Voci diverse
10 Settembre 2017
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Voci diverse

Caldissimo questo mese di luglio 2017. Il solito struscio serale a Vasto in Piazza Rossetti. Il consueto vociare vivace del sabato sera nella sede del Cai, in via delle Cisterne.

Rientro a casa e mi metto a cercare, su Internet, nomi e date di morte. Perché, in questi mesi, sono dipartite diverse persone, secondo me significative. Voci “diverse”. Voci, assolutamente, significative. Giovanni Sartori, politologo intelligente, muore a Roma il 4 aprile 2017. Stefano Rodotà, costituzionalista illuminato, muore a Roma il 23 Giugno 2017. Don Giovanni Franzoni, negli anni sessanta, abate benedettino della basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, voce critica a favore della Chiesa dei poveri e contro il capitalismo, accettò di ritornare allo stato laicale. Voce libera come poche: ha inteso coniugare l’ascolto del Vangelo con l’attenzione a tematiche laiche rilevanti. Se ne va il 13 luglio 2017 in silenzio, come in silenzio ha vissuto gli ultimi anni a Canneto (Ri), ove s’era ritirato. Lo conobbi personalmente a fine luglio 1987, in un convegno della Fuci a Camaldoli (Ar).

Tutte, indiscutibilmente, voci “diverse”. Non meno “diversa” è la figura di don Mario Signorelli, prete operaio, che abita oggi nell’eremo di Argon a San Paolo d’Argon (Bg). Ad ottobre di quest’anno compie 70 anni. Ho avuto la ventura di conoscerlo nel 1994; all’epoca, don Mario viveva a Roma in località Malagrotta. Mi aveva parlato di lui un’amica conosciuta a Spello. Andai a trovarlo, la prima volta, guidando il Vespone che possedevo all’epoca.

Così, a settembre 2005, don Mario scriveva di sé in un articolo apparso sulla rivista Pretioperai dal titolo “Ed io continuo a piantare alberi”: “Mi piace il verbo piantare, esso fa parte della mia storia di artigiano. Il lavoro ha modellato anche il mio stile di vita. L’artigiano, come l’artista, non crea mai opere uguali … Nel chiostro benedettino di Subiaco i capitelli delle colonne sono tutti diversi. È la nostra epoca che ha creato la produzione su vasta scala: da un pezzo ne escono migliaia identici. Non siamo più abituati agli originali, anzi chi è originale è visto in maniera strana … A proposito di stampini, il mondo contemporaneo è un grande maestro (di stampini). Tutto viene uniformato, dall’ abbigliamento agli stili di vita, all’economia, ecc. Chi non entra negli schemi è considerato, si direbbe nel gergo del Maestro falegname di Nazareth, una … pecora smarrita, spesso valutato un disadattato sociale. Ebbene, è per la pecorella smarrita che io faccio il tifo. Quella che ha avuto la forza di uscire dal recinto, per sperimentare realtà diverse. In tale condizione essa ha avuto la fortuna di incontrare Dio, il Buon Pastore che se l’è caricata sulle spalle … La nostra vita di preti operai dimostra che un’altra Chiesa è possibile. Così, come tanti germi nuovi che nascono in tutto il mondo. Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce … Qui all’eremo ci si alza quando fa giorno e si va a dormire quando fa notte. Si prega all’ alba e al tramonto. Si lavora manualmente ma non ci sono consegne urgenti. Ci si stupisce della pioggia e del sole, della neve, del cuculo che accompagna la preghiera del mattino e della sera … Da questo, appare chiaro che per me reinventare la vita significa vivere la vita. Non fare, ma essere, stare. Essere consapevole che ogni momento è il momento”.

A don Mario, da quest’articolo che leggerà su la fonte, tanti auguri per i suoi imminenti, serenamente consapevoli, 70 anni.☺

 

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