Due febbraio 2024…
6 Febbraio 2024
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Due febbraio 2024…

Questa volta vorrei utilizzare questo spazio per una riflessione autocritica (senza darmi troppa importanza). Un’ autocritica stando dentro questa realtà, questo processo storico. Sono uno che ha sostenuto delle scelte e allora: in tutta questa dispersione (troppe voci dissonanti), in questo anonimato generalizzato si può pensare ancora ad uno stile di vita altro, diverso? È possibile ancora scegliere? Io credo di sì e questa è la cosa bella… la “Vita consacrata”: di questi due elementi (per me) quello che ha più valore è Vita e il secondo serve solo a sottolineare quello che di per sé il primo è Sacra. E allora la domanda “nasce spontanea”: in questo momento storico, come stare nella vita, in questa vita? Nella mia vita, ma anche in quella fraterna e sociale?
Lo stile di vita diverso, per come lo intendo io, non è certo un ritornare allo specifico del mio fondatore (così in auge in questo tempo, il grande Francesco d’Assisi) e non è nemmeno un ritornare alle origini – Sant’Onofrio nella Tebaide, il posto dove vivo è a lui dedicato – per fare storia, come se il passato fosse stato perfetto, bello e giusto; ma è un tornare alla sapienza, alla sapienzialità della vita. Un tornare alla profondità della vita, per recuperarne l’essenziale, nel desiderio di un altro modo di abitare la realtà, invece di sentirsi costretti a conformarsi sempre allo stesso modello, lasciando andare tutto il rivestimento di questa scelta, tutto quello che i secoli gli hanno voluto appiccicare. Oggi, questa scelta avrà senso solo se sarà capace di essenzialità, di una spiritualità essenziale, di un modo di stare nella storia più essenziale, senza complicazioni di genere, con la propria identità, per quello che si è (e mica per forza importanti), senza lotte per lo specifico: io, Carlo, con le mie caratteristiche, con la mia storia e con un’intuizione che seguo, insieme ad altri, al di là di tutta la retorica della collaborazione. Cercando uno stile diverso di relazione e di preoccupazione con e per le persone, con e per la società, con e per le cose; per rifare la storia. Una storia nuova che possa stimolare il gusto della partecipazione attiva che poi ognuno, ogni persona, potrà vivere con le proprie caratteristiche.
E questa sarebbe tutta la Bellezza della mia scelta di “Vita”: una forma, uno stile diverso, altro, che libera dalle tante cose che non sono importanti (come si può pensare), una scelta esistenziale spinta solo dal grande desiderio di un’esperienza profonda del vivere.☺

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