Lascia o raddoppia. L’annosa questione della ferrovia adriatica
15 Settembre 2017
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Lascia o raddoppia. L’annosa questione della ferrovia adriatica

Ci eravamo già interessati in precedenza dei lavori sulla linea ferroviaria, in particolare per le modifiche alla viabilità in territorio di Campomarino. La novità di questa estate è l’approvazione alla modifica del tracciato originario (troppo vicino alla costa secondo le obiezioni della regione Molise).

Il superamento della strettoia costituita da 33 chilometri di tratto ad un unico binario, da Termoli a Lesina, è argomento di una certa rilevanza per il governo, ma soprattutto per la regione Puglia, tanto che il ministro Del Rio si spende personalmente per venire a Termoli a parlarne in un affollato quanto afoso Circolo della Vela.

La modifica recepita nella revisione del tracciato da parte di RFI, come è ben noto, riguarda il tratto in territorio di Campomarino, mentre restano aperte tutte le questioni sollevate dal comune di Termoli preoccupato dell’inquinamento acustico e della necessità di “ricucire” il tessuto urbano, letteralmente tagliato dalla presenza dei binari.

La richiesta è quella di abbassare il livello dei binari per permetterne la copertura così da mettere in contatto il centro cittadino con viale Trieste e spostare la sottostazione. Il ministro delle Infrastrutture e trasporti si è detto disponibile ad aprire una fase di confronto con il territorio, non sappiamo se per evitare ostacoli alla realizzazione dell’opera o per reale interesse dell’opinione dei termolesi, ed ha anche annunciato che a dicembre partiranno i lavori dalla stazione di Ripalta (su un regionale, c’è da supporre). Il vero problema resta la copertura economica, secondo RFI, perché questa ulteriore modifica sforerebbe di parecchio il budget disponibile.

Il crono programma prevede la chiusura della progettazione esecutiva entro agosto 2018, l’esecuzione dei lavori entro l’anno successivo ed il collaudo nel 2022, ma per il tratto molisano si arriverà al 2026.

Se i binari venissero effettivamente ricoperti cosa ne sarebbe della stazione? Diventerebbe sotterranea? Sarebbe un po’ come tracciare il futuro di Termoli nella catacombe: tunnel per le auto, piano interrato per i treni. Allora facciamo qualche altro sottopasso per i pedoni, tanto per stare più tranquilli.

Sempre nella trasferta molisana Graziano Del Rio ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’opera per lo sviluppo del sud e del Molise. Chissà, forse chiuso negli oltre 40° della sala dove si è tenuta la conferenza avrà pensato di trovarsi nell’Africa sub sahariana e di “tenere buona” la popolazione locale con rapporti diplomatici e qualche concessione. Del resto la pressione di Emiliano si è fatta quasi minacciosa e poi, cosa costa promettere qualcosa che, dato l’approssimarsi delle elezioni, potrebbe non toccare a lui mantenere?

L’ammodernamento della rete ferroviaria significa la possibilità di far viaggiare più merci e più passeggeri, ma diretti dove? Sicuramente in Puglia. In Molise resta il problema di fondo di una viabilità a carattere “interpoderale”. Come potrebbero le merci spostarsi dalla dorsale adriatica? Sulla Bifernina? Sulla linea Termoli-Campobasso (improbabile, visto che la si vuole trasformare in tratta turistica e non più commerciale)? A dorso di mulo?

Sbrocca, giustamente, si preoccupa di ottenere qualcosa per migliorare i problemi atavici di Termoli; Nagni cerca di evitare il passaggio del treno direttamente sugli ombrelloni dei lidi balneari; RFI è già contenta di mettere in sicurezza il traffico ferroviario evitando eventuali inondazioni del Fortore. Ma in quale occasione si potrà parlare con un autorevole rappresentante del governo nazionale delle reali necessità di questa regione per dotarsi di una rete di infrastrutture al passo con le esigenze del terzo millennio e non più con le necessità del secolo scorso? Singoli interventi disarticolati non portano grandi benefici se non per le casse delle ditte che realizzano le opere.

Prossimo appuntamento, quindi, per “ascoltare il territorio”, ma quando? In piena campagna elettorale? Con il prossimo governo? Sarà Termoli ed il suo inquinamento acustico fra le priorità del momento☺

 

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