento di Francesco (il Santo di Assisi), si ricorda il grande Onofrio (il Santo del deserto), di come lottava, con sé stesso anzitutto.

Li guardo quei frati, composti nella loro posizione, gli occhi socchiusi, pensano di sicuro a quanto le esigenze del corpo hanno sopraffatto la libertà nell’agile corsa.

Arte antica e preziosa  quella del digiuno, disciplina raccomandata che nutre il corpo senza però attardare lo spirito. Oggi c’è chi ride di questo e lo ritiene inutile e per questo ormai ci sono pochi giganti persino in questi luoghi dello Spirito. Eppure rimarrà sempre vero che senza allenamento generoso e costante (ecco la disciplina) non si formano gli atleti che gareggiano negli stadi, ma solo inerti e pingui spettatori che poltriscono nei posti a sedere.

Continuo ad osservarli i miei fratelli, giù per terra e mi accorgo di una cosa questa sera, mi accorgo del loro aspetto sereno e convinto. Quanto è falsa l’accusa di fachirismo, non c’è nulla di contratto o amaro, nulla di ostentato; traspare solo un grande desiderio di ordine… di voler rimettere al giusto posto ogni cosa e non solo qui che sarebbe già una gran fatica, ma, nel mondo intero!

È una gran fatica rimettere in ordine perché richiede la libertà, richiede di essere padroni della propria libertà. Libertà che necessita di verità, di fare verità perché non può esserci amore senza la verità. E non è poco ricordarlo oggi in un tempo in cui si equivoca tanto facilmente sul primo (AMORE) e si dimentica ancor più facilmente la seconda (VERITÀ). ☺

 

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