Tutto è ‘troppo’ …
11 Ottobre 2025
laFonteTV (3827 articles)
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Tutto è ‘troppo’ …

Lo dico senza paura, ammettendo la mia incapacità nel saper gestire quella complessità di vita evidente a tutti. Troppo lavoro, troppe informazioni, troppa fatica, troppi dialoghi dei quali molti fuori da ogni logica, troppe ore perse per cose inutili. Troppo impegno per bisogni non necessari. E questo dramma lo rivedo ogni giorno negli occhi delle persone che incontro, occhi che sembrano volerti dire ‘basta, sono stanco. Ho bisogno di fermarmi’. Ed ogni conversazione in qualsiasi campo spazi, sfocia inevitabilmente in una conversazione sulla stanchezza. Viviamo nel perenne ultimo tratto di una maratona che non prevede tempi di recupero. E se per anni la stanchezza cronica è stata un assurdo inno all’efficienza (è sempre impegnatissimo, fa’ tanto, produce molto), oggi è diventata la normalità di una generazione che si è autoconvinta (o forse l’abbiamo convinta noi) che oltre la fatica non c’è nient’altro. Niente di niente. Non ci sono premi e forse nemmeno uno stato di vita migliore a cui aspirare.
Ormai tutti siamo vittime di questa grande bugia: quella di tenere duro sempre e comunque, anche quando sembra non esserci un senso, anche quando siamo davvero stremati. Ma come si può rivoluzionare il mondo se siamo esausti? La stanchezza è quell’inganno sociale che ci fa guardare solo alle ricompense (quelle economiche e non), con il risultato dell’aver relegato la nostra vita vera negli spazi che restano fra una giornata piena e un’altra. Le nostre intere esistenze sono state fagocitate dal fare, dalla frenesia, dalla corsa cieca alla crescita, corsa che ha anche devastato l’unico pianeta abitabile che conosciamo. Oggi, nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, di commuoversi, di innamorarsi e di inorridirsi dinanzi a questa inutile carneficina in atto. Tante scuse per giustificarsi e giustificare. Tutto è troppo.
È giunto (e voglio crederlo), il tempo di tirare il freno a mano, per desiderare ancora di intravedere la verità e poter dire poi consapevolmente che la vita è altro dal profitto, dalla conquista, dalla competizione. Che la vita è prendersi cura: degli altri, di sé stessi, del luogo in cui viviamo, del creato. Che non è vero che ‘funziona così e basta’, c’è sempre un’alternativa: quella più giusta per noi. E se non c’è, occorre crearla.
Che pensieri… mi vengono quando cammino nella magia del bosco dietro il luogo in cui abito (l’Eremo S. Onofrio), pensieri che faccio di tutto affinché non rimangano condizione momentanea, perché poi ‘devo’ tornare al fare, al chiuso, a produrre. ‘Devo’ davvero? Certo che sì, ma possibilmente in modalità altra!
Ci ho messo troppi anni a capirlo e parte della vita è già volata via… eppure, tutti abbiamo ancora del tempo, “Un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” (Ap 12, 6). TROPPO tempo.☺

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