In vino veritas, recita un celebre detto latino, che fa riferimento alla sincerità propria di chi è ebbro. Ma in realtà, in questa forma, il motto non sembra comparire in nessun autore latino, anche se l’accostamento tra vino e verità si ha, ad esempio, in Orazio (Satira I 4, 89). Si tratta invece della traduzione di un proverbio greco, attestato già in Alceo, antico scrittore greco, nato nell’isola di Lesbo intorno al 630 a.C.: “Vino, ragazzo caro, e verità” (fr. 366 Lobel-Page; traduz. di Dario Del Corno).
Molti poeti hanno cantato il vino e la gioia dell’ebbrezza, ma nessuno con la stessa insistenza di Alceo, che lo esalta in ogni stagione. Nel profumo della primavera “che s’avvicina coi suoi fiori:/ versatemi presto una tazza di vino dolcissimo” (fr. 367 L.-P.; traduz. di Salvatore Quasimodo). Nella calura dell’estate, “gónfiati di vino […] quando/ il sole a picco sgretola la terra” (fr. 347 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E se “pioggia e tempesta dal cielo cadono/ immense; le acque dei fiumi gelano/ […] il dolce vino con l’acqua tempera/ nel cratere, senza risparmio” (fr. 338 L.-P.; traduz. di Gennaro Perrotta). Ma alle parole più accese si alternano talvolta note più malinconiche. “Beviamo. Perché aspettare le lucerne? Breve il tempo./ […] colma le tazze fino all’orlo:/ e l’una segua l’altra” (fr. 346 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E ancora: “Non devi ai mali conceder l’anima:/ a nulla giova soffrire e piangere,/ […] far portare il vino/ ed inebriarsi è il solo rimedio” (fr. 335 L.-P.; traduz. di Perrotta). Il vino, quindi, come risarcimento della sofferenza, sia essa dovuta al pensiero della brevità e fugacità della vita, sia essa legata alle sventure che il pianto non riesce a lenire.
E per quelli che fossero astemi (come chi scrive!), e non potessero affogare la propria tristezza nel vino, non rimane che consolarsi con un ultimo frammento di saggezza, in pendant con quello iniziale: “Il vino è specchio dell’uomo” (fr. 333 L.-P.; traduz. di Raffaele Cantarella): a ricordarci che nell’estasi del vino si rivela la sincerità degli amici.
Filomena Giannotti
In vino veritas, recita un celebre detto latino, che fa riferimento alla sincerità propria di chi è ebbro. Ma in realtà, in questa forma, il motto non sembra comparire in nessun autore latino, anche se l’accostamento tra vino e verità si ha, ad esempio, in Orazio (Satira I 4, 89). Si tratta invece della traduzione di un proverbio greco, attestato già in Alceo, antico scrittore greco, nato nell’isola di Lesbo intorno al 630 a.C.: “Vino, ragazzo caro, e verità” (fr. 366 Lobel-Page; traduz. di Dario Del Corno).
Molti poeti hanno cantato il vino e la gioia dell’ebbrezza, ma nessuno con la stessa insistenza di Alceo, che lo esalta in ogni stagione. Nel profumo della primavera “che s’avvicina coi suoi fiori:/ versatemi presto una tazza di vino dolcissimo” (fr. 367 L.-P.; traduz. di Salvatore Quasimodo). Nella calura dell’estate, “gónfiati di vino […] quando/ il sole a picco sgretola la terra” (fr. 347 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E se “pioggia e tempesta dal cielo cadono/ immense; le acque dei fiumi gelano/ […] il dolce vino con l’acqua tempera/ nel cratere, senza risparmio” (fr. 338 L.-P.; traduz. di Gennaro Perrotta). Ma alle parole più accese si alternano talvolta note più malinconiche. “Beviamo. Perché aspettare le lucerne? Breve il tempo./ […] colma le tazze fino all’orlo:/ e l’una segua l’altra” (fr. 346 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E ancora: “Non devi ai mali conceder l’anima:/ a nulla giova soffrire e piangere,/ […] far portare il vino/ ed inebriarsi è il solo rimedio” (fr. 335 L.-P.; traduz. di Perrotta). Il vino, quindi, come risarcimento della sofferenza, sia essa dovuta al pensiero della brevità e fugacità della vita, sia essa legata alle sventure che il pianto non riesce a lenire.
E per quelli che fossero astemi (come chi scrive!), e non potessero affogare la propria tristezza nel vino, non rimane che consolarsi con un ultimo frammento di saggezza, in pendant con quello iniziale: “Il vino è specchio dell’uomo” (fr. 333 L.-P.; traduz. di Raffaele Cantarella): a ricordarci che nell’estasi del vino si rivela la sincerità degli amici.
In vino veritas, recita un celebre detto latino, che fa riferimento alla sincerità propria di chi è ebbro.
In vino veritas, recita un celebre detto latino, che fa riferimento alla sincerità propria di chi è ebbro. Ma in realtà, in questa forma, il motto non sembra comparire in nessun autore latino, anche se l’accostamento tra vino e verità si ha, ad esempio, in Orazio (Satira I 4, 89). Si tratta invece della traduzione di un proverbio greco, attestato già in Alceo, antico scrittore greco, nato nell’isola di Lesbo intorno al 630 a.C.: “Vino, ragazzo caro, e verità” (fr. 366 Lobel-Page; traduz. di Dario Del Corno).
Molti poeti hanno cantato il vino e la gioia dell’ebbrezza, ma nessuno con la stessa insistenza di Alceo, che lo esalta in ogni stagione. Nel profumo della primavera “che s’avvicina coi suoi fiori:/ versatemi presto una tazza di vino dolcissimo” (fr. 367 L.-P.; traduz. di Salvatore Quasimodo). Nella calura dell’estate, “gónfiati di vino […] quando/ il sole a picco sgretola la terra” (fr. 347 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E se “pioggia e tempesta dal cielo cadono/ immense; le acque dei fiumi gelano/ […] il dolce vino con l’acqua tempera/ nel cratere, senza risparmio” (fr. 338 L.-P.; traduz. di Gennaro Perrotta). Ma alle parole più accese si alternano talvolta note più malinconiche. “Beviamo. Perché aspettare le lucerne? Breve il tempo./ […] colma le tazze fino all’orlo:/ e l’una segua l’altra” (fr. 346 L.-P.; traduz. di Quasimodo). E ancora: “Non devi ai mali conceder l’anima:/ a nulla giova soffrire e piangere,/ […] far portare il vino/ ed inebriarsi è il solo rimedio” (fr. 335 L.-P.; traduz. di Perrotta). Il vino, quindi, come risarcimento della sofferenza, sia essa dovuta al pensiero della brevità e fugacità della vita, sia essa legata alle sventure che il pianto non riesce a lenire.
E per quelli che fossero astemi (come chi scrive!), e non potessero affogare la propria tristezza nel vino, non rimane che consolarsi con un ultimo frammento di saggezza, in pendant con quello iniziale: “Il vino è specchio dell’uomo” (fr. 333 L.-P.; traduz. di Raffaele Cantarella): a ricordarci che nell’estasi del vino si rivela la sincerità degli amici.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.