Liberaidee
8 Giugno 2018
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Liberaidee

Da più di un anno Libera ha dato inizio ad un progetto col quale intende conoscere e divulgare quale sia il livello di interesse, di conoscenza e di reattività della società civile, , a proposito di illegalità, di delinquenza comune, di associazione mafiosa, di corruzione, di mafia.

Questo progetto si chiama Liberaidee. Ma cosa è nella sua sostanza Liberaidee? “E’ un percorso nazionale, che promuove la responsabilità contro le mafie e la corruzione, un contenitore di azioni individuali e collettive capaci di generare cambiamenti, un viaggio di tante fermate, dove viene dato spazio al lavoro territoriale per l’affermazione della legalità democratica. Si inserisce in continuità col nostro fare, col nostro essere associazione, e ci porterà di tappa in tappa a costruire, ogni giorno di più, una comunità alternativa alle mafie e alla corruzione”.

Prima di prendere in esame i nodi concettuali sui quali si fonda essenzialmente il progetto Liberaidee vorremmo metterne in luce le due strutture portanti. La prima è il questionario rivolto ai soggetti più diversi della società civile (studenti delle scuole superiori, universitari, donne lavoratrici e non, intellettuali, lavoratori disoccupati o inoccupati, etc.); la seconda è l’intervista, che poi è l’elemento qualificante dell’analisi sulla corruzione nei nostri territori regionali. L’intervista viene fatta alle associazioni nazionali che hanno aderito a Libera contro le mafie e che aderiscono al coordinamento dei giovani imprenditori: Confindustria e Confapi per il settore Industria; Confcommercio e Confesercenti per il Commercio; Confartigianato e Cna per l’Artigianato; Coldiretti, Confagricoltura e Cia per l’Agricoltura; LegaCoop, Confcooperativa e Agci per la Cooperazione. Le cinque regioni demograficamente e geograficamente più rilevanti aggiungono anche l’intervista ai lavoratori dipendenti di industria, commercio, servizi, etc. In Molise10 associazioni di categoria su 12 hanno aderito; non hanno inteso prendere parte Confagricoltura Molise e Confartigianato Molise. Nel corso del 2018 saranno presentati, a livello regionale e nazionale, i risultati dell’indagine, studiati da una équipe di docenti universitari, di sociologi, etc. Libera Molise presenterà i risultati del progetto presumibilmente nell’ultima decade del mese di novembre. Le tappe della Carovana di Liberaidee saranno di tre giornate caratterizzate da incontri, riflessioni, rappresentazione analitica del risultato del progetto.

La prima riflessione strutturale che emerge dal progetto Liberaidee è quella relativa al significato di responsabilità/corresponsabilità. Da sempre Libera contro le mafie, con don Ciotti in prima fila, ha sempre sostenuto che, per cambiare radicalmente la direzione di marcia politica, culturale, civile, etica nel nostro Paese, scivolato pericolosamente in un degrado subculturale e di superficialità già al tempo delle terribili stragi mafiose degli anni ‘80 e ‘90, e all’indomani dell’attuale vittoria netta del neoliberismo, anticipazione di quello che sarà più esizialmente l’ anarcoliberismo, che prevede la scomparsa dello Stato/Nazione e l’affermazione di tribù finanziarie e neocapitalistiche che domineranno il mondo. Libera ha sempre sostenuto necessaria una radicale trasformazione di come intendere la Politica, e ciò deve avvenire attraverso la partecipazione incalzante e costante, individuale e collettiva, alla Polis e alle sue dinamiche, alle sue aspettative da parte dei cittadini, specialmente delle nuove generazioni. Il neoliberismo ha scatenato la canea dell’ individualismo sfrenato e la diffusione di quella particolare lettura dei comportamenti sociali, per la quale il povero è povero, perché incapace di realizzare i propri obiettivi o sogni della vita; mentre il ricco e l’abbiente sono stati capaci, abili e dinamici, in quanto hanno conseguito la ricchezza e con questa anche, magari, il successo. Di qui, l’egoismo di classe, autentica scure sulla testa dell’intera società, e l’ affermazione del neocapitalismo che sostiene che le ideologie sono morte, tranne la propria che rappresenta la base politica e concettuale delle sperequazioni sociali oggi in atto nel mondo. Per sovvertire questo terribile e desolante trend ci vuole una rinnovata partecipazione responsabile alla polis, una presenza attiva e costante nella quotidianità, a seguirne e comprenderne le dinamiche al fianco di chi ancora reagisce e s’impegna civilmente, di chi soffre la povertà o l’emarginazione sociale. Tale partecipazione costante e responsabile non può partire dal web, dagli streaming, ma dalla vera presenza sulle strade di quanti sono impegnati a manifestare il proprio dissenso e il proprio anelito a riprendere un cammino con chi è nelle condizioni più misere e disagevoli.

Riconquistare la capacità della quotidiana presenza nel reale al fianco di chi urla la propria disperazione o il proprio disagio di esistere non significa perdere di vista se stessi ed abdicare talvolta alla piatta ripetitività della vita, ma trarre energie dal proprio tessuto spirituale e civile, trarre la ferma determinazione dall’entusiasmo di chi lo esprime ancora per tornare a sognare il sole e la sua lucentezza, e cioè una società giusta e solidale. Libera in questo ci aiuta, anche insieme ad altre associazioni di volontariato che, ancora amando il territorio ed il paesaggio, ne vogliono difendere la bellezza, l’integrità, il suo essere considerato sempre un Bene Comune. La battaglia contro le mafie e contro le illegalità palesi e sfrontate si identifica anche, per esempio, con la battaglia al fianco di quanti al confine tra la Campania e il Molise, tra Sassinoro e Santa Croce del Sannio e la cittadina molisana di Sepino, difendono l’integrità del territorio contro l’impianto di compostaggio da 23.000 tonnellate circa all’anno!

 

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