
Un fiore per san valentino
Particolarmente apprezzata per i suoi fiori colorati e profumati che sbocciano in inverno o all’inizio della primavera, regalando un tocco di colore in un periodo dell’anno in cui la maggior parte delle piante sono in riposo vegetativo, è la camelia. Dal portamento arbustivo o ad alberello, questa pianta sempreverde può raggiungere un’altezza fra i sei e i dodici metri, e presenta foglie lucide e coriacee di colore verde scuro. I suoi fiori, dalle sfumature più varie, tra cui bianco, rosa, rosso e giallo, si presentano piuttosto grandi, con un diametro fra i dieci e i venti centimetri.
La camelia preferisce posizioni semi ombreggiate e riparate dai venti freddi. Non tollera il caldo eccessivo e la siccità, per cui è importante irrigarla regolarmente durante questi periodi, avendo cura di evitare ristagni d’acqua che potrebbero causare il marciume delle radici. Inoltre può essere soggetta a varie malattie, tra cui l’oidio, la ruggine e la clorosi, e all’attacco di parassiti, quali afidi e cocciniglie. Per prevenire queste problematiche è consigliabile effettuare trattamenti con prodotti specifici e rimuovere tempestivamente le foglie e i fiori malati. I fiori sono raramente usati recisi, sia per la loro breve durata (due o tre giorni), sia per la loro delicatezza, che ne rende difficile il trasporto.
La coltivazione può avvenire sia in piena terra che in vaso. Nel primo caso la pianta deve essere interrata in autunno o in primavera, mentre può essere piantata in un vaso in qualsiasi periodo dell’anno. La moltiplicazione avviene per talea o per semina. Quella per talea, più semplice e veloce, consiste nel prelevare un rametto dalla pianta madre, piantarlo in un vaso con del terriccio e attendere l’emissione delle radici. L’altra tecnica è più complessa e richiede più tempo. È opportuno poi tenere presente che la camelia è una pianta acidofila e pertanto preferisce terreni con un pH acido (6,0-6,5), che si può ottenere utilizzando un terriccio specifico per piante acidofile o, in alternativa, arricchendo il terreno con torba acida. La potatura dovrebbe essere effettuata subito dopo la fioritura per favorire la formazione di nuovi germogli e garantire una fioritura abbondante l’anno successivo.
La Camellia japonica arrivò in Europa all’inizio del Settecento, quando gli Inglesi chiesero delle piante di tè ai Cinesi: questi, temendo la concorrenza, inviarono invece arbusti di camelia, il cui nome in cinese è T’e, parola che ha la stessa pronuncia della bevanda. La famiglia di appartenenza è quella delle Teacee. Quanto al nome Camellia, si tratta di una latinizzazione del cognome Kamel, proposta da Linneo in onore di un missionario e botanico gesuita di nome Georg Joseph Kamel, mentre l’epiteto specifico japonica è un riferimento alla sua terra di origine, il Giappone. Di questa pianta esistono oggi circa duemila varietà.
In Italia fu messa a dimora per la prima volta nel 1760 nella reggia di Caserta, divenendo subito famosa e diffondendosi verso il nord, in particolare in Toscana.
In Cina i fiori vengono usati come antiemorragici, mentre i semi contengono fino al 40% di olio ricco in acidi grassi insaturi (acido oleico, linoleico e linolenico), sfruttato per uso alimentare, ma anche nell’industria cosmetica e come lubrificante, senza contare le proprietà antiossidanti e antibatteriche.
Se cerchiamo un fiore che simboleggi un amore puro, romantico, questo è la camelia: è il fiore per eccellenza che suggella l’unione tra gli innamorati, tanto che qualcuno lo ritiene perfetto per celebrare San Valentino.
Anche la camelia, come altri tipi di fiore, ha un significato legato al suo colore: quella gialla evoca la mancanza di una persona cara che vorremmo incontrare, mentre la bianca rappresenta l’amore fra genitori e figli. La rossa invece viene generalmente donata per esprimere un amore appassionato.
Nell’immaginario occidentale la camelia suscita immediatamente il ricordo di Marguerite Gautier, la protagonista del romanzo La signora delle camelie di Alessandro Dumas figlio. Marguerite, che riusciva a tollerare soltanto questo fiore perché gli altri la facevano tossire, portava una camelia bianca per venticinque giorni al mese e rossa negli altri cinque: “si trattava di una eccentricità”, commenta il suo amante, “che io onoro senza poterla spiegare”. La Traviata di Giuseppe Verdi, incentrata sull’opera teatrale che Dumas aveva tratto dal suo stesso romanzo, rese ancora più popolare la camelia, simbolo della vita stroncata, a causa del fiore che, invece di cadere petalo dopo petalo, si distacca intero dallo stelo. ☺