Generazione smartphone
20 Ottobre 2017
laFonteTV (3191 articles)
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Generazione smartphone

C’è stato un tempo nel quale l’essere dava priorità alle emozioni, nel quale uno sguardo sapeva parlare, sapeva trasmettere un messaggio, sincero, puro. Ora viviamo, a parer mio, l’estinzione delle emozioni. Tutto sostituito da una realtà – che poi realtà non è – virtuale. Passiamo intere ore ad interagire tramite social che hanno avuto un effetto zombie su piccoli e adulti. Non si cresce più per strada calciando un pallone o giocando a nascondino, troppo antiquato, troppo fuori moda. Non si scambiano più le figurine, non si salta la corda, non si gioca più a campana. Tutto finito nel dimenticatoio, negli archivi di generazioni che sembrano appartenere ad un’altra epoca, ad un’altra civiltà! Assistiamo alla dimenticanza della semplicità, alla caduta delle piccole abitudini che hanno accompagnato migliaia di generazioni verso una crescita genuina. Si è smarrito il dialogo davanti ad un caffè; sì perché ora ci si fa i selfie oppure si è troppo indaffarati a vedere le bacheche dei vari social, ci si preoccupa se quello o quell’altra ci segue, ci spia oppure quanti like riusciamo a prendere su uno stato o una foto. L’apparenza ha preso il sopravvento, foto modificate, citazioni di autori classici e moderni buttate lì così senza sapere minimamente chi siano o cosa abbiano fatto durante la loro vita. Prendiamo in prestito qualunque cosa, l’importante è che faccia tendenza, che sia da spunto per essere definiti “fighi” dalla comunità di Facebook.

Ovunque ci si trovi si è circondati da persone che a testa bassa incollano i loro occhi su questi schermi che trasmettono quella felicità apparente che li trasporta lontano dal vero, che li traghetta verso il più triste dei naufragi per la specie umana. Bambini di ogni età che per non essere di impiccio ai genitori sono messi davanti ai tablet o ai cellulari a guardare puntate di fantomatici cartoni privi di senso, lobotomizzati fin dalla tenera età perché parlare al proprio figlio o raccontargli una storiella non è produttivo a par loro.

Non sono un rivoluzionario, né tantomeno uno antitecnologia, dico solo che abbiamo deciso di prendere una strada che molto velocemente ci sta rendendo automi a discapito della nostra umanità e della nostra bellezza. Sì, perché l’essere umano è qualcosa di incredibilmente bello nelle sue mille sfaccettature, nelle sue complicatezze, nelle sue indecifrabili emozioni. Abbiamo un intelletto che non si sa per quale ragione vogliamo a tutti i costi soffocare, abbiamo un’anima, un cuore, mezzi che sanno farci vivere quel che mai nessun accessorio tecnologico potrà farci provare. Siamo il bello, sappiamo parlare con gli occhi, sappiamo trasmettere benessere con un abbraccio, sappiamo trasformare il Mondo in un arcobaleno, siamo ciò che non può essere ripetuto in alcun modo, tutti diversi, simili ma non uguali, tutti accomunati da una struttura creata da Madre natura per rendere migliore questo Universo. Non dimentichiamo e non smarriamo le nostre peculiarità. ☺

 

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