Riso amaro
30 Gennaio 2016
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Riso amaro

Un altro anno è trascorso e siamo di nuovo qui a fare gli auguri a tutti quelli che avevano promesso buone nuove ai “terremotati” di questa regione. Purtroppo la situazione economica non è cambiata, le aziende dei consorzi industriali continuano a chiudere o a fallire come e più di prima; i giovani, nonostante il Jobs Act, continuano a rimanere senza lavoro e nella migliore delle ipotesi vanno via dall’Italia.

Nonostante ciò sentiamo tuttavia l’esigenza di inviare i nostri  migliori auguri al presidente del consiglio dei ministri che quest’anno finalmente ha tolto le tasse ai ricchi per attribuirle ai poveri: non se ne avvertiva il bisogno ma il presidente Renzi, si sa, quando può dare una mano agli amici, lo fa senza risparmiarsi.

Gli auguri per un felice anno nuovo li facciamo all’infaticabile senatore Ruta, sempre attento a copiare gli emendamenti proposti dal governo e darcene immediata comunicazione. Un augurio particolare lo rivolgiamo al senatore Ulisse Di Giacomo il quale con estrema sofferenza continua a sostenere quel governo di “sinistra” che impone ai molisani scelte feroci in materia di politica sanitaria. Lo fa appunto per ripianare i debiti che lui stesso ha contribuito a produrre quando era assessore al ramo. All’onorevole Danilo Leva, oltre agli auguri, esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e politica: l’ex segretario regionale, nonché responsabile nazionale giustizia del PD, ha scoperto, solo ora, che il partito da lui diretto per diversi anni è un covo di vipere pronte a morderlo in ogni occasione. Gli auguri per un felice anno nuovo li facciamo volentieri anche all’onorevole Venittelli che si è distinta per essersi  occupata  solo di cose che conosce.

Non dimentichiamo di augurare un felice anno nuovo all’onorevole Di Pietro al quale, oltre agli auguri, va anche la nostra smisurata ammirazione per la  coerenza, il senso di responsabilità e la chiarezza con cui espone il suo pensiero politico. All’eroe di “Mani Pulite” il minacciato rimpasto di giunta ha fatto digerire anche il nuovo Frattura-pensiero sul tema della viabilità regionale, metropolitana leggera e tunnel della felicità compresi.

Infiniti auguri di buon anno alla sig.ra Petescia, direttora dell’emittente TV più importante della regione e complimenti per il minuzioso lavoro svolto dai suoi giornalisti nel raccontare la vita e le “imprese” del governatore, quello attuale. A lei auguriamo che tutte le sue vicende giudiziarie si risolvano nel nulla e che possa un giorno raccontarci, con la stessa professionalità, la storia della gloriosa carriera politica del suo governatore.

Non vorremmo mancare di riguardo all’ex governatore, ex commissario delegato alla ricostruzione, ex commissario per la sanità, ex senatore, ex deputato, ex presidente dell’ Euroregione Adriatica, ex vice presidente della Conferenza Stato Regioni – è stato così tanti ex che trovare un corresponsabile al disastro molisano è come cercare un ago in un pagliaio. All’unico uomo politico indigeno che ha davvero capito di cosa è fatta e come si governa la destra molisana auguriamo lunga vita, sperando che si riprenda dalla sonora sconfitta elettorale e faccia tesoro di ciò che i molisani gli hanno detto con il voto, perché continuare a difendere i suoi fallimenti è seriamente patetico.

Un particolare augurio di buon anno lo rivolgiamo anche al presidente dell’associazione industriali molisani sperando che nel futuro comprenda, se ne sarà capace, che il Molise, cuore pulito d’Italia, non è una discarica pubblica al servizio di imprenditori senza scrupoli, che intendono omaggiarci di merda di vacche e di chimica inquinante, ma una terra ricca di risorse e colma di potenzialità inespresse. Solo quando si accorgerà della bellezza che ha intorno e della ricchezza che essa esprime potrà diventare per davvero il presidente degli imprenditori molisani.

Per ultimo, ma non con minore intensità, rivolgiamo i nostri auguri più sentiti per un radioso  anno nuovo al presidente Frattura. Ne ha bisogno. Non sempre si è dimostrato all’altezza della situazione, in questi trenta mesi di governo; a parole ha difeso l’autonomia regionale, ma quando si è trattato  di  metterci la faccia, si è distratto, ha evitato di frequentare luoghi in cui si decide, si è sottratto al confronto per non irritare il manovratore. Il profilo basso tenuto sull’approvazione del decreto Balducci e la morbidezza mostrata nella trattativa sul piano di rientro nella Sanità ci è già costato due ospedali di primo livello e uno di secondo livello. La stessa strategia in materia di giustizia ci costerà la soppressione di numerosi presidi giudiziari. Se continua cosi, l’anno prossimo non potremo neanche trattare una resa onorevole alle macroregioni, perché in quella sede non avremo più niente da offrire.

Siamo un giornale di parte ma non abbiamo l’anello al naso. Siamo dalla parte di quei cittadini democratici che sono interessati a promuovere un mondo più giusto e più pulito di quello che il convento ci passa. ☺

 

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