Un futuro da incubo?
di Christiane Barckhausen-Canale
In questo momento, quando comincio a scrivere, mancano 33 giorni alle elezioni politiche in Germania, e tutti gli osservatori del clima che vive quel Paese prevedono (e temono) che il partito AfD diventi la seconda forza politica a livello nazionale. In Italia, in queste settimane e mesi, si discute molto del mondo che cambia, del mondo che vorrebbero creare Donald Trump ed Elon Musk, ma pochi sanno quale mondo sognano i dirigenti dell’AfD, partito che, secondo Musk (ed anche secondo Trump?) sarebbe capace di salvare la Germania. È per questo che penso ci serva indagare un po’ più profondamente su quale sarà il futuro che immagina AdD per il mio Paese di nascita. Non parlo degli slogan che i dirigenti di quel partito presentano alle pance degli elettori, ma dei progetti contenuti nei documenti interni o discussi in riunioni segrete.
In Europa, i diversi partiti di destra destra hanno più o meno gli stessi progetti per il futuro, ma mentre in Italia ci sono due partiti che cercano di portarli avanti, in Germania le diverse visioni futuristiche sono rappresentate da un solo partito che propone quello che chiama una ‘alternativa per la Germania’.
Per conoscere più a fondo il programma politico dell’AfD mi sono servita di diverse interviste trasmesse su youtube, dove il sociologo Andreas Kemper, il migliore conoscitore dell’AfD, analizza il cuore della ideologia di quel partito.
AfD, fondato nella primavera del 2013, nelle elezioni politiche dello stesso anno non ha ottenuto più del 4,7 per cento dei voti, entrando così nel parlamento europeo ed in molti parlamenti regionali della Germania. Negli anni successivi il partito ha sofferto moltissime divisioni, ma allo stesso tempo ha costruito rapporti con altri partiti di destra a livello europeo e con altre organizzazioni di destra che si erano formate in Germania. In questi 11 anni di esistenza, AfD non solo potrebbe guadagnare nelle elezioni di febbraio del 2025 a livello nazionale il 20 per cento, ma è anche riuscito a forzare alcuni dei partiti cosiddetti tradizionali della Germania (soprattutto la CDU, la Unione democristiana), a condividere in qualche misura le posizioni dell’AfD in materia di immigrazione, fra l’altro.
AfD conta oggi tre correnti. Ci sono i libertari, che vogliono uno Stato più debole, meno ministeri, la privatizzazione di molti servizi ed una maggiore forza decisionale del mercato. La seconda corrente è quella dei fondamentalisti cristiani, che vogliono vietare l’aborto e glorificano le tradizioni e la supremazia della religione cristiana. La terza corrente è quella che nega i crimini dei nazisti sotto il regime di Hitler ed esprime delle idee apertamente naziste. Il sociologo Kemper spiega, nelle sue interviste, che i libertari (che si chiamano anche anarco-capitalisti) si sono appropriati della parola libertarismo, cambiandone l’essenza ed il contenuto. Nella parola libertari sta la parola libertas, ma i libertari dentro AfD (o anche Javier Milei in Argentina) non vogliono la libertà per tutti, ma solo per il capitale, per il mercato.
Nel 2017 si è formato dentro il partito democristiano CDU una associazione chiamata Unione dei Valori, che nel 2024 si è convertita in partito con lo stesso nome. Il fondatore è Hans Georg Maassen, ex-capo del Verfassungsschutz, ente governativo per la difesa della Costituzione, in altre parole servizio di sicurezza interna.
È probabile che alle elezioni del 23 febbraio la Werteunion (Unione dei Valori) possa rubare qualche voto all’AfD o possa guadagnare i voti di persone che ultimamente non sono andate alle urne, e credo che sia molto importante seguire lo sviluppo delle relazioni fra AfD e Werteunion. Nel migliore dei casi i due partiti si dividono e si combattono a vicenda, ma è anche possibile che, come in Italia, riescano ad unire le loro forze per poter governare la Germania in un futuro non lontano.☺
